Marsiglia, ultimo scalo del mondo

A definirla così è stato il marsigliese Jean Claude Izzo (1945-2000) scrittore e poeta di origini italiane. Sosteneva Izzo che il futuro della città sarebbe appartenuto a quelli che qui arrivavano. Testo di Federico Formignani foto di Marco Carulli

MUCEM - Museo delle civiltà dell'Europa e del Mediterraneo
Museo delle civiltà dell’Europa e del Mediterraneo ©Marco Carulli

Ci sono due località che racchiudono Marsiglia e sono diversissime una dall’altra. La prima è Marignane dove c’è l’aeroporto: atterrando si sorvola la riserva naturale della Crau con i tori in libertà e subito dopo gli stagni che ospitano migliaia di uccelli delle più diverse specie; la seconda è La Ciotat, piccolo centro sul Mediterraneo compreso nella meravigliosa cornice dei calanchi, alte e selvagge formazioni rocciose erose dal mare. In mezzo c’è lei, Marsiglia antica e moderna, seconda città di Francia, una città “spalmata” su rilievi dolci – dal mare all’interno – completamente edificati e stratificati dagli insediamenti delle varie epoche e genti. La capitale della Provenza – Alpi – Costa Azzurra ne ha fatta di strada da quando è stata fondata da una colonia di greci che provenivano dalla Focea, una piccola regione oggi in terra turca (migranti o conquistatori?); all’epoca della conquista romana con Giulio Cesare si chiamava Massalia e dopo secoli di storia, di approdi e di battaglie, Marsiglia è cresciuta come potenza marittima – feroce la sua rivalità con Genova – esplodendo poi in un fenomeno d’accoglienza e integrazione che ha pochi esempi similari in Europa.

Da ogni dove, tutti a Marsiglia

Sarà stato per i traffici marittimi sempre attivi e apportatori di umanità e novità; sarà stato perché chi aveva occasione d’arrivare da queste parti scopriva che, dopotutto, non si viveva male, sta di fatto che Marsiglia, più che un porto vitale e una città dalle infinite sfaccettature, è oggi un gigantesco contenitore di “diversità”. Verso la fine del diciottesimo secolo la città già attirava la gente che viveva in Provenza o in altre zone della Francia del sud; poi sono arrivati in massa nel XIX secolo greci e italiani; attorno agli anni Venti del XX secolo ecco l’arrivo dei corsi dall’isola di Napoleone; poi russi, armeni, seguiti a più riprese dai profughi vietnamiti, dagli spagnoli fuggiti dalla guerra civile; nel periodo fra le due guerre mondiali, l’arrivo massiccio di arabi e berberi dal nord Africa. Un moto perpetuo di gente, verrebbe da dire; infatti attorno agli anni Sessanta c’è stato il ritorno dall’Algeria dei Pied-Noir, sinonimo di rapatrié (rimpatriati); cittadini francesi che avevano dovuto lasciare l’Algeria divenuta indipendente. Una ferita sempre aperta, quella dei profughi di ritorno, il cui motto sul loro vessillo recita: n’oublie  jamais l’Algerie (non dimenticare mai…) alla fine, qualcosa come centomila persone presenti a Marsiglia negli anni duemila; nucleo indubbiamente notevole ma inferiore ai trecentomila di origine italiana, pari questi al 35% dell’intera popolazione.

Flânant dans la Ville (Bighellonando in città)

Le atmosfere sempre mutevoli di Marsiglia si assorbono e si assaporano camminando in scioltezza attraverso le zone del centro città che dipartono dal Vieux Port, ora integralmente pedonalizzato e “firmato” dall’architetto Norman Foster, con il famoso ombrièr miroir collocato al centro del porto per ripararsi dalla pioggia e “specchiarsi” guardando all’insù! Nel vicino Forte Saint-Jean c’è il MuCEM, Museo delle Civiltà d’Europa e del Mediterraneo, realizzato da un’altra “archistar”: Rudy Ricciotti, francese d’origine algerina. Prossime al museo troviamo Villa Méditerranée dell’architetto Stefano Boeri e la Torre edificata da Zaha Hadid, architetto inglese d’origine irachena scomparsa nel 2016. Di particolare fascino è il quartiere antico Le Panier, simbolo di Marsiglia: vicoli stretti sovrastati da case alte e variamente colorate, che a loro volta ospitano numerose botteghe artigiane. Qui si trovano cucine delle più svariate provenienze; qui echeggiano musiche e lingue differenti e qui è possibile gustare una buona bouillabasse, la famosa zuppa di pesce provenzale. Qui, a due passi dal mare, diviene realtà quella che i marsigliesi chiamano mixité (mescolanza) di persone, di vita. La prima Marsiglia (quella da flâner!) non sarebbe completa senza una visita alla monumentale Cattedrale di Santa Maria Maggiore (per i marsigliesi, La Major) a poche centinaia di metri dal vecchio porto, e una passeggiata – tutta da centellinare – lungo La Canebière, la più importante arteria della Marsiglia centrale; conserva, malgrado i danni dell’ultima guerra, numerosi edifici di un certo pregio, oltre che negozi, caffè e ristoranti. Il nome della via deriva dal provenzale canabe (canapa) con la quale si facevano corde e imbracature per le navi. La strada, racconta la storia, è stata inaugurata nel 1666 dal re Luigi XIV.

