Maldive Rasdhoo la periferia dell’oceano

Uno tra i luoghi maldiviani meno battuti dal turismo di massa, per conoscere com’è davvero l’arcipelago più occidentale del Mar delle Laccadive.

Testo e foto di Lucio Rossi

Sfoglia il magazine LATITUDES

Già prima di prendere l’aereo per Malé, chiunque parta per le Maldive deve scegliere che vacanza fare. La maggior parte dei turisti non si pone nemmeno la scelta: alloggiare in un resort paradisiaco, costruito su un isolotto in mezzo alla barriera corallina. Del resto, che altre scelte ci sono?

Ecco, una scelta c’è, ed è forse la migliore: scoprire le Maldive nella loro veste quotidiana, nella routine degli abitanti del luogo. E farlo è semplice: quando ci si trova davanti al bivio tra scegliere una vacanza comoda e un viaggio autentico, si sceglie la seconda via.

L’inizio è uguale per tutti, con un aereo che atterra a Malé: questo è il punto di partenza; qui i turisti dei resort si separano dai viaggiatori. E ognuno ha a disposizione una fetta di oceano strabiliante, lunga più di 750 km, puntellata di minuscole isole da esplorare.

Di quasi 1200 isole, 100 sono costituite da resort, che offrono indubbie comodità: ma sono artefatti, gestiti da catene internazionali, e vi lavorano principalmente pakistani e bengalesi, favoriti dai manager degli hotel rispetto ai locali, perché non si lamentano per i bassissimi stipendi. 200 di queste isole invece sono abitate da maldiviani, fino a pochi anni fa quasi tutti pescatori. Ecco il mondo reale. Rispetto alle isole dei resort, che pure sono incantevoli, sembra di essere in un altro arcipelago.

Photogallery

Raggiungere la piccola Rasdhoo

Rashdoo Island, Alif Alif Atoll, Maldives

Una di queste isolette periferiche (ma nemmeno troppo: una sessantina di km di distanza dalla capitale) è Rasdhoo, e si raggiunge via mare. Anche qui ci si trova di fronte a una scelta: prendere un traghetto veloce, che per 35 $ conduce da Malé al porto dell’isoletta, oppure utilizzare il trasporto locale: un traghetto lento che percorre lo stesso tragitto, impiegando più tempo, ma al prezzo di 3 $. La possibilità di chiacchierare con la gente del posto durante la traversata è un valore aggiunto ad un decimo del prezzo del traghetto veloce, che permette anche di abituarsi ad un ritmo della giornata più lento, caratteristica vera dell’isola. Insomma: nessun dubbio sulla scelta. E magari il traghetto veloce si può prendere al ritorno.

Le guest house

Rashdoo Island, Alif Alif Atoll, Maldives

Solo da pochi anni gli abitanti delle isole non “alberghiere” hanno ottenuto il permesso di costruire piccoli alberghi, e non c’è dubbio che questi non offrano i servizi di un resort. Ma chi sceglie queste guest house non cerca piscine, campi da tennis e centri fitness: cerca il contatto con le persone del luogo, e l’accoglienza che queste sono capaci di offrire; e in questi alberghetti è presente tutto ciò. I bellboy delle guest house accolgono i turisti fin dal porto (alcuni addirittura fino da Malé) per accompagnarli nelle strutture ricettive.

La geografia dell’isola

Rashdoo Island, Alif Alif Atoll, Maldives

Vista da una mappa, Rasdhoo risulta piccola, forse persino claustrofobica: un’isoletta di 500×600 metri, circondata da barriera corallina e dall’oceano. Ma ritrovandosi lì, questa dimensione ridotta non si nota, così come non si notano i 1500 abitanti, perché trascorrono le loro giornate in casa o nel cortile, all’ombra degli alberi, tagliando e sgusciando le noci di cocco che serviranno per accendere la griglia su cui cucinare la cena.

Bikini Beach

Rashdoo Island, Alif Alif Atoll, Maldives

La religione predominante alle Maldive è l’Islam, dunque le leggi per gli abitanti ne seguono i precetti: è vietata la vendita di alcool nei bar, e nei luoghi pubblici le donne devono avere le spalle coperte e non possono stare in bikini. Queste restrizioni non esistono nei resort, perché sono proprietà private; eppure anche nelle isole più “periferiche” ci sono spazi appositi per i turisti, dove le leggi restrittive di questo tipo sono “sospese”: a Rasdhoo c’è Bikini Beach: il nome dice già tutto, ma il bello è che la spiaggia è quasi deserta in ogni momento del giorno, ed è contornata da vegetazione che regala ombra, fresco, e l’impressione di trovarsi in un’isola abbandonata, nascondendo le case dei pescatori che si trovano dietro la quinta degli alberi. La sabbia bianca della spiaggia, di origine corallina, non si scalda mai troppo, nemmeno a mezzogiorno, rendendo la temperatura perfetta, favorita anche dalla brezza marina. Le maree possono essere molto ampie, dunque l’accesso alle spiagge può risultare complicato, ma è sufficiente abituarsi al ritmo giornaliero del mare per godere dello stesso blu che si gode dai luxury resort.

