Cosa vedere ad Antibes-Juan-les-Pins: il museo Picasso

Francia, Côte d’Azur, Antibes, Musée Picasso,

“Datemi un museo e ve lo riempirò” Picasso lo ha detto e ad Antibes-Juan-les-Pins si è realizzato. Siamo nel castello Grimaldi affacciato sul mare, nella cittadella circondata da mura, tra Nizza e Cannes sulla Costa Azzurra, conosciuta in tutto il mondo per aver creato negli anni ‘20, la vacanza d’estate e lo sci nautico.

Nel palazzo, che con la sua imponenza domina tutto il borgo, per un breve periodo ha vissuto il grande artista Picasso e ora è museo a lui dedicato. Abituale frequentatore di questa costa, si innamorò subito del luogo, quando, in cerca di un atelier per la sua arte, visse qui nel 1946, trascorrendo il periodo più felice della sua vita e lo dimostra chiaramente il famoso quadro “joie de vivre”. Ha 65 anni, ma è come se iniziasse una seconda giovinezza, lavorando soprattutto al secondo piano nel lato sud, il più luminoso, dove decorò pareti e realizzò numerose opere tra dipinti, disegni, bozzetti, ceramiche e sculture che poi donò alla città. Assalito dalla luce del giorno e abbagliato dal luccichio del mare che lo circondava, nel suo laboratorio cercava ispirazione di notte, acquietato dal buio e dalla luce fioca della candela.  Tutte emozioni avute dal mare, il sole, la spiaggia, la pineta, la natura, la sua compagna Françoise Gilot che in quel periodo lo rese padre, la gente di questo angolo paradisiaco, dove tanti altri artisti e visitatori illustri come Signac, Monet e Chagall hanno dipinto Antibes. Così nacque il primo museo consacrato all’artista ancora in vita, alla condizione che tutte le sue opere rimanessero sempre qui. “Chi desidera conoscere il Picasso di Antibes, dovrà recarsi ad Antibes”, così spesso diceva.

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Tutto accadde quando Picasso incontrò sulla spiaggia Romuald Dor de la Souchere, fondatore del museo archeologico di Antibes che propose all’artista di prendersi un’ala del palazzo per sistemare il suo atelier.

Lui era affascinato dalla storia millenaria di questa cittadina, costruita sull’antica Antipolis di origine greca e che significava “la città che sta di fronte”, poiché l’insediamento era situato proprio davanti a Nizza, la Nikaia di allora. Il clima e il paesaggio gli ricordavano la sua Spagna.

E l’atmosfera è sempre la stessa, a pochi passi dal museo un vivace e colorato mercato rianima il porticato di Cours Massèna, dove le bancarelle ogni giorno creano un festival di profumi e sapori, con un’infinità di prodotti freschi, salumi, formaggi, spezie e fiori. In un angolino, a metà di questa lunga passerella, c’è un piccolo negozio che apparentemente è simile agli altri che vendono multicolori caramelle e bonbon provenzali. Se fate qualche scalino, quasi magicamente entrerete in una cava arredata in stile Bella Epoque, con tavoli, sedie, oggetti d’epoca e una parete piena di alambicchi antichi per la degustazione di un distillato a base di erbe, fiori e assenzio. A fine Ottocento bere questo distillato inebriante divenne una moda di rito sociale e artisti come Toulouse Lautrec, Paul Gauguin. Van Gogh, Picasso, ne fecero grande uso. Siamo all’Absinthe Bar, che la liberalizzazione di questa bevanda, riveduta e corretta, con la direttiva del Consiglio Europeo del 22 giugno 1988 è stata dichiarata persino salutare per le sue proprietà officinali, con la raccomandazione di farne uso con assoluta moderazione.

testo di Simonetta Bonamoneta, foto di Eugenio Bersani |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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