“Vale un Perù”, si diceva nell’Europa del ‘600 per indicare qualcosa dal valore inestimabile. D’altronde, i racconti dell’epoca descrivevano un paese meraviglioso e incredibile, raccontando di favolose città d’oro con fortificazioni gigantesche e montagne maestose. Nasceva così il mito dell’El Dorado, di un Perù fatto di leggende e avventura, sospeso tra sogno e realtà.
Il sogno però non si è mai dissolto e la magia di queste terre lontane continua ad ammaliare i viaggiatori di mezzo mondo. Ancora oggi il Perù è una delle mete più agognate, uno di quei posti che non basta visitare. Bisogna viverlo, respirarlo, sentirlo sulla pelle. Meglio – dicono alcuni – se lo si fa prima dei 40 anni. Il tempo stringe e allora via, giù a capofitto. Per un po’ di avventura e di trekking mozzafiato, zaini in spalla e valigia di nuovo sul marciapiede. Si vola dritti nel cuore delle Ande per un tour del Perù, alla scoperta dei mille volti di un paese complesso e affascinante.
Qualche giorno per gustare la cultura del Sud America, qualche giorno per attraversare il cuore dell’antico regno Inca sfiorandone i sapori e le tradizioni. Lima, Nazca, Arequipa, Puno, Cuzco e Machu Picchu. Sulla mappa il viaggio prende forma snocciolandosi da nord a sud, passando per i maggiori siti di interesse e perdendosi nelle più caratteristiche zone rurali.
Prima tappa: Lima
La città è molto spesso coperta da una grigia cappa di smog. Se ad accogliervi sarà un traffico incredibile e una miriade di tassisti desiderosi di portarvi ovunque non preoccupatevi. Lima non è tutta qui. Prendetevi del tempo per riposarvi dal jet lag e godetevi la Boardwalk nel quartiere Miraflores, una deliziosa passeggiata nel verde che costeggia l’Oceano. Non farete fatica a trovare un buon ristorante e dell’ottima musica. Un giro a Barranco, il quartiere artistico dall’anima bohémienne, è d’obbligo. Ville coloniali, prodotti di artigianato, musica e locali dall’atmosfera retrò: Barranco è la traccia ancora visibile della Lima dell’epoca post-coloniale, quartiere storico frequentato principalmente da turisti.
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Nazca
Si sorvola l’altopiano con gli occhi puntati sui misteriosi geoglifi dalle forme antropomorfe. Una scimmia, una mano, un colibrì, un ragno. Le linee di Nazca prendono vita appena ci si alza in volo e lasciano davvero col fiato sospeso. Certo è che a dar un gran contribuito alla suspense del momento è anche il piccolo velivolo turistico, il Piper da 6 posti che ondeggia continuamente per permettere a tutti di vedere al meglio le linee. Se si ha troppa paura di volare, c’è un piccolo mirador artificiale dal quale è possibile vedere alcuni dei disegni. Per concludere il giro a Nazca, non possono mancare i salti tra le dune del deserto con il boogie, un tour nel sito archeologico Cahuachi, alla scoperta delle piramidi peruviane, e una lezione di sandboard. Affidatevi ad una agenzia locale. Non ve ne pentirete.
Arequipa e Chivay
Il viaggio prosegue verso sud, alla ricerca di un contatto più vero, meno artefatto, con la cultura andina. Si scende verso Arequipa, la Ciudad Blanca dalla quale partono svariati percorsi di trekking. Prima di buttarci lo zaino in spalla e di immergerci in uno dei Canyon della regione, ci perdiamo nella meravigliosa Ciudad con i suoi edifici coloniali e i suoi scorci mozzafiato. Arequipa è circondata da vette che sembrano sfiorare il cielo: tra tutte spicca El Misti, il vulcano visibile in (quasi) ogni punto della città con i suoi 5.822 metri di altitudine e di imponenza. Da Arequipa andiamo verso Chivay per un trekking organizzato nel Cañyon del Colca, il secondo più profondo al mondo. Attenzione però: queste sono consigliate solo ai più allenati e agli amanti delle sfide. In alternativa, se non riuscite a sopportare fatica e altitudine, noleggiate un fuoristrada con conducente, per godere comunque della bellezza e della varietà dei paesaggi della Valle. In qualsiasi caso, cercate di raggiungere il Cruz de los Condores al sorgere del sole. Lo spettacolo è assicurato: natura selvaggia e pochi turisti in uno dei posti più suggestivi del Perù. Qui non sarà difficile scorgere un maestoso Condor Andino, il vero padrone di queste zone.
Diffidate invece dalle agenzie che organizzano il tour del canyon in pullman: il percorso è davvero troppo turistico e veloce. Prendete una guida, ma cercate di decidere insieme il percorso evitando di passare per tutte le bancarelle artigianali della valle.
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Puno e le isole del lago Titicaca
Ormai alle spalle lo splendore e la polvere del Canyon, ci si dirige verso Puno, la città sul lago più alto al mondo, il Titicaca. Da non perdere un’escursione sulle isole galleggianti degli Uros e sulle isole naturali di Amantini e di Taquile. Il consiglio è quello di non accontentarvi dei tour che vogliono concentrare tutto in una sola giornata. Se avete un buono spirito d’adattamento, dormite su una delle isole naturali ospitati dagli abitanti. Senza turisti, senza il chiasso mondano delle folle arrivate in battello, vi ritroverete a guardare i riflessi rossastri sul lago e le montagne innevate della Bolivia al calar del sole. Macchina fotografica al collo e fiato rotto: a 4200 metri la fatica di far anche solo pochi passi si sente, ma ne vale davvero la pena. Le abitudini degli abitanti, i vestiti tradizionali, i visi sorridenti e gli occhi dei piccoli che gironzolano sicuri per i terrazzamenti dell’isola di Taquile creano un’atmosfera irripetibile altrove. La vista della via Lattea, poi, rende tutto ancora più magico.
Cuzco, la Valle Sacra e Machu Picchu
El Cuzco, la capitale dell’antico Impero Inca conserva intatto il suo fascino. Posta a 3.500 metri d’altezza, è la porta d’ingresso all’area archeologica più importante del Sud America. Qui le antiche tradizioni non sono dimenticate: nelle sue viuzze, in Plaza de Armas, nel gigantesco sito di Sacsayhuaman riaffiorano i ricordi di un passato lontano, fatto di una religiosità pagana ancora viva. Da Cusco verso Aguas Calientes, conosciuta anche come Machu Picchu city. Da qui partiamo all’alba per scalare in un paio d’ore il monte che ci porta a Machu Picchu. Superiamo i turisti che si fermano nella cittadella e continuiamo a salire verso l’Inti Punku, la porta del Sol. Quando le nubi sotto di noi si diradano e il sole si alza di fronte a Machu Picchu, lo spettacolo è più che suggestivo.
Testo di Stefania Capasso e foto di Andrea Busconi | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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