Guadalupa, Antille francesi: l’isola caraibica a forma di farfalla


Come una farfalla verde posata su un oceano blu, neppure fosse una serigrafia di Andy Wharol, l’isola di Guadalupa galleggia con le sue sorelle nell’incanto dei Caraibi.

A guardarla dall’alto, circondata dalle sorelline, l’isola di Guadalupa appare proprio come una farfalla con le ali spiegate su un bouquet di fiori. A colori invertiti: una farfalla dalle ali verdi posata sul blu del mar dei Caraibi, anziché blu su una vegetazione verde come l’incantevole morpho amazzonica. Ma incantevoli lo sono ugualmente.


Distese tra Antigua e Barbuda, Montserrat (GB) e Dominica, sono parte dei Dipartimenti d’Oltremare, terra di Francia a tutti gli effetti, che l’Oceano Atlantico separa dalla madrepatria. Insieme a Guadalupa, da cui prende il nome,  all’arcipelago appartengono le isole minori di Les Saints, Marie Galante e La Désirade, disposte a sud, proprio come fiori su cui la Grande Farfalla sta per posarsi.  In realtà fino al 2007 avrebbe avuto una scelta più ampia, dato che all’arcipelago appartenevano le isole Saint-Barthélemy e la parte settentrionale di Saint-Martin, cui una legge francese ha accordato lo status di collettività d’oltremare rinominandole Collettività di Saint-Barthélemy e Collettività di Saint-Martin. La sforbiciata di 850 km, tale era la distanza delle due comunità da Guadalupa, è servita a riunire questi chilometri quadrati troppo sparpagliati, fluttuanti in un sogno lontano. Non è che la riduzione di una settantina di essi abbia cambiato drammaticamente le cose: ora ne restano circa 1800, di cui Guadalupa con 1400 fa la parte del leone, classificati dall’UNESCO Riserva della biosfera.

Al di là di quanto le accomuna e cioè lo splendido mare, le spiagge da cartolina bordate da palme o sferzate dai venti atlantici, una natura tropicale, a tratti selvaggia e inarrestabile favorita da una temperatura costante di 28°, la cultura,  le tradizioni creole e la storia coloniale, ogni isola ha le sue particolarità.


Isola di Guadalupa

La farfalla ha due ali assai diverse tra loro per paesaggio: a est Grande Terre è quasi piatta, poco più di 100 m. il suo rilievo più alto, e di origine corallina. Il suo clima è abbastanza secco e senza corsi d’acqua, se si eccettuano alcune paludi. Il territorio è coperto da  diffuse coltivazioni di canna da zucchero, soprattutto a nord, che hanno soppiantato la originaria savana. Le spiagge bianche e l’acqua cristallina si trovano sud tra Gosier e La Moule, fino al promontorio roccioso di Pointe des Châteaux, dove sorge la maggior parte degli  insediamenti turistici. 40% della superficie dell’isola è occupato dal Parco Nazionale di Guadalupa, attraversato da 200 km di sentieri, che conta 300 specie di piante, 270 di felci e un centinaio di orchidee, sotto un cielo solcato da uccelli dal piumaggio brillante e pipistrelli della frutta. Anche il mare è protetto: la riserva naturale del Grand Cul-de-Sac Marin copre diverse zone marine e litoranee tra la Grande Terre e la Basse Terre e include le Ilets de Petite-Terre, mentre la Réserve Cousteau abbraccia le Ilets Pigeons.


A ovest  di Grande Terre,  e ad essa legata a da un istmo lungo 5 km e largo al massimo 200 m, è  Basse Terre, più estesa della prima (850kmq contro 580), montagnosa e vulcanica nella sua parte occidentale, con il picco più alto nel vulcano La Soufrière (1467m.), coperta da una natura lussureggiante e verdissima. Qui si può dire che si scelga la spiaggia in funzione del  colore del costume. E non è una esagerazione: al nord, affacciata sul Mar dei Caraibi, tra Sainte Rose e Pointe Noire, è allineata una fila di grandi spiagge chiare o rosate, mentre al sud, tra Bouillante e Petit Bourg, vi sono spiagge più selvagge,  con sfumature che variano tra il grigio e il  nero, che raccontano dell’origine dell’isola. La foresta tropicale copre quasi il 60% di Basse Terre ed è stata in parte soppiantata dalle coltivazioni di banane e canna da zucchero. Più in alto la foresta pluviale sempreverde con il suo inestricabile intreccio di felci, liane e rampicanti. Molte delle specie vegetali presenti oggi in Guadalupa sono state introdotte. Le palme da cocco e i flamboyant che come dice il nome si accendono di rosso in stagione, provengono dal Madagascar, come l’albero del viaggiatore e le buganvillee sparse sull’isola come colorati coriandoli a carnevale. Anche degli animali autoctoni ne restano pochi:  i fenicotteri rosa, gli splendidi ara viola e i lamantini, cetacei che pascolavano sul fondo dei fiumi, hanno lasciato spazio alle specie importate tra cui il procione, la mangusta introdotta dall’India per ridurre la popolazione di ratti, pipistrelli oltre a un considerevole numero di roditori e affini. Curiosamente sull’isola non ci sono serpenti e i rettili sono rappresentati da innocue iguane, lucertole, rane, gecki e rospi. Guadalupa ospita molte varietà di uccelli, stanziali, stagionali o migratori, tanto nei giardini, ronzanti di coloratissimi colibrì, quanto nella foresta dove il ronzio si trasforma nel ticchettio del picchio della Guadalupa, o lungo i litorali dove dominano aironi, trampolieri, sterne e l’aquila pescatrice (gli-gli).


Marie Galante
, a circa 30 km dalla Guadalupa, con i suoi 158 kmq è la terza isola per dimensione dell’arcipelago. Con un diametro di circa 15 km, ha caratteristiche paesaggistiche simili al nord della  Grand Terre: piatta, secca, ventosa, tanto da essere chiamata l’isola dei  cento mulini (106 per la precisione) e offre straordinari paesaggi di verde , bianco e blu. E’ quasi completamente  coltivata a canna da zucchero con scampoli di arbusti, cactus e agavi. Sull’isola c’è una decina di spiagge considerate tra più belle dell’arcipelago, come la plage du Vieux Fort o  Anse Moustique, location predilette per spot pubblicitari. In parte si trovano sulla costa atlantica, rinfrescate dal vento e protette dalla barriera corallina, in parte sottovento sul più placido lato caraibico, ma tutte orlate di palme, tanto da rendere superfluo l’uso dell’ombrellone. Per i sub qui si trovano alcune delle immersioni più belle, in compagnia di delfini, barracuda, tartarughe, pesci angelo, pappagallo e razze.

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