Gli abitanti e i punti di riferimento

Rashdoo Island, Alif Alif Atoll, Maldives

In un’isola così piccola un turista europeo non passa inosservato. Ma non è un aspetto negativo: è anzi un’occasione per conoscere i locali, per chiacchierare con loro, e –dopo qualche giorno- essere salutati come un abitante del luogo. E questo non può succedere in un hotel a 5 stelle. Incontrando le persone si viene a conoscenza dei migliori ristoranti e dei migliori negozi: attività che non sono presenti su internet, e che non si potrebbero scovare in altro modo. E che, come spesso accade in queste circostanze, costano molto meno dei ristoranti e dei negozi più famosi. Chiedendo informazioni ai locali si viene a conoscenza dei punti di riferimento dell’isola, meglio di quanto si possa comprendere da una mappa: anche a Rasdhoo, come in ogni piccola isola, c’è un supermarket, un bancomat, una stazione di polizia, e la posta.

Uno sguardo verso il futuro dell’isola

Rashdoo Island, Alif Alif Atoll, Maldives

Rasdhoo, come le altre isole meno turistiche, ha ancora delle restrizioni: oltre al divieto per le donne di usare il bikini nei luoghi pubblici (a meno che non ci si trovi in una zona dedicata, oppure in barca) e a quello di bere alcool, si deve accettare l’impossibilità di mangiare carne di maiale e, soprattutto, l’assenza di una coscienza ambientalista tra gli abitanti: in effetti spesso i rifiuti non vengono buttati nei raccoglitori, e finiscono sulle spiagge. Ma le potenzialità turistiche di queste isole pian piano ne stanno cambiando il volto: gli abitanti maturano una visione più aperta, e stanno sorgendo floating bar in cui è ammessa la vendita di alcool, e una maggiore coscienza verso i rifiuti.

Non è da biasimare chi sceglie di trascorrere la propria vacanza in un albergo di lusso alle Maldive, ma i fattori da considerare per fare una scelta diversa ci sono eccome: il costo molto più basso, la genuinità degli incontri, la possibilità di incrementare l’economia locale, evitando di contribuire allo sfruttamento lavorativo di bengalesi, pakistani e cingalesi che operano nei resort. Nessuno, tra chi ha scelto questa opzione, se ne è pentito.

Informazioni

Informazioni: Prima di un viaggio alle Maldive potete consultare il sito di Visit Maldives www.visitmaldives.com che sono rappresentate in Italia da Master Consulting FL srl www.mastercons.it

Quando andare – Clima: la stagione migliore per una vacanza alle Maldive è tra dicembre e aprile. Questa è però l’alta stagione, quindi gli alberghi sono pieni e i prezzi sono più alti. Tra maggio e novembre, invece, i prezzi sono più bassi e i turisti sono meno, ma talvolta è nuvoloso e umido e ogni tanto piove. I due mesi intermedi, cioè novembre e aprile, sono caratterizzati da maggior trasparenza dell’acqua e migliore visibilità.

Fuso orario: quattro ore avanti con l’ora solare, tre quando è in vigore l’ora legale.

Documenti: Per entrare nella Repubblica delle Maldive basta il passaporto. Non è necessario alcun visto, è sufficiente essere in possesso di un biglietto di andata e ritorno. Il visto turistico di trenta giorni è concesso direttamente in aeroporto al momento dell’ingresso nel Paese.

Vaccini: non ci sono particolari rischi sanitari, fatta eccezione per quelli connessi all’esposizione al sole e alle immersioni; in ogni caso la maggior parte dei resort è dotata di camera iperbarica per le emergenze.

Lingua: la lingua ufficiale è il dhivehi. Ma nei resort la lingua ufficiale è l’inglese. Ovviamente per compiacere gli ospiti si parlano tedesco, francese e a volte anche l’italiano.

Religione: musulmana sunnita.

Valuta: Rufiya (Rf); 1 Euro equivale a 16,93 Maldive Rufiya. Tutti i conti si pagano in US$ o Euro.

Elettricità: il sistema elettrico funziona a 230-240 Volt. Prese di diversi standard: consigliato un adattatore universale e una ”ciabatta” se avete molti apparecchi da ricaricare.

Prefisso telefonico: il prefisso per chiamare le Maldive dall’Italia è 00960. Le comunicazioni dei cellulari sono assicurate dagli operatori Dhiraagu o WMOBILE con standard GSM 900/1800 o 3G.

Abbigliamento: non è richiesto alcun abbigliamento particolare a parte quello suggerito dal buon senso di chi viaggia ai tropici. Da ricordare solamente di non presentarsi in costume da bagno al ristorante. Per gli uomini la sera sono indicati i pantaloni lunghi. Va ricordato che nudismo e topless sono vietati e considerati un’offesa dai locali.