Scivolare sulle sue acque è come dispiegare una preziosa seta multicolore, tessuta da mani attente e gentili. Le cromaticità contrapposte dei verdi e delle case, sposano a meraviglia le persistenti atmosfere generate da natura, storia, letteratura e arte.
Testo di Federico Formignani foto di Lucio Rossi

Tra i principali laghi dell’Italia del nord, quello di Como è senza dubbio il più stretto, tortuoso e meno luminoso per via dei monti che in alcuni punti sembrano strozzarlo, specie di fronte a Torriggia, dove le acque si inabissano sino a 410 metri di profondità. Questa caratteristica morfologica lo rende ad ogni modo, per gli scorci visivi che regala, quello con la più grande varietà di singole mutevoli inquadrature.
Non ha le vastità panoramiche di alcuni punti del Garda o del Lago Maggiore, ma è fuori di dubbio che la risalita del ramo di Como sino a centro lago – forse l’unico punto di ampio respiro visivo – rappresenti un itinerario che condensa e dona – passo dopo passo – mutevoli quadri di entusiasmante natura, impreziosita da indelebili tracce storiche e ravvivata da splendide architetture; tutto questo dando per scontata la delizia degli occhi che affondano nei tappeti verdi delle rive e galleggiano sull’azzurro cupo dell’acqua.
Da sempre, in questo lago dalla buffa forma di una ypsilon a rovescio, scavato dai ghiacciai di un remoto passato, appaiono differenti e più isolati il lineare ramo di Lecco e il vasto, meno conosciuto alto Lario. Nel suo insieme, nessuno può negarlo, il Lago di Como è parte integrante delle eccellenze paesaggistiche e turistiche del nostro paese, famose a livello nazionale e internazionale.
Il lago di Como ha stregato artisti e poeti

I trascorsi storici del tempo lo confermano. Sin dai banchi di scuola e in contesti didattici più approfonditi, abbiamo saputo della presenza e dell’influenza che il Lago di Como ha esercitato sui famosi personaggi del passato. Ai tempi dell’Impero Romano, sono nati su questo lago Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane, che ha vissuto poi a Varenna, centro lago; qui ha abitato il poeta mantovano Virgilio e avrà magari riposato la vista (libertà interpretativa di chi scrive!) su panorami differenti da quelli che gli hanno ispirato le Bucoliche.
Più tardi, all’epoca del tardo impero, altri personaggi sono rimasti attratti dalle bellezze e dalle pacatezze del lago: lo storico Ammiano Marcellino e Cassiodoro. Un ospite curioso e sicuramente attento alle bellezze del bacino lacustre sarà stato Paolo Diacono, nato a Cividale del Friuli e morto a Montecassino nell’anno 799, dopo aver dedicato la sua vita di scrittore-cronista all’epopea Longobarda in Italia.
Il Rinascimento annovera altre presenze di prestigio: Leonardo da Vinci e il comasco Paolo Giovio, vescovo, storico e scrittore che al lago ha dedicato un suo studio: Descriptio Larii laci. Con il trascorrere degli anni, arriviamo alla magica epoca dei Grand Tour ed è un fiorire di presenze famose lungo le sponde del lago: scrittori famosi quali Wolfgang Goethe, Ugo Foscolo (ospite di Villa del Grumello), Stendhal, con tutta probabilità grazie alla vicinanza con la “sua” Milano, Gustave Flaubert, che così lo descrive: “…l’insieme del lago è dolce, amoroso, italiano; primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l’amore…”.
Da Alessandro Volta ad Alessandro Manzoni

Non poteva che amare profondamente il proprio lago Alessandro Volta, che qui ha speso la propria vita operosa e innovatrice, per non parlare dell’altro Alessandro milanese che nel suo romanzo ha glorificato il meno noto ramo di Lecco (…quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno…).
Fra Ottocento e Novecento, altri uomini di cultura hanno avuto rapporti più o meno significativi con il lago: il premio Nobel Luigi Pirandello, che lo ha celebrato come “…lago d’arte e poesia.”; Carlo Emilio Gadda e Pier Paolo Pasolini che in un frammento de “L’Italia”, parla del Lario.
Il grande cantore attuale del lago di Como è Andrea Vitali, autore di numerosi libri che parlano dei luoghi, della gente, delle storie del lago di Como.
Ville famose di attori famosi

Se ci si chiede quali siano i motivi per i quali il lago di Como è stato e continua ad essere tanto apprezzato da chi lo visita, oltre alle bellezze naturali, alla vegetazione quasi “addomesticata” e migliorata da sapienti interventi dell’uomo, è facile e naturale individuare un ulteriore motivo di interesse nelle numerose ville e palazzi che ospita.
L’elenco è nutrito, ma alcune opere meritano di essere ricordate: la Villa Capuana di Fiumelatte, costruita nel 1605, alla quale fanno da corona altre ville splendide, edificate in epoche successive: Villa Del Balbianello di Lenno, forse la più nota, famosa per la sua eleganza e unicità dei suoi giardini; Villa Monastero di Varenna per il suo stile eclettico e per i giardini con alberi esotici, statue, balaustre, pozzi e fontane veneziani.
Altri famosi edifici sono il Grand Hotel Villa Carlotta di Tremezzo, che oltre alla deliziosa architettura presenta giardini costruiti in stile nipponico e gli altri due Grand Hotel: Villa d’Este a Cernobbio e Serbelloni a Bellagio.

Come ultime citazioni possiamo ricordare il Relais Regina Teodolinda a Laglio, località – inutile negarlo – resa famosa da Villa Oleandra di George Clooney. Tempi nuovi, moderni: a Como e dintorni sono tutti consapevoli del fatto che l’attore americano abbia contribuito a render famoso il Lario anche oltre oceano.
Resta il paesaggio incomparabile, restano i luoghi del lago da assaporare in giri lenti, meglio per mezzo del battello. Il cammino riposante dei natanti raggiunge i piccoli centri che alla fine rimarranno impressi nella memoria: Cernobbio, Torno, Laglio, Nesso, l’isola Comacina antico e minuscolo ducato longobardo; e ancora Argegno, via d’accesso alle Valli d’Intelvi.
Quindi Menaggio, Tremezzina, Bellagio, Varenna, Bellano e più su, verso un lago diverso: Gravedona, Dongo, il raccolto laghetto di Piona con l’Abbazia, Colico; per non dimenticare il ramo di Lecco: Lierna, Mandello, Onno e il capoluogo stesso che con Como divide le responsabilità di conservare nel tempo i preziosi gioielli naturali e architettonici dell’antico Lario.
Infoutili
Informazioni: sul portale turistico del Lago di Como
Come arrivare: In auto con l’Autostrada A9 Milano-Como-Chiasso. In treno: I treni provenienti dalla Germania e dalla Svizzera e diretti a Milano Centrale prevedono la sosta alla stazione di Como San Giovanni. Da Milano Centrale i treni per Como partono ogni ora.
Quando andare – Clima: I periodi migliori per visitare il Lago di Como sono la primavera, il mesi di giugno e luglio e poi dalla fine del mese di agosto, per evitare in questo modo il congestionamento agostano. Ovviamente i sublimi scorci del lago sanno offrire scenari attraenti in tutti i mesi, in particolare in quelli autunnali che permetteranno di godere del tipico foliage di stagione.
Eventi: La quinta edizione di LacMus Festival, il grande Festival internazionale di musica a Tremezzina, si terrà dall’8 al 18 luglio. Oltre alle ormai tradizionali sedi del Festival a Tremezzina, come Villa Carlotta, Villa del Balbianello, Santuario della Beata Vergine di Ossuccio (sito Unesco), Grand Hotel Tremezzo, quest’anno LacMus approderà infatti sulla riva opposta del lago per un concerto nella splendida Villa Melzi d’Eril a Bellagio.
Inoltre, per la prima volta, il 10 luglio ospiterà uno straordinario concerto con orchestra nientemeno che sull’Isola Comacina (l’unica isola del Lago di Como) insieme ai due direttori artistici del Festival, il pianista Louis Lortie e il direttore d’orchestra Paolo Bressan. Informazioni sul sito del Festival alla pagina Facebook.
Testo di Federico Formignani foto di Lucio Rossi |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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