Groenlandia. Posto di blocchi

A solar halo over the town of Ilulissat, an optical phenomenon caused by the light interacting with ice crystals in the atmosphere.

La Groenlandia si abita sui bordi. Guardi la carta, sono tanti piccoli segni a ridosso del mare. Nessun collegamento diretto tra un insediamento e l’altro. Si va via mare. O in aereo. O coi cani. Ma in genere non si va. Si vive nel proprio piccolo microcosmo e ogni tanto si va ad assaggiare la grandiosità dei panorami all’interno. Tra immensi blocchi di ghiaccio.

Icebergs in Ilulissat icefjord, an UNESCO World Heritage Site

Nella hall dell’Artic Hotel uno schiamazzante gruppetto di inuit, quelli che un tempo chiamavamo eschimesi, discute allegramente in una lingua schioccante di cui non riesci neanche a riprodurre un suono. Grassocci e lucidi come le foche che girano là fuori nel mare, rubicondi perfino, per via del freddo che gela la faccia e, sembrerebbe, felici. Ridono e schioccano consonanti imprevedibili. Ridono e schioccano. Li ho sempre visti così. Niente facce lugubri. Bisogna essere capaci di apprezzare le piccole cose, essere positivi, se abiti nel posto più inospitale del mondo. Qualcuno a dire il vero è magro e secco come Otzi, il cacciatore preistorico. Sarà un cacciatore anche lui.

Detail of an iceberg in Ilulissat icefjord, an UNESCO World Heritage Site, Greenland..

Dev’esserci un incontro, una convention. L’Artic è il punto di riferimento della città. Moderno, attrezzato, ha perfino degli igloo a picco sulla baia per chi vuol vivere atmosfere antiche. Solo che gli igloo sono di un brutto metallo lucente. Il resto sono turisti bardati come chi deve affrontare la traversata del Polo a piedi. Ma non c’è niente da ridere. E’ la stagione fredda, fuori tira un vento gelido a non so quanti chilometri all’ora, che ti spara addosso cristalli di ghiaccio in questo momento. Quasi una bufera, ma è capace che nel giro di un’ora finisca tutto e spunti un magnifico sole. Da queste parti è così, clima imprevedibile, natura dura, tutto all’estremo. E la città è Ilulissat, il punto di riferimento di chi viene a far turismo da queste parti. Neanche cinquemila abitanti, terza città groenlandese, nella più inospitale terra del mondo.

Greenland dogs and Disko Bay in the background.

E’ l’isola più grande di tutte, escludendo l’Australia, due milioni e rotti di km quadrati, una mezza Europa, un inutile invivibile pezzo di ghiaccio e 56mila tosti abitanti in tutto che fanno una densità di popolazione dello 0,03 abitante per chilometro quadrato. Numeri che non potrebbero neppure essere capiti da un abitante di Hong Kong. Insomma un deserto con qualche piccola oasi. Nuuk, la capitale, 14mila abitanti, il resto piccoli agglomerati. Leggi l’elenco degli insediamenti, che sono decine, e scopri che un posto che si chiama Ammassivik, per esempio, ha 79 abitanti, Igaliku ne ha 35, ma Akuliaruseq 4 abitanti e Ipiutaq addirittura 1. Una lista lunga e affascinante, se si vuole. Insomma anche il più piccolo accampamento ha un nome e un’identità anche se amministrativamente sono riuniti in comuni più grandi.

Ilulissat, Greenland.

Poche strade anche in città. Venti chilometri in tutto a Ilulissat per esempio. In tutto. Contando le vie che vagano tra le case colorate dei pochi quartieri e la via principale dove passa l’autobus. Le auto da queste parti hanno le marce alte del cambio intonse, ingranaggi vergini, quando metti la terza festeggi insieme alla famiglia. Le facce dei tuoi concittadini le conosci tutte. E anche la loro storia. Ci sono anche degli stranieri, un francese che fa il pescatore, persino un italiano. Ma chissà quanti altri. Gente che fugge dal caos, poeti. Qui è tutto semplice, naturale, la bellezza delle origini. Invece, per esempio, del traffico da tangenziale.

A view of Ilulissat harbour, partially frozen.

Ilulissat è sul bordo più spettacolare. Sulla la baia di Disko, comune di Qaasuitsup, che significa senza troppa fantasia, gli iceberg, in Kalaallisut, la lingua groenlandese. Perché qui appena oltre il porto della città si possono vedere tutti insieme migliaia di iceberg, piccoli, grandi, immensi. Si staccano dal ghiacciaio di Sermeq Kujalleq largo 5 km il più grande ghiacciaio del mondo fuori dall’Antartide. Basta questo per fare di Ilulissat il luogo turistico per eccellenza. Si va a vederli, gli iceberg, in barca, con un vecchio peschereccio dall’aspetto macilento ma probabilmente di solido affidamento visto che ogni tanto va a sbattere contro un pezzo di ghiaccio. Al timone un capitano vichingo, altra razza, oltre agli inuit, arrivata da queste parti con Erik il Rosso. Baffi alla Asterix d’ordinanza, sguardo severo, una rassegnata accondiscendenza verso quei visitatori accolti sul ponte della barca giusto per tirar su qualche soldo tra una battuta di pesca e l’altra collaborando con l’ufficio del turismo. Lo spettacolo naturalmente è straordinario. Un mare luccicante e rumoroso come un bicchiere da cocktail con troppi cubetti. Con dentro te.

Icebergs along the coastline of Ilulissat, Greenland.

A pescare ci si va anche in slitta. Con i cani. A Ilulissat vivono, sembra, più di seimila cani. Una razza autoctona, nessun incrocio con i vari husky o samoiedo. Cani groenlandesi, cani da lavoro, macchine. Vivono legati vicino alla loro cuccia, catene lunghe, ma sempre catene. Quando non sono in catene sono attaccati ad una slitta. Quindici per volta, in media, attaccati a raggiera, corrono a ventaglio, la lingua penzoloni, belli, forti. Sembrano perfino felici quando corrono in branco sul ghiaccio. Si va anche noi a fare una battuta di pesca. Le slitte sono rudi e semplici, due pattini di legno, quattro assi a tenerli uniti un grande spazio per sistemare le cassette con il pesce se la pesca andrà bene. Ogni tanto ci si sistema qualche turista. Gestire la muta è complicato. Non ci sono piste, capisco perché i cani sono legati a ventaglio, vagano su una terra aperta. Si va dalla parte opposta del mare. Tutto è coperto di neve e ghiaccio. Grandi spianate, o piccole radure. Ogni tanto spunta una roccia nera e puoi immaginarla la Groenlandia d’estate che scopre i suoi veli almeno un pochino e qualche licheno spunta qua e là a darle una parvenza di terra. Si raggiunge un fiordo pescoso e poi si torna col pesce. Forse non basterebbe a vivere, ma la Danimarca “proprietaria” della Groenlandia aiuta quegli irriducibili abitanti con sovvenzioni varie. Per il resto si vive di poesia.

Testo di Lucio Valetti foto di Sergio Pitamitz Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

INFOUTILI

Informazioni: per informazioni si può fare riferimento al sito Groenlandia

Come arrivare: Dall’Italia è possibile raggiungere la Groenlandia facendo scalo a Copenhagen. SAS Scandinavian Ailrines è la compagnia partner per i voli fra l’Italia e Copenhagen; i voli fra Copenhangen e Kangerlussuaq sono operati da Airbus 330 di Air Greenland. Dallo scalo di Kangerlussuaq è possibile raggiungere tutte le destinazioni in Groenlandia. TAL Aviation Italy è agente generale di Air Greenland per l’Italia. T. 06.54242546/02 47769464; e-mail gsa@talaviation.it

