In un angolo dell’Arabia Saudita, dove un tempo passava la via dell’incenso si ergono affascinanti testimonianze di antiche civiltà: tombe, cattedrali e sculture dormono qui da tempi immemori. Fino a poco fa, questi tesori erano inaccessibili, ora non più.
testo di Anna Rovo

Fino a poco tempo fa mettere piede sul mare di sabbia che ricopre la parte nordoccidentale del paese non era possibile. Severe regole impedivano ai più di avvicinarsi ai misteriosi tesori che la regione di Al-Ula custodisce.
Ma l’Arabia Saudita sta cambiando volto, strizza l’occhio ai turisti di tutto il mondo e cordialmente li invita a visitare una delle più suggestive zone del paese.
Una svolta storica che trasforma la fisionomia dello stato saudita, che non vuole più dipendere dal petrolio, ma che preferisce sviluppare un altro settore della sua economia: il turismo. Il principe del Regno ha per questo deciso di rendere la regione di Al-Ula una meta internazionale.
Per la prima volta vengono rivelate al mondo intero le meraviglie archeologiche senza tempo che la regione custodisce. Riposano in questo luogo 200.000 anni di storia che finalmente può essere esplorata. Dai Nabatei ai Romani, alla presenza ottomana e al moderno periodo islamico: un viaggio ad Al-Ula è un viaggio nella storia.
Un connubio di storia, arte e natura

Innumerevoli luoghi d’interesse trovano la propria dimora in questa regione, dal momento che molte civiltà hanno abitato queste terre.
Tra questi, la principale città del Regno nabateo: Hegra. È il primo sito dell’Arabia Saudita dichiarato patrimonio dell’UNESCO e comprende monumenti scolpiti nella roccia di arenaria e ben 131 tombe.
In questa parte del deserto risplende la migliore architettura nabatea che colloca questa antica città allo stesso livello della vicina Petra.
Altro luogo che lascia senza fiato è l’antica Dadan (oggi Al-Khuraybah), la capitale dei Regni Dadaniti e Lihyaniti. Dadan è considerata probabilmente una delle città più sviluppate del 1° millennio a.C. nella penisola arabica.
I Dadaniti e Lihyaniti costruirono la loro antica città in pietra e lasciarono anche molti esempi di sculture, iscrizioni e altri risultati.
Accanto alle importanti testimonianze storiche, un’altra peculiarità che rende questa zona interessante è la presenza di diverse regioni ambientali.
Ad esempio, ci sono altopiani di basalto a ovest, l’Harrat Uwayrid, creato da flussi di lava vulcanica e Wadi Rum, un’ampia valle incorniciata da imponenti montagne, sabbia fine e saxaul bianchi.
Rifugiarsi in sé stessi
Le visite ai siti storici costituiscono solamente una parte di quello che si può trovare in questa regione. Questa terra diviene anche un rifugio dalla quotidianità che spesso impedisce di ritagliarci del tempo per la nostra persona.

Ci si può dedicare alla meditazione in un’oasi lussureggiante, alle passeggiate nella natura e alla contemplazione.
Allo stesso tempo diverse attività permetteranno a chi lo desidera di provare quell’adrenalina che raramente attraversa le nostre vene nella vita di tutti i giorni: si può salire su antichi vulcani, fare un tour in jeep attraverso canyon rocciosi o godersi voli su aeromobili d’epoca per visitare la regione da una prospettiva unica. Si può volare in mongolfiera sopra le dune o effettuare un giro in elicottero sul Mar Rosso.
The Line e la sostenibilità saudita

La valorizzazione della regione avviene perseguendo un principio cardine attorno al quale ruota l’intera iniziativa di modernizzazione dello stato: la sostenibilità.
L’espansione urbana e l’impatto dell’attività umana sulla vita e sulla geologia saranno limitati nel pieno rispetto del patrimonio naturale. Allo stesso modo il patrimonio culturale sarà valorizzato attraverso piani di gestione razionale.
Il principe Mohammed Bin Salman considera una necessità primaria quella di tutelare l’ambiente, sempre più in pericolo a causa dell’attività umana.
L’emblema dell’interesse saudita per lo sviluppo sostenibile è rappresentato da The Line.
Il progetto prevede la costruzione di una città ecologica: senza strade, senza auto e senza inquinamento. La città avveniristica sarà costituita da una serie di comunità disposte su una linea retta lunga 170 chilometri, che corre dalla costa del Mar Rosso nel nord-ovest del paese fino all’interno, attraversando deserti e montagne.
Lo spostamento da una parte all’altra sarà garantito da treni sotterranei ad altissima velocità.
A Milano la mostra di Polidori

Data l’emergenza sanitaria, raggiungere ora questa meta straordinaria è chiaramente difficile. Però, dal 25 febbraio è possibile avvicinarsi a questo magico luogo grazie alla mostra fotografica Robert Polidori – Al-Ula. Journey Through Time, patrocinata dal Comune di Milano.
Composta da 30 pannelli, la mostra sarà visitabile gratuitamente lungo Corso Vittorio Emanuele II fino al 28 marzo 2021.
Attraverso gli scatti del fotografo Robert Polidori, i visitatori potranno osservare le testimonianze storiche presenti in questa zona poco conosciuta dell’Arabia Saudita.
Ogni pannello riporta un QR code attraverso cui raggiungere contributi multimediali con spiegazioni e approfondimenti dell’archeologo Romolo Loreto, uno dei massimi esperti italiani dell’archeologia saudita.
Infoutili
Informazioni: Non esiste un ufficio turistico dell’Arabia Saudita in Italia. Qualche informazioni di base si può trovare sul sito dell’Ambasciata dell’Arabia Saudita.
Come arrivare: gli aeroporti che ricevono voli internazionali sono quattro, Riyadh e Jeddah sono i principali. La compagnia di bandiera è la Saudi Arabian Airlines che vola da Milano e Roma; anche le principali compagnie del Golfo hanno frequenti connessioni con l’Arabia Saudita
Documenti: E’ necessario il visto d’entrata che si ottiene online sul sito https://visa.visitsaudi.com/. La sezione consolare dell’Ambasciata dell’Arabia Saudita è in via Pietro Raimondi 14, Roma, tel. 06-8840807 – 8551641, e-mail: consolato@arabia-saudita.it.
Clima: Il clima varia in base alle zone: sulle coste del Mar Rosso è sud equatoriale con estati calde e umide e inverni temperati; nella regione centrale, le temperature possono raggiungere i 45 gradi durante l’estate, mentre l’inverno è freddo e secco; nella regione orientale il clima e’ particolarmente umido, con temperature che arrivano a 43 gradi durante l’estate, durante l’inverno le precipitazioni sono piuttosto moderate.
Fuso orario: L’Arabia Saudita è due ore avanti rispetto all’Italia (+1 quando in Italia vige l’ora legale).
Vaccini: Le condizioni igienico sanitarie del Paese sono generalmente buone, non si segnalano particolari rischi per la salute e non sono richieste vaccinazioni obbligatorie. Consigliate quelle contro difterite, tetano, epatite virale A, B, tifo, poliomielite e meningite.
Valuta: La moneta saudita è il Rial: un euro corrisponde a circa 4,5 Riyal
Elettricità: le spine e prese di corrente sono di tipo A, B, C, G. La tensione standard è di 220 Volts e la frequenza standard è di 60 Hz. A ogni modo, è sempre consigliabile munirsi di un adattatore universale per i vari tipi di prese
Norme di comportamento: Le donne che visitano l’Arabia Saudita devono indossare la tradizionale tunica nera, chiamata “abaