Così la definiscono confidenzialmente i suoi abitanti, per il suo skyline in perenne evoluzione, con ponti e grattacieli che portano la firma dei grandi archistar. Ma Rotterdam è molto di più: musei, teatri, negozi e uno stile di vita attento al risparmio energetico ne fanno la città ideale per un city break.
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Ci vorrebbe un’intera puntata di “Vieni via con me”, la fortunata trasmissione di Fazio e Saviano, quella basata sugli elenchi, per spiegare Rotterdam e descrivere i suoi primati: è il più grande porto d’Europa, 173 le diverse nazionalità che vivono in città, è stata la prima città europea ad avere un quartiere pedonale, la statua di Erasmo (da Rotterdam) del 1622 è la più antica d’Olanda, con 75 metri quadri per abitante è la città più verde del paese, possiede più di cento diversi tipi di ristoranti etnici, e così via elencando fino a disegnare il ritratto di quella che può essere considerata la città più moderna d’Olanda. Certo, nella classifica mondiale, il porto è scivolato in coda ai porti cinesi e ora può al massimo vantare il primato continentale, ma le sue cifre fanno comunque impressione dato che nel 2010, un anno di crisi mondiale, ha movimentato 430 tonnellate di merci da tutto il mondo. Inoltre, sul porto e lungo il fiume, negli ultimi hanno costruito di tutto; teatri, edifici, ponti fino a farle meritare, appunto, l’appellativo di Manhattan sulla Mosa.
Architetture e design
Quello che rende Rotterdam diversa dalle altre grandi città olandesi è un evento drammatico: il bombardamento della città avvenuto nel maggio del 1940. Era l’inizio della Seconda Guerra Mondiale e i tedeschi, nel tentativo di dare una svolta al conflitto, rasero al suolo il porto e la città. A quel punto si poteva solo ricostruire, quindi a Rotterdam non troverete i tipici quartieri olandesi con le case lungo i canali (salvo in rare eccezioni) ma troverete una città policentrica, realizzata sul recupero di aree industriali dismesse e abbandonate che sono diventate la palestra per le avanguardie architettoniche di mezzo mondo. Qui hanno lavorato i grandi nomi, gli archistar come vengono ultimamente definiti, del calibro di Renzo Piano, Álvaro Siza, Rem Koolhas e Norman Foster per citare i più famosi. Gli amanti dell’architettura d’avanguardia poi non possono mancare l’appuntamento con le case a cubo di Piet Blom che continuano ad esercitare un forte richiamo, un incessante pellegrinaggio a rendere omaggio alla sfrontata opera creativa dell’architetto olandese che ha creato il suo bosco in città (noto come “Blaakse Bos” – il bosco di Blaak ). Ma le case di Blom tradiscono i loro quasi 30 anni (sono del 1984), una vita in una città come Rotterdam dove l’arte di costruire e il design sono la locomotiva di una metropoli in perenne divenire. E la cosa sorprendente è che qui si edificano interi quartieri. Come sulla penisola di Wilhelminaplein, dove sono all’opera decine di gru e squadre di operai per riqualificare il Waterfront. In verità alcuni degli edifici più interessanti si trovano già qui, come la Torre Montevideo o la Maas Tower, la più alta del Paese, e tutto il quartiere offre molte altre attrazioni, come il Museo della Fotografia, un vero must per gli appassionati, il Café Rotterdam e il ristorante Las Palmas, uno dei più trendy del momento. Sulla punta della penisola c’è poi l’Hotel New York , uno dei migliori di Rotterdam con un ottimo ristorante. Ha la forma di un castello e sta accucciato alla base di due imponenti grattacieli; è molto popolare durante la bella stagione perché si trova affacciato su una grande ansa del fiume. All’altro capo della penisola c’è una delle più belle fermate della metropolitana di tutta la città, proprio accanto al nuovo Luxor Theatre. È la stazione di Wilhelminaplein, lungo la linea blu, con un lungo tunnel rivestito di metallo attraversato da un tapis roulant che conduce ai treni. A Rotterdam si cammina molto ma i mezzi pubblici sono straordinariamente efficienti, come quasi tutto in Olanda, e se deciderete di trascorrere un fine settimana in città vi troverete a passare in questa stazione più di una volta.
Il quartiere dei musei
Appena al di là del più famoso ponte d’Olanda, il grande ponte Erasmus, quello costruito nel 1996 che qui tutti chiamano ‘Il Cigno’, c’è il Museumpark, la zona dei musei nel cuore della città. Si può iniziare dalla Kunsthal, firmata dall’architetto Rem Koolhaas, un grande spazio in vetro e acciaio aperto sul parco dove si svolgono fino a 25 esposizioni all’anno. Qui trova spazio la cultura nel senso più vasto del termine: arte antica, design, fotografia, esposizioni. La Kunsthal dispone di 3.300 metri quadrati di spazio espositivo. L’edificio stesso è già di per sè un’opera d’arte. Anche solo la vista dall’esterno di questa sorprendente architettura vale una visita. Si può proseguire la passeggiata verso il NAI, l’Istituto di Architettura Olandese, poi verso il Museo di storia naturale e infine al Museo Boijmans Van Beuningen, struttura in mattoni rossi degli anni ’30 immersa in un parco con fontane e ruscelli: vanta un’eccezionale collezione d’arte antica oltre a numerose opere d’arte moderna e contemporanea. Se siete in questa zona potete poi raggiungere facilmente il parco e di qui, per chi ama il brivido dell’altezza, raccomandiamo una visita all’Euromast, che con i suoi 185 metri è la torre panoramica più alta dei Paesi Bassi. La sua Brasserie è ideale per pranzo o cena e da lassù, capire come funzionano la città e il suo porto, sarà molto più facile.
Paesaggi olandesi
Infine anche a Rotterdam c’è un posto dove i nostalgici dei tipici scorci olandesi potranno ritrovarsi grazie alla visione di mulini, ponti alla Van Gogh e nei barconi ormeggiati lungo il canale. È il quartiere di Delfshaven, la parte più antica della città scampata ai bombardamenti del 1940. Una quinta di edifici del XIV e XV secolo disseminata di ristoranti, bar e negozi curiosi. Il quartiere è facilmente raggiungibile con un water-taxi o con la metropolitana. C’è anche un piccolo museo che assolutamente consigliamo di visitare. Si chiama Museum Rotterdam ed è un museo sulla storia cittadina. Si trova in un vecchio edificio che era un tempo una distilleria che da solo vale la visita, inoltre il museo ospita quattro collezioni permanenti e, periodicamente, collezioni temporanee molto interessanti.
Testo e foto di Lucio Rossi
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