Quando andare – Clima: La Groenlandia ha un clima polare per cui in nessun punto del Paese la temperatura nei mesi più caldi supera i 10°C. Tuttavia tra il nord e il sud le differenze sono notevoli, così come tra la costa e l’entroterra. Nella Groenlandia meridionale il clima è relativamente mite, con precipitazioni abbondanti, mentre la zona settentrionale è caratterizzata da basse temperature. In generale la Groenlandia gode di un clima molto asciutto, per cui la temperatura percepita ha un effetto diverso rispetto all’Europa. Ecco perché con 10/15°C sembra già caldo e -10°C è ancora una temperatura piacevole. La temperatura più rigida mai registrata è di -70°C.

Dove dormire e mangiare : A Ilulissat il posto migliore per dormire e mangiare e’ l’Artic Hotel. A parte la posizione dominante sulla città, è un hotel moderno con una cucina di alto livello anche con piatti tradizionali. Spettacolare il barbecue fatto in diretta sotto la neve davanti alle finestre del ristorante. Volendo si può dormire negli igloo fuori dall’albergo sulle rocce a picco sul mare. Naturalmente dotati di ogni comfort. Il ristorante si chiama Ulo ed è accessibile anche da chi non alloggia nell’hotel. Ha una grande vetrata che dà sulla città e sulla baia. L’hotel mette a disposizione una navetta che fa la spola continuamente con il centro distante poco più di un chilometro. Se invece si vuole restare più vicini al centro ‘Hotel Icefiord anche in questo caso vista sulla baia, ma da più in basso, con gli iceberg galleggianti davanti alla finestra della camera. Ottimo anche il ristorante. Alternative meno costose sono alcuni bed & breakfast in città. Info presso l’ufficio turistico.

Fuso orario: quattro ore in meno rispetto all’Italia

Documenti: Passaporto in corso di validità

Lingua: Groenlandese e Danese

Religione: Evangelica Luterana

Valuta: La valuta danese è quella di uso corrente. L’uso delle carte di credito è ancora confinato alle città principali

Elettricità: 220 V, consigliabile munirsi di adattatore universale

Telefono: Per chiamare la Groenlandia dall’Italia: 00 + 45 (prefisso della Danimarca) + 299 (prefisso del paese) + numero del corrispondente. Per chiamare l’Italia dalla Groenlandia: 00 + 39 + numero del corrispondente senza lo 0.

Abbigliamento: Si consiglia abbigliamento sportivo e caldo, impermeabile al vento, con l’aggiunta di scarpe comode e robuste con suole antiscivolo. Indispensabili sono guanti e copricapo, anche con il sole infatti il clima è sempre fresco. Il sole e il riverbero del ghiaccio rendono indispensabili un paio di occhiali da sole ed una crema solare. Nei fiordi ed all’interno dell’isola si consiglia di portare prodotti contro la puntura delle zanzare e simili. Nei mesi invernali è prevedibile che la temperatura possa scendere a 40° sotto zero. Se si intendono effettuare escursioni in slitta trainata da cani è necessario dotarsi di abbigliamento molto pesante, come per esempio piumoni, poiché l’abbigliamento invernale tradizionale non è sufficiente.

Suggerimenti: Per quanto riguarda escursioni in barca o in slitta il punto di riferimento è certamente la Tourist Nature, P.O. Box 169-3952 Ilulissat, Greenland, email: ataa@greennet.gl, oppure informazioni sulla pagina facebook, aperta da un italiano, Silverio Scivoli, un ex componente del gruppo dei Corvi degli Anni 70, qualcuno li ricorderà, finito qui per caso e rimasto qui per sempre. E’ in grado, con il figlio, di organizzare qualsiasi escursione. Ha anche un piccolo negozio di souvenirs e per le escursioni fornisce anche abbigliamento tradizionale in pelle di foca. Essere contattato da italiani che vogliono fare un viaggio in Groenlandia (i turisti del nostro Paese non sono così numerosi) non può che fargli piacere e può essere fonte di preziosi consigli.

 

 

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