La storia di Genova è indissolubilmente legata all’arte fiamminga che, a partire dal XV secolo, iniziò ad abbellire le dimore nobiliari della Repubblica. In un primo momento si trattò di un semplice fenomeno d’importazione favorito dalle attività economiche che i banchieri liguri esercitavano nelle Fiandre ma in seguito si trasformò in qualcosa di più complesso, una sorta di reciproco scambio tra i committenti e gli artisti che di buon grado accettavano di realizzare le proprie opere in un contesto artisticamente tanto stimolante. Paul Rubens ed Antoon Van Dyck lasciarono un segno indelebile in città durante i loro soggiorni: chiese e Palazzi dei Rolli ancora oggi custodiscono le pregiate pitture dei due fiamminghi permettendo ad appassionati d’arte, e non solo, di ammirare questi capolavori rimanendo in Italia. Questo importante patrimonio viene mantenuto vivo e valorizzato grazie ad un costante lavoro di studio e di ricerca. Presso la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola è stata recentemente inaugurata una mostra intitolata “Van Dyck-tra Genova e Palermo” in cui il prezioso “Ritratto di Desiderio Segno” viene esposto per la prima volta in città per porsi in relazione con le altrettanto interessanti opere contenute nella sontuosa residenza. Dalla Fiandre Van Dyck era giunto in Italia nel 1621 facendo una prima tappa a Genova e proseguendo successivamente il suo viaggio alla volta di altre città per portare a termine il suo perfezionamento artistico. Sostò anche a Palermo dove realizzò numerosi ritratti famosi tra cui quello del vicerè Emanuele Filiberto di Savoia e quello di un mercante appartenente alla famiglia dei Segno. Quest’opera, ora esposta a Palazzo Spinola, raffigura il volto di un uomo di giovane età che spicca tra il nero dell’abito e l’oscurità della stanza, attorniato da pochi dettagli per non distogliere l’attenzione dello spettatore dagli occhi cerulei, dal volto incorniciato dai pizzi, dalle mani eleganti. Accanto a questo“Il Ritratto di Ansaldo Pallavicino” ed “Il Ritratto di Gentildonna genovese con bambino” permettono di ammirare le tre opere in un interessante confronto. Ma se le ultime appena citate sono per Genova parte integrante del patrimonio artistico cittadino,“ Il Ritratto di Desiderio Segno” rappresenta un’inedita opportunità resa possibile dalla gentile concessione del Principe del Liechtenstein e dalla collaborazione degli organizzatori milanesi della mostra “Rubens e la nascita del Barocco” ospitata a Palazzo Reale e presso cui è esposto il “Ritratto di Gio Carlo Doria” di Rubens della collezione di Palazzo Spinola. Una mostra dedicata all’allievo nel capoluogo ligure ed una mostra dedicata al maestro nel capoluogo lombardo tra le quali l’Italia e l’attaccamento all’arte ed alla cultura della nostra penisola fanno da filo conduttore . Rubens arrivò in Italia a cavallo nel 1600 per rimanervi otto anni dedicandosi allo studio dei grandi maestri del Rinascimento e della statuaria classica. Nel tempo trascorso tra le città italiane di maggior fermento artistico offrendo la sua maestria alle casate più prestigiose dell’epoca, Rubens affinò le sue doti arrivando ad elaborare un proprio tratto distintivo indissolubilmente legato alla tradizione artistica italiana. Al tempo stesso riuscì con il suo operato ad esercitare una grande influenza sui pittori italiani più giovani. All’interno delle sale di Palazzo Reale attraverso settanta opere, di cui quaranta frutto dell’artista fiammingo, in un dialogo complesso ed emozionante tra il passato ed il presente, si confronta il genio di Rubens con sculture antiche, opere di protagonisti del Cinquecento ed artisti barocchi. Procedendo attraverso le quattro sezioni di cui si compone la mostra si entra in contatto con la poetica di Rubens che muovendo da richiami classici si carica di impeto creativo, aprendo la strada ad un linguaggio del tutto innovativo. L’intensità dei soggetti, le pennellate di luce, la capacità di coinvolgere lo spettatore all’interno della scena, il coraggio di andare oltre le regole convenzionali elevano il suo talento a “ingegno universale”capace di influenzare il destino artistico dell’intero continente.
Due mostre per ammirare l’intensità dell’arte fiamminga, due opportunità incredibili per comprendere l’importanza di questi grandi maestri nello sviluppo della cultura barocca.
Info utili: “Van Dyck-tra Genova e Palermo” Galleria Nazionale di Palazzo Spinola-Genova
Fino al 26 febbraio 2017
Orari: martedì-sabato dalle 8,30 alle 19,30 lunedì dalle 8,30 alle 14,00
Ogni prima domenica del mese dalle 13,30 alle 19,30 con ingresso gratuito
Costo: Biglietto intero 4 euro; ridotto (dai 18 ai 25 anni) 2 euro; gratis minori di 18 anni
“Rubens e la nascita del Barocco”-Palazzo Reale-Milano
Fino al 26 febbraio 2017
Orari lunedì 14,30-19,30;martedì-mercoledì-venerdì e domenica 9,30-19,30; giovedì e
Sabato9,30-22,30
Costo Biglietto intero 12 euro (formula 2×1 per i possessori del biglietto ferroviario
Frecce Trenitalia con destinazione Milano-entro 5 giorni dalla visitamostra e per i
Possessori di Cartafreccia); ridotto 10 euro: per studenti (6-26 anni), gruppi (minimo 15
Max 25 persone), over 65, disabili, militari, forze dell’ordine non in servizio, insegnanti,
tesserati Touring Club e Fai, Card Musei Civici Milanesi, Card Lunedìmusei; Ridotto 8 euro
per i titolari Card Lombardia; Ridotto speciale 6 euro per scuole,gruppi organizzati dal FAI
Touring Club, abbonati annuali e dipendenti ATM, giornalisti non accreditati, titolari
Rinascente Card, studenti Summer School; Biglietto famiglia (10 euro adulti e 6 ragazzi
6 ai 14 anni); 14 euro biglietto open valido per qualsiasi data.
Link utili:www.palazzospinola.beniculturali.it
Testi di Serena Borghesi www.viaggi-nel-tempo.com-le foto della mostra di Van Dyck sono di Serena Borghesi, le foto delle opere di Rubens sono state gentilmente concesse dall’ufficio stampa della mostra-riproduzione riservata Latitudes Life
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