
«Parigi non ha mai conosciuto qualcuno che andasse a zonzo come lui. Quando arrivavano le giornate d’inverno, in cui la nebbia ovatta la luce fin dal mattino, al punto che ogni attività pittorica nello studio diventa impossibile, toglievano le tende correndo verso i viali esterni. Là, egli disegnava sul suo taccuino una cosa da niente, un profilo, un cappello; insomma, un’impressione fuggevole”. E quando, il giorno dopo, un compagno gli diceva, sfogliando il taccuino: “Questo dovresti finirlo”, si torceva dal ridere. “Mi prendi per un pittore di storia”, diceva. “Pittore di storia” era, nella sua bocca, l’ingiuria più sanguinosa che si potesse fare a un artista».
Con queste parole Antonin Proust (La Revue blanche, 1897) dipinge il grande Manet, flâneur e osservatore appassionato che pesca dalla strada, dai teatri, dai caffè-concerto della sua Parigi amatissima temi e ispirazioni, personaggi e soggetti. Un legame simbiotico quello che intesse il pittore, riconosciuto come il capofila degli impressionisti, con la Ville Lumiere, che segna in modo indissolubile tutta la sua produzione. L’artista e la città, dunque, e le interscambiabili connessioni sono i temi di indagine su cui si sviluppa la mostra Manet e la Parigi moderna a Milano che rimarrà al piano nobile di Palazzo Reale fino al 2 luglio. Una retrospettiva importante e molto attesa in Italia, sfuggita alla città di Torino, e che ancora un volta elegge Milano palcoscenico dell’arte internazionale, inserendola nel calendario di Artweek.
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Curata da Guy Cogeval, storico presidente del Musée d’Orsay, promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, l’esposizione mette in luce il percorso del pittore francese, che incarna, come Gustave Courbet – la figura dell’artista indipendente, pennellando un Manet moderno, dove la Parigi dell’Ottocento e in piena trasformazione ha un ruolo di primo piano. È una città rivoluzionata dal nuovo assetto urbanistico attuato dal barone Haussmann e caratterizzata da un nuovo modo di vivere nelle strade, nelle stazioni, nelle Esposizioni universali, nella miriadi di nuovi edifici che ne cambiano il volto e l’anima. Le opere presenti in mostra arrivano dalla collezione del Musée d’Orsay di Parigi: un centinaio di opere, tra cui 54 dipinti – di cui 16 capolavori di Manet e 40 opere di maestri come Boldini, Cézanne, Degas, Fantin-Latour, Gauguin, Monet, Berthe Morisot, Renoir, Signac, Tissot. Alle opere su tela si aggiungono 11 tra disegni e acquarelli di Manet, una ventina di disegni degli altri artisti e sette tra maquettes e sculture. La cerchia e gli amici, la città francese, la Senna, l’ispanismo, la vita ai margini e i fasti sono alcune delle tappe di questo toccante viaggio pittorico organizzato in 10 sezioni tematiche. E poi la chiusa è sull’universo femminile, intimo e duale, bianco e nero.
Testo di Francesca Calò, foto di MondoMostre Skira |Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com
Informazioni utili
MANET e la Parigi moderna
Milano, Palazzo Reale, Piazza Duomo 12
8 marzo >2 luglio 2017
martedì, mercoledì, venerdì edomenica dalle ore 9,30 alle 19,30
giovedì e sabato dalle ore 9.30 alle ore 22.30
lunedì dalle 14,30 alle 19,30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Biglietti(audioguida inclusa)
Intero € 12,00
Ridotto € 10,00
Biglietto Famiglia 1 o 2 adulti € 10,00/ ragazzi dai 6 ai 14 anni € 6
Infoline e prevendite su www.vivaticket.it
Link utili
Palazzo Reale Milano
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