Pamplona: Fiesta!

Ogni anno dal 7 al 14 luglio, a Pamplona, capoluogo della Navarra, si celebra la festa di San Firmino, patrono della città. Una festa resa famosa da Hemingway che l’ha descritta nel suo celebre libro “Fiesta”. Testo di Anna Rescigno foto di Giancarlo Majocchi

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I tori corrono per le strade di Pamplona durante la Festa di san Fermìn ©Giancarlo Majocchi

Nel medioevo i pastori portavano in città i tori in modo che potessero partecipare alla corrida; con l’andar del tempo s’iniziò sia a rincorrere le bestie sia a correre davanti ad esse fino a riuscire a spingerle nel recinto. Ora quest’antica abitudine si è trasformata nella festa dell’Encierro: una corsa veloce, violenta e di grande tensione, una delle più note di Spagna. Ogni mattina, durante gli otto giorni di festa, alle 8:00 in punto sei tori corrono insieme a migliaia di persone per le strette vie della città vecchia per arrivare alla “plaza de Toros”. Sono seguiti da alcuni pastori con otto buoi necessari per fermare l’eventuale corsa nella direzione sbagliata dei tori. Il percorso è lungo 848,6 metri ed è diviso in differenti sezioni, ognuna con proprie peculiarità e caratteristiche. Migliaia di persone si riversano per le strade; tutti, spagnoli e turisti, sono rigorosamente vestiti di bianco e rosso, una specie di divisa per la festa. Non si conosce l’origine di questa tradizione ma è innegabile che l’immagine dei due colori crei un colpo d’occhio spettacolare. Tutti, uomini, donne, stranieri obbligatoriamente maggiorenni possono partecipare alla corsa osservando però alcune regole: non si deve avere nulla in mano, nessuno deve essere ubriaco e non si possono toccare i tori; che non vanno distratti né fotografati da vicino mettendone a rischio la corsa.

Prima della partenza i corridori intonano un canto a San firmino invocando la sua protezione. Dopo la preghiera, un primo razzo esplode avvisando dell’uscita dei tori dal recinto ed un secondo razzo da’ il via alla corsa. Immediatamente tutti iniziano la loro corsa forsennata insieme ai tori, con l’ovvio rischio di esserne travolti. I corridori cercano di avvicinarsi il più possibile ai tori, ma spesso scivolano provocando situazioni ancora più pericolose che a volte hanno portato anche alla morte dei partecipanti. Ma anche i tori scivolano: la curva di Mercaderes in particolare, è un luogo molto ambito dai fotografi, in quanto le bestie inevitabilmente perdono l’equilibrio finendo all’esterno contro le protezioni della curva. A Pamplona per la corsa i tori vengono scelti fra quelli di maggior combattività, con le corna più lunghe e di maggior stazza: il loro peso si aggira intorno ai 600 kg!

I tori corrono circa a 25 km/ora ed in circa quattro minuti arrivano alla meta e tutto si conclude. La sicurezza è un elemento fondamentale; circa 160 poliziotti già dalle quattro di ogni mattina allontanano la gente dal percorso della corsa per permettere agli operai di fissare le barriere di protezione; poi allontanano il pubblico dalla prima barriera che è riservata al personale medico ed alla polizia. Il pubblico, oltre che vedere la corsa da dietro la seconda staccionata (già alle cinque del mattino e impossibile trovare una buona postazione), può affittare uno dei tanti balconi che si affacciano sul percorso. Ogni giorno gli animali vengono sostituiti in quanto, arrivati nell’arena, dovranno essere uccisi nel pomeriggio durante la corrida che è l’altra grande attrazione della giornata. Arrivati all’arena però la festa continua: vengono liberate alcune giovani vacche per far sì che la gente si diverta con meno pericolo. Sono molto veloci, ma le loro corna vengono protette. Il divertimento consiste nel cercare di evitare l’animale. Ma gli otto giorni di festeggiamenti non si limitano ai pochi minuti dell’Encierro, anzi questi sono i soli minuti in cui tutto tace, la festa si ferma e la tensione diventa palpabile. Poi inizia una baldoria senza freni che dura tutto il giorno e tutta la notte. C’è una specie di attacco di pazzia collettiva, non si va a dormire, si balla e si canta tutta la notte e  moltissimi bevono vino fino ad ubriacarsi. Nel piccolo centro di Pamplona arrivano un milione e mezzo di persone, un flusso incessante che ovviamente stravolge la città.

Guardando dall’esterno questo evento può sembrare solo un bere smodato e uno stare svegli fino allo sfinimento, ma gli spagnoli vivono la loro festa col cuore, celebrano la loro tradizione e contagiano col loro entusiasmo anche le migliaia di persone che giungono da tutto il mondo. La città è un’esplosione di vita e di gioia; vengono  organizzati tantissimi eventi in ogni via, in ogni piazza: le danze, le bande di suonatori, la vendita di cioccolata con le tipiche frittelle , la sfilata dei “giganti”( enormi figure in cartapesta), il teatro di strada, i fuochi d’artificio e tanto altro.

Testo di Anna Rescigno foto di Giancarlo Majocchi |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

Infoutili

Informazioni: Sul sito web dell’ente del turismo della Navarra

Come arrivare: Pamplona non è collegata all’Italia con voli diretti, è consigliabile atterrare a Madrid oppure a Bilbao e poi scegliere un volo locale o di raggiungere la città in treno; oppure noleggiando un auto.

Quando andare – Clima: il periodo migliore è la primavera fino all’inizio dell’estate, poi la stagione diventa molto calda; la festa di San Firmino è a luglio e ovviamente coincide con il momento di maggiore affollamento cittadino. Molto buone le temperature anche in autunno, poi la stagione inizia a diventare molto piovosa a causa della vicinanza della città con le coste atlantiche.

Documenti: per i cittadini italiani è sufficiente la carta di identità

Lingua: lo spagnolo è lingua ufficiale, spesso con influenze basche, soprattutto nelle persone di una certa età. Chiaramente l’uso della lingua inglese è molto diffuso.

Religione: cattolica

Valuta: Euro

Telefono (prefisso e copertura mobile): + 0034 per telefonare dall’Italia alla Spagna, la copertura mobile è capillare con tutti gli operatori spagnoli.

Linkutili: http://www.pamplona.it/