Oltre il cuore di Marsiglia

Su, nella città alta, c’è la Bonne Mère (la Buona Madre) ovvero la chiesa di Notre Dame de la Garde. Si trova a 150 metri sul livello del mare e dispone di un campanile di oltre 60 metri, sormontato a sua volta dalla statua dorata della Madonna; risultato: oltre ad essere davvero un luogo dell’anima per i marsigliesi, offre un panorama su Marsiglia e sul mare davvero notevole.

Una visita d’obbligo è quasi sempre riserbata alla Cité Radieuse, un palazzo definito “avveniristico” nel 1951, quando l’architetto Le Corbusier l’ha costruito. L’edificio è lungo oltre 165 metri, largo 24 e alto 56. Tutto a livelli impensabili, per l’edilizia dell’epoca, compreso il numero di appartamenti realizzati: ben 337 distribuiti su 12 piani, con negozi, asilo, hotel, gallerie d’arte e una piscina sulla sommità dell’edificio. Interessante, parzialmente decentrato ma sempre nella Marsiglia oramai metropoli, è il quartiere alto di La Plaine, con molte case e palazzi decorate da bravissimi writer. Graffiti per tutti i gusti e su ogni spazio a disposizione, compresi portoni, serrande di negozi, persino finestre! Ritornando verso il centro, un secondo panorama sulla costa e su Marsiglia si ha dalla Corniche Président John F Kennedy. Da qui, è anche più vicina l’isola d’If, che conserva le Château d’If, un castello che è stato per lunghi anni carcere cittadino e ha ospitato il conte di Montecristo, protagonista dell’omonimo romanzo di Alexandre Dumas.

Marsiglia in un respiro prolungato, quella offerta ora. Ma per goderla fino in fondo è sufficiente sostare in un punto della capitale di Provenza dal quale sia sempre visibile il Mediterraneo. Con la fantasia, è facile pensare di poter salpare per altri lidi, per altre e diverse atmosfere, una volta saziati da quelle di Marsiglia.

Testo di Federico Formignani foto di Marco Carulli|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

Infoutili

Informazioni: sul sito del Turismo Francese troverete tutte le informazioni necessarie. Se state programmando una visita alla città sarà utile munirsi del City Pass Marsiglia acquistabile sul sito di Marseille Tourisme

Come arrivare

In aereo: Molti voli anche low- cost collegano l’aeroporto di Marsiglia con i principali aeroporti italiani: Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Venezia, Palermo.

In treno: non ci sono collegamenti diretti dall’Italia. La stazione di arrivo è quella di Saint Charles con treni in coincidenza dalle stazioni italiane lungo la direttrice di Nizza e Tolone, con cambio a Ventimiglia o Nizza.

In auto: la città di Marsiglia è ottimamente collegata alla rete autostradale francese, dalle città del nord Italia dista circa 600 chilometri.

Clima – Quando andare

Clima gradevole tutto l’anno grazie alla posizione affacciata sul Mediterraneo, ovviamente il meglio di se Marsiglia lo regala in primavera e anche all’inizio dell’autunno. Anche l’inverno comunque le temperature sono miti, l’unico problema sono le giornate ventose a causa del Maestrale che soffia sulla direttrice della città.

Dove mangiare:

Le Miramar 12 Quai du Port, Tel. +33(0)491914109 www.lemiramar.fr

Il Miramar, affacciato sul Vieux Port, è in posto dove si mangia la bouillabaisse per eccellenza

Le Rowing Club 34 Boulevard Charles Livon, Tel. +33(0)491900778 www.rowing-clubrestaurant.com

Difficile da trovare tra gli edifici del porto ma vale la pena impegnarsi, Christian Ernst è uno degli chef emergenti in città. Il menù è fisso, deciso dallo chef, a base di pesce fresco e ben cucinato.

Lingua

Francese

Documenti

Passaporto/Carta d’identità valida per l’espatrio

Valuta

Euro

Fuso orario

Come in Italia

Religione

La religione più diffusa è quella cattolica

Telefono

Il prefisso per chiamare dall’Italia è 0033; il prefisso per chiamare l’Italia è 0039

Elettricità

220 V, 50 Hz

Link utili: www.marseille-tourisme.com  www.myprovence.fr

Viaggio organizzato suggerito da Latitudes *
Evolution Travel propone un viaggio a Marsiglia, abbinata a Provenza e Camargue  della durata di 7 giorni a partire da 750€ (volo escluso).