Zion: natura grandiosa

Attraverso lo Utah del Sud per ammirare le meraviglie geologiche di Zion National Park e Snow Canyon.

Testo e foto di Marco Santini e Lucio Rossi

Zion National Park, Utah – Panorama sulla vallate del Virgin River lungo il Kayenta Trail

Percorrendo verso nord la Interstate 15, si lascia il Nevada per entrare nello Utah, il tredicesimo Stato USA per ordine di grandezza. Collocato a cavallo fra il Sud-Ovest e le Montagne Rocciose, ospita poco più di 3 milioni di abitanti, in gran parte concentrati nei dintorni della capitale Salt Lake City. Questo ne fa uno Stato in gran parte privo di popolazione, dove la natura è protagonista assoluta e spettacolare. Una sorta di enciclopedia geologica a cielo aperto dove le rocce, con le loro formazioni spesso incredibili, raccontano la storia del tempo.

Snow Canyon State Park: arenaria bianca che sembra neve

Lo Snow Canyon State Park è poco distante dalla cittadina di St. George in Utah

Viaggiando da sud verso nord il primo tuffo nei colori e negli spazi di questa natura è proprio a due passi da St. George lungo la Interstate 15. Snow Canyon è un piccolo State Park, solo sfiorato dal flusso turistico internazionale, che riserva però molte sorprese e merita assolutamente una visita. Contrariamente a quanto suggerito dal nome, qui la neve è cosa rara, mentre abbondano le grandi vedute e le opportunità per fare splendide passeggiate. 3000 ettari di arenarie bianche e rosse che l’erosione ha scolpito in mille forme, dune di sabbia pietrificate, antiche colate di lava e 60 chilometri di sentieri, fanno di questo parco un luogo tutto da scoprire con la calma e il silenzio concessi dalla scarsa frequentazione. Lasciando St. George lungo la Highway 18 in direzione nord conviene voltare a sinistra prima di arrivare alla deviazione per Snow Canyon e seguire le indicazioni per lo Scenic Overlook. Specialmente il mattino, la veduta d’insieme sul parco è bellissima e consente di farsi un’idea generale sulla zona. Una volta scesi nel canyon, in realtà un’ampia valle, non bisogna perdersi una corsa sulle dune di sabbia e una passeggiata su quelle pietrificate. Il Lava Flow Trailhead consente di raggiungere una serie di caverne lasciate dalle colate di lava, un paio delle quali sono di facile accesso. La gita copre una distanza di circa 3 chilometri andata e ritorno su terreno poco impegnativo.

Gli slot canyon del Jenny’s trail

Di nuovo in auto, si segue la bella strada panoramica che taglia il parco in senso longitudinale e, prima di raggiungere l’uscita meridionale, si trova sulla sinistra il breve sentiero per Jenny’s Canyon che consente di raggiungere alcuni slot canyon, strette fessure scavate nella roccia dall’acqua torrentizia. Proprio per il pericolo rappresentato dalle piene improvvise questa zona è chiusa dal 15 marzo al 1° giugno e, in ogni caso, è da frequentare solo col bel tempo.

Verso il Grand Staircase – Escalante National Monument, passando da Zion

Da St. George a Zion National Park, con le sue grandi montagne e le pareti di roccia che sembrano scolpite, ci vuole poco più di un’ora percorrendo un tratto di Interstate 15 e quindi la Highway 9 passando per Hurricane, Virgin, Rockville e Springdale. Il Parco di Zion, uno dei più popolari d’America con i suoi 4 milioni e mezzo di visitatori l’anno, si trova ai margini del Colorado Plateau. In tutta questa regione gli strati di roccia sono stati sollevati dal movimento delle placche, inclinati ed erosi, formando la cosiddetta Grand Staircase, una serie di falesie colorate che si estendono tra il Bryce Canyon e il Grand Canyon, in Arizona. Lo strato inferiore di roccia a Bryce Canyon è all’altezza dello strato superiore di Zion, e lo strato inferiore di Zion è a sua volta lo strato superiore del Grand Canyon.

Zion National Park: meraviglia geologica

Fino a 240 milioni di anni fa Zion era un bacino relativamente piatto e prossimo al livello del mare. L’accumulo di materiali erosi e trasportati dall’acqua nella sua parte inferiore ne hanno provocato il collasso, e così fu ricoperto da mari poco profondi, ampie pianure e deserti di sabbia a seconda dei movimenti tellurici e dei cambiamenti di clima, fino alla fase di innalzamento che ha portato questa regione dal livello del mare fino ai quasi 3000 metri d’altitudine e che è ancora in evoluzione. L’erosione ha fatto il resto ed ecco la meraviglia geologica che oggi possiamo visitare.

Le escursioni nello Zion

Il sentiero che conduce ad Angel’s Landing, una delle escursioni più famose di Zion

Un parco la cui visita va pianificata con cura per via dei pesanti flussi turistici, ma che regala emozioni indimenticabili ai visitatori. Da non perdere l’escursione nel letto del fiume Virgin che risale i famosi Narrows, spettacolari strettoie caratterizzate da vertiginose pareti di roccia dove danzano i riflessi di luce; l’impegnativa salita fino ad Angel’s Landing, forse l’escursione più emozionante di Zion: riservata a chi è in ottima forma e non teme il vuoto. Oppure il sentiero che porta alle Emerald Pools, o quello che conduce al Lava Point Overlook nella zona di Kolob e, naturalmente, l’escursione di base lungo lo Zion Canyon che dal Visitor Center arriva fino al Temple of Sinawava percorrendo la Zion Canyon Scenic Drive. Quest’ultimo spettacolare percorso rivela il cuore del Parco e conduce a molti dei punti di partenza per le escursioni che si addentrano verso le zone più selvagge. La Scenic Drive è percorribile in alta stagione solo con le navette gratuite del Park Service.Si lascia Zion viaggiando verso nord-est lungo la Mount Carmel Highway (accesso con alcune restrizioni per i mezzi di maggiori dimensioni, come i camper), caratterizzata da un famoso tunnel completato nel 1930, alla fine del quale si trova il sentiero che, in meno di un’ora, porta al Canyon Overlook, la più bella balconata panoramica sul parco. Di nuovo in auto si prosegue lungo la Highway 9 fino alla località Mount Carmel Junction, in cui si  imbocca la Highway 89 che, più a nord, incrocia la spettacolare Scenic Byway 12: così verso nord ci si sposta in direzione del Bryce Canyon National Park.

Testo e foto di Marco Santini e Lucio Rossi|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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