Bolzano contrasti e armonie

Bolzano è a tutti gli effetti una città di confine, una felice  cerniera tra mondo latino e mondo tedesco, un ponte tra nord e sud.

La lente più sensibile per apprezzare questa sua doppia identità è l’architettura, una traccia tangibile che attraversa diverse epoche confermando però questo assunto di luogo di confine, di margine terrestre e culturale tra due mondi. Ecco l’Austria Felix che sgorga dalla  Via dei Portici con gli edifici costruiti in profondità, che attraversano  intere strade, interi isolati, come testimoniano il Palazzo Mercantile e tutto il centro storico con Piazza Walther e  il Duomo. Mentre la Bolzano italica è segnata dall’architettura del 20ennio, quando il Duce mise in atto la politica di italianizzazione dei territori conquistati alla fine della Prima Guerra Mondiale.

Questa traccia prende corpo dopo il fiume Talvera, quello dei parchi, dello jogging, delle passeggiate sui prati, ideale  proseguimento delle scintillanti cime che cingono la città. Eccola la “Bolzano italiana” che ingloba monumenti simbolici e contestati, come quello della Vittoria, che si allarga  fino ad arrivare agli  altri portici, quelli di Corso della Libertà, continuazione mentale secondo l’ideologia fascista, di quelli medievali del centro storico ma nuovi, futuristici, geometrici, destinati a diventarne rivali. Contaminazioni, identità molteplici che forse nel futuro saranno dimenticate. Ecco un segno: in città uno degli enti culturali di riferimento, l’Eurac, l’Accademia Europea di Bolzano che accoglie ricercatori da tutta Europa, ha eletto a sua lingua ufficiale, se così si può dire, non il tedesco, non l’italiano, ma l’inglese.

La nota divertente è che l’accademia ha la sua sede in un edificio in stile razionalista tanto caro al Fascismo e posizionato in prossimità del Ponte Druso, confine storico tra le due Bolzano. Ma tant’è. E il futuro si fa largo in città, il suo volto lucido e trasparente è sintetizzato  nell’architettura del nuovo Museion, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, un cubo lucente aperto su due lati: verso il centro storico da una parte e verso i prati del lungofiume e la città nuova dall’altra. Una piazza coperta, un luogo di passaggio aperto ai cittadini e fruibile anche a chi non è diretto al museo.

Forse è la cultura il passaporto per il futuro, il futuro che prende corpo in un’altra architettura leggera e di colore bianco: la Libera Università di Bolzano, moderna e trilingue, con una  biblioteca frequentata non solo dagli studenti ma anche dai bolzanini, aperta com’è fino a mezzanotte. Infine Piazza Walther, che  resta il cuore di Bolzano. Qui accadono più cose di quelle che l’immobile campanile gotico del duomo sembra voler raccontare. Qui le contaminazioni sono ardite: al ristorante dell’Hotel Stadt, accanto allo strudel in versione take away, occhieggia invitante la pastiera napoletana.

Abbandonando i contrasti, andiamo alla ricerca dell’armonia. L’Hotel Greif, edificio dalla storia ultracentenaria, racchiude al suo interno un raffinato concerto  architettonico e artistico,  suggestioni antiche e contemporanee ben visibili nelle 33 camere disegnate dalla fantasia di altrettanti artisti. Bisogna andare  alla camera 105, frutto del genio di Julia Bornefeld, il  bow window d’angolo spazia infinito sulla piazza. Affacciandosi sembra di capire tutto, di accogliere infine il ‘senso’ di questa città, fatto di opposti, di differenze che infine si compongono in quell’elegante salotto che è Piazza Walther.

Informazioni: per informazioni turistiche sulla città www.bolzano-bozen.it/ e www.suedtirol.info/it/

Come arrivare

In aereo – Alitalia collega con voli plurigiornalieri l’aeroporto di Bolzano a Roma. L’aeroporto www.bolzanoairport.it si trova a circa 3 km dall’uscita Bolzano Sud dell’A22. Le linee di bus 10A e 10B fermano all’inizio della strada che conduce all’aeroporto, a circa 600 m. Altrimenti, numerosi sono i voli da tutta Italia per Verona www.aeroportoverona.it, collegata poi a Bolzano dalle ferrovie .

In treno – Pochi i treni alta velocità che raggiungono Bolzano, collegata comunque con maggior frequenza da treni regionali, via Bologna e Verona.

Quando andare

Sebbene Bolzano sia circondata da verdi montagne, l’estate in città è molto calda. Meglio programmare la visita in primavera, fino a giugno o da settembre in avanti. Famosissimo il mercatino di Natale, in Piazza Walther e dintorni.

Dove dormire

L’Hotel Greif – Piazza Walther, tel. 0471 318000, www.greif.it affacciato direttamente sulla piazza, offre  servizi di prim’ordine e fa parte della catena dei Design Hotels. Grandiosa la prima colazione.

Più economico, è l’Arts Hotel – Piazza Mazzini 35, tel. 0471 401359, www.artshotel.it, a breve distanza dai portici italiani di Corso della Libertà. Il palazzo è anonimo ma anche qui le stanze sono state personalizzate da diversi artisti.

Dove mangiare

Il Ristorante Laurin, dell’omonimo hotel, in Via Laurin 4, tel. 0471 311000, www.laurin.it, propone alta gastronomia. Leggera e creativa la cucina dello chef Manuel Astuto, talento emergente, attenta al territorio ma aperta a divagazioni culinarie.

Buon rapporto prezzo qualità, al ristorante Speckstube, Via Goethe 32, 0471 970070, www.speckstube.net.

Viene da Brunico, il pasticciere  Andreas Acherer, famoso per le sue dolci creazioni in miniatura;  ha aperto a Bolzano, in Via Leonardo da Vinci 1D, tel. 0471 977269, www.acherer.com, una raffinata pasticceria cioccolateria, vera boutique del dolce.

Testo e foto di Arturo di Casola RIPRODUZIONE RISERVATA © LATITUDESLIFE.COM

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