La manifestazione, ricca di eventi, è diretta e curata dal regista e scrittore Franco Arminio. Un buon motivo per visitare Aliano e i suoi magnifici dintorni.
Ha avuto inizio nella suggestiva cornice del Parco Letterario Carlo Levi ad Aliano, piccolo e suggestivo comune situato a circa 70 km da Matera, la XII edizione del festival “La Luna e i Calanchi”, diretta e curata dal regista e scrittore Franco Arminio, che terminerà all’alba del 22 agosto.
Una manifestazione che punta a raccogliere intorno a un luogo preciso il meglio delle tensioni civili e artistiche che si sprigionano intorno al Mediterraneo. Il tutto prestando una particolare attenzione a quello che accade in Lucania e nel borgo raccontato da Carlo Levi come simbolo di un Sud che costruisce nuove storie legate ad un profondo rapporto con il paesaggio.
Il modo di vivere i numerosi eventi è davvero unico. Gli spettatori non assistono a una serie di spettacoli ma quasi fanno parte di una cerimonia di poesia e impegno civile. Come ha spiegato lo stesso Arminio “si avverte forte il sacro che sta nelle terre che non si sono consegnate alla globalizzazione dello sfinimento”.
La “paesologia”
Il festival consente di un’adozione collettiva di un paese nello spirito della cosiddetta “paesologia”. I tanti professionisti che saranno presenti, come fotografi, scrittori, pittori, registi, musicisti, lasceranno in modo indelebile la traccia del loro passaggio nel luogo del “Cristo si è fermato a Eboli”.
L’evento è definito dal suo ideatore come “paesologia”. Un termine particolare che indica una scienza che unisce etnologia, geografia e poesia che descrive in modo preciso i piccoli borghi e i territori che lo circondano.
L’idea alla base della manifestazione è quella di dimostrare la vita che può fare e che si può fare in un piccolo centro colpito dal fenomeno dello spopolamento. Un modo per concentrarsi su quello che ha da offrire tale area e non sulle mancanze.
Gli eventi
Anche questa edizione prevede in calendario numerosi appuntamenti come spettacoli, poesia e musica. Il tutto con le bellezze naturali a fare da sfondo.
Cosa vedere ad Aliano
Aliano conserva non solo una affascinante atmosfera poetica ma anche alcuni tesori che meritano una visita. Tra questi spiccano le Case con gli occhi, costruzioni che presentano una particolare conformazione “utile” a scacciare gli spiriti maligni. Dinnanzi ad esse sembra di osservare edifici che hanno grandi visi: i nasi grossi sono formati dai camini, gli occhi piccoli dalle finestre e le bocche dall’entrate.
Da non perdere una visita alla Casa di confino di Carlo Levi. La struttura dispone di un’ampia terrazza dove lo Levi amava dipingere e scrivere. Altrettanto interessante è il “Museo storico Carlo Levi”: in questo spazio espositivo sono custoditi, tra le altre cose, documenti, lettere, disegni dell’artista relativi al periodo in cui fu costretto al confino. Di grande pregio la litografia originale del “Cristo si è fermato a Eboli”.
Altro sito da non perdere è il “Museo della Civiltà Contadina”: situato in un vecchio frantoio, il museo ospita strumenti tipici della tradizione contadina.
L’animo religioso di Aliano lo si può conoscere visitando la Chiesa di San Luigi Gonzaga e il Santuario Madonna della Stella. La prima è una costruzione del XVII secolo che presenta pareti adornate con grandi tele e custodisce l’opera lignea. La seconda è un edificio situato su una collina e vanta un caratteristico altare con la base posizionata su un albero di ulivo.
Aliano è soprattutto il paese dei calanchi, particolari colline caratterizzate da fenomeni molto accentuati di erosione provocati per l’effetto dello scorrimento delle acque su rocce argillose. Abbracciano Aliano regalando atmosfere selvagge e surreali che colpiscono nel profondo.
Testo di Gabriele Laganà|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com