Quebec, Joie de vivre

Quebec, Canada
Quebec, Canada

Sembra di essere in Europa. Un paese nel Paese, il Quebec, così fortemente identitario e così diverso dal resto del Canada. Foreste, laghi, popolati da alci e caribù; e città dalla voce energica, malgrado l’accento francese particulier.

Per secoli è stato approdo e rifugio di navigatori ed esploratori, forse per questo appena vi ho messo piede mi sono sentito anch’io uno di loro. Città di Quebec è stata fondata 400 anni fa da Samuel de Champlain, considerato il padre del Canada Francese. Raffinata, elegante, sicura di sé, questa località ha tutti i requisiti per conquistare i suoi visitatori. Dal basso, il centro fortificato, l’unico al nord del Rio Grande, appare in tutta la sua suggestiva bellezza. Passeggiando tra i suoi bastioni, si giunge al cospetto dello Chateau Frontenac, imponente costruzione con torri a pinnacoli di ambientazione fiabesca, simbolo della città. L’edificio sorge sulla terrasse Dufferin, un viale pedonale dalla caratteristica pavimentazione in legno, edificato sulle mura della rocca e da dove è possibile ammirare il fiume San Lorenzo in tutto il suo splendore.

Gli abitanti sono persone allegre e dinamiche, estimatori del divertimento e dell’arte del vivere bene. In febbraio si celebra il Carnevale, la più importante manifestazione invernale nel suo genere, per continuare con tanta animazione, musica, e balli durante il periodo estivo, con il Festival d’été e delle Fêtes de la Nouvelle-France. Ma è nella regione di Charlevoix che si viene in contatto con il Quebec più autentico: quello dei laghi e delle foreste, dei paesaggi sorprendenti e variegati, dove i frequentatori abituali sono alci e caribù.

Durante il percorso una sosta al Canyon di Ste-Anne, a circa 30 minuti. d’auto da Città di Quèbec. Qui il fiume ha scavato una gola dove l’acqua precipita da un’altezza di 74 metri formando una cascata costeggiata da un burrone e da un sentiero naturalistico che offre diversi punti di osservazione. Tre ponti sospesi permettono di godere di uno spettacolo unico ed i più ardimentosi possono praticare il Rock Climbing, lo Zip Line attraversando i 250 metri del Canyon sospesi ad una corda, o arrampicarsi lungo i costoni rocciosi che fiancheggiano la cascata servendosi delle due vie ferrate.

Quebec, Canada
Quebec, Canada

A questo punto riprendiamo il cammino verso Charlevoix, regione famosa per essere situata all’interno di uno dei rari e più grandi crateri del pianeta scavato da un meteorite, e per le sue riserve naturalistiche. Presenta un territorio che lascia esterrefatti: da una parte la magnificenza del fiume San Lorenzo, dall’altra, a pochi minuti di strada, ecco apparire le alte montagne delle Laurentides. Tra i suoi gioielli, il Parco Nazionale dell’Hautes-Gorges de la Riviere Malbaie, formato da una concatenazione di valli e dove dirupi di oltre 700 metri danno origine al Canyon più profondo del Canada. Raggiungiamo il parco che è quasi sera, giusto il tempo per fotografare uno spettacolo unico, quello dei boschi illuminati da lame di sole che creano giochi di luce e di ombre sulle foglie multicolori degli aceri autunnali.

Trascorro la notte a La Malbaie, pittoresca cittadina sulla riva nord del San Lorenzo. Forte di due secoli di tradizione turistica, questa zona è nota anche per la qualità dell’accoglienza e per gli ottimi ristoranti, tutto questo non necessariamente in hotel appartenenti alle grandi catene alberghiere, ma anche in piccole locande e bed e breakfast il più delle volte a gestione familiare, ed è proprio in una di queste che alloggio, a gestirla una famiglia piemontese trasferitasi qui da alcuni anni. L’indomani mattina mi sveglio ben presto, do un’occhiata fuori e resto estasiato: un’alba infuocata rischiara le acque del San Lorenzo.

Whale watching, Quebec
Whale watching, Quebec

Dopo un breve controllo all’attrezzatura fotografica, per essere sicuro che sia tutto a posto, parto alla volta del parco marino del Saguenay-Saint Laurent, uno dei più bei siti al mondo per l’avvistamento delle balene. Durante il viaggio Alberto, che ha già vissuto quest’esperienza, mi istruisce e consiglia su come comportarmi quando mi troverò al cospetto degli imponenti mammiferi. Dopo poco più di un’ora giungo a Tadoussac, un incantevole villaggio ai confini della Foresta Boreale, incastonato in una spettacolare insenatura circoscritta da ripide scogliere. È proprio da qui che per la prima volta mi imbarcherò per provare l’ebrezza del whale watching, un vero e proprio safari marino. Vestito di tutto punto contro spruzzi e raffiche ghiacciate, mi avvio al molo dove, con grande sorpresa, scopro che a condurmi nella zona di avvistamento saranno due giovani e belle ragazze canadesi, una biologa marina e l’altra esperta pilota degli Zodiac. Appena mezz’ora di traversata quando in lontananza scorgo alcune code di balene guizzare a pelo d’acqua… non credo ai miei occhi. A questo punto inizia l’avvicinamento, una balenottera sale in superficie a pochissimi metri da me, mai avrei immaginato di poterla fotografare così da vicino. Una volta a terra la soddisfazione è enorme, quello che solo poche ore prima sembrava un sogno è diventata realtà.

A pomeriggio inoltrato rientro a La Malbaie, una frugale cena ed a letto presto. Il mattino seguente inizierò il viaggio che mi condurrà a Montreal. Mi aspettano più di 400 km in auto, che decido di percorrere seguendo la suggestiva strada panoramica. Il tragitto si protrae più del previsto, la panoramica è davvero ricca di spunti fotografici e sarebbe un peccato lasciarseli scappare. Arrivo a Montreal all’imbrunire, il mio primo pensiero è quello di raggiungere, prima che sia troppo tardi, il belvedere di Mont Royal per poter fotografare lo skyline della città durante l’ora blu, che si mostra in tutto il suo splendore appena dopo il tramonto. In fotografia è quel momento in cui la luce crea una particolare tridimensionalità sui soggetti, ed è l’ ideale per le foto di paesaggio. Domani sarà il mio ultimo giorno di questo mio breve ma intenso periodo trascorso nel Quebec. Farò la conoscenza di Montreal, città poliedrica e cosmopolita, dove il singolare accento di lingua francese dei suoi abitanti, si mescola con gli idiomi delle oltre 80 comunità che vivono nella metropoli.

Basilica Notre Dame, Quebec
Basilica Notre Dame, Quebec

Decido di iniziare la giornata passeggiando per La Vieux Montreal, edificata sulle rive del San Lorenzo, in prossimità del Porto Vecchio. Qui palazzine d’impronta francese si affacciano sui vicoli lastricati, ancora percorsi da carrozze stile Ottocento. A poca distanza la maestosa basilica neogotica di Notre Dame. Sono in anticipo sull’apertura, quindi trascorro l’attesa dando uno sguardo alla mappa della città per poter programmare gli spostamenti successivi. Una volta all’interno resto estasiato dai suoi colori, dalla perfezione delle sue strutture lignee, e dalla navata centrale realizzata in lapislazzulo, sotto un cielo d’oro stellato. Lasciata la basilica, proseguo il mio cammino e raggiungo la città nuova, cuore pulsante di Montreal. È tutto un susseguirsi di grattacieli ultramoderni di vetro ed acciaio, banche, scintillanti boutique ed enormi centri commerciali di ogni tipo e per ogni tasca. Percorrendo le sue vie noto musicisti un po’ dappertutto, ma non è un caso, questa è anche la città dei festival musicali, il più importante è quello jazz, giunto alla sua 28° edizione. Dieci giorni durante i quali la musica dal vivo la fa da padrona, invade il centro di Montreal e tutto si muove a ritmo di jazz.

Mi resta ancora il tempo di una visita lampo alla città sotterranea, una rete di più di 30 km disseminati nel sottosuolo, dove è possibile trovare di tutto, dalle stazioni della metropolitana ai centri commerciali, dalle migliaia di negozi agli accessi per gli hotel. Sono state queste le mie ultime ore in Quebec, adesso non mi rimane che correre al Pierre Elliott Trudeau, l’aeroporto internazionale di Montreal, e prendere il volo per Roma Fiumicino. A poco a poco la costa canadese si allontana e inizia l’oceano, mi porto in Italia il ricordo di questo splendido paese e la piacevole sensazione di essere stato anch’io, per qualche giorno, navigatore ed esploratore.

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Informazioni utili

Informazioni: In Italia non esistono rappresentanze del Canada quindi è difficile reperire informazioni in italiano, per qualsiasi informazione turistica si può consultare il sito Bonjour Quebec.

Come arrivare: l’aeroporto internazionale di Montréal e quello di Toronto sono serviti da molte compagnie aeree. Dall’Italia: voli diretti da Roma con Air Canada. Fanno scalo nei rispettivi hub europei compagnie come: Swiss, Lufthansa, British Airways e Air France.

Quando andare – clima: Tutto l’anno. Le città del Quebec sono caratterizzate da un clima continentale umido, con 4 stagioni ben definite. Inverni, da novembre a marzo molto nevosi con temperature medie sotto lo zero; estati calde con temperature medie tra i 27 e i 30 gradi.

Fuso orario: in Canada ci sono sei fasce orarie che vanno dall’ora standard del Newfoundland nella parte orientale (9 ore e 30 minuti indietro rispetto al meridiano di Greenwich), all’ora standard del Pacifico a ovest (8 ore indietro rispetto al meridiano di Greenwich).

Documenti:  Per i viaggi inferiori ai 3 mesi è necessario il solo passaporto, valido per sei mesi.

Vaccini: Non sono necessari. Il Canada è un Paese che non presenta rischi per i visitatori, se si escludono le basse temperature invernali con vento freddo, neve e gelo.

Lingua: le lingue ufficiali sono inglese e francese.

Religione: 46% cattolica, 36% protestante, 18% anglicana e altre religioni.

Valuta: il dollaro canadese che equivale a 0,6936 Euro.

Elettricità: 110/120V 60Hz.

Prefisso telefonico: per chiamare il Canada dall’Italia comporre 001 più il codice di zona e numero abbonato.

Link Utili: Quebec Region

Testo e foto di Franco Cappellari|Riproduzione riservata Latitudeslife.com