Weekend in Umbria da gustare in città e campagna

Panorama sul Lago Trasimeno

Tuoro sul Trasimeno e Terni: cos’hanno in comune? Niente, di primo acchito: l’uno, borgo immerso nella campagna umbra sulle rive dell’omonimo lago, l’altro polo siderurgico la cui fama affonda le radici nell’industrializzazione italiana del tardo Ottocento. Ma, ad un occhio più attento, emerge un minimo comune denominatore: le residenze storiche, tante e molto diverse fra loro, sopravvissute al tempo, alla guerra, all’urbanizzazione che saltano fuori all’improvviso, svoltando un angolo con la moto o riparandosi dalla pioggia battente sotto un possente architrave in pietra.

Cardo e decumano: una delle due vie principali dell’urbanistica romana, lungo il decumano del centro di Terni sorge un edificio tardo settecentesco che divide il centralissimo Palazzo Spada dalla via intitolata all’Eroe dei due Mondi, arteria che “racconta”, passo dopo passo, l’identità locale. Al ristorante Il Decumano architettura e interni sono intatti, il bianco domina sotto luci brillanti e l’accoglienza si fonde alla discrezione di un locale che coniuga l’eleganza al silenzio, i cui spazi sono protetti dalle spesse mura del Palazzo settecentesco, con saloni stretti e lunghi che danno sull’antico cortile: palato deliziato, occhio innamorato di ciò che ha di fronte.

Prodotti tipici dell’Umbria

Specialità? Quelle del territorio, da gustare insieme ad un buon vino o ad una selezione di birre, italiane, che premiano la produttività artigianale di aziende che hanno puntato su tradizione, cultura eno-gastronomica e impegno a valorizzare le risorse della terra in cui si è nati, senza emigrare, senza delocalizzare.

In sella alla moto, invece, inseguendo le sponde del Trasimeno ci si tuffa nella campagna perugina; dopo un tratto di strada immersa nei vigneti, sotto un sole cocente ecco l’ambita meta, una villa Liberty che spalanca le porte al piacere del palato e al relax del corpo. E’ la villa di Lady Marion, gentildonna inglese che, per un capriccio, pretese dall’amante italiano la realizzazione di un luogo immerso nel verde e nel silenzio dove potersi dedicare alla sua passione, la musica.

Una piscina con cascate, idromassaggio e acqua blu fa subito intuire  che la villa ha qualcosa di diverso; poi spa, selezione vinicola, cucina “identitaria” (nulla di industriale, tutto locale e prodotto sul momento) e graziosi alloggi tolgono ogni dubbio sull’unicità di un luogo ideale per una fuga, veloce, dal chiasso e dagli stress di città. Non ci vuole molto da Perugia e l’atmosfera merita: la storia dell’amore inglese per l’Umbria, rievocata nei piatti di origine contadina presentati come piccole opere d’arte.

Residenze storiche, dunque, posti antichi che ritrovano l’arcaico splendore nel settore turistico-ricettivo che in Umbria “splende”, malgrado paure e scosse, in ogni angolo del territorio, dalla dolce campagna perugina alle vie della Manchester italiana (Terni).

Scosse che, seppure concentrate nell’area sud orientale della Regione, hanno negli ultimi mesi segnato l’economia di alberghi, b&b, ristoranti e agriturismi, la cui superba bellezza è stata sovente offuscata da pregiudizi e da paure che non hanno fondamento. Perché l’unica vera, solida fondamenta del Cuore verde d’Italia è il connubio, secolare, fra arte, storia, natura e delizie per il palato.

Testo di Marco Petrelli foto di Lucio Rossi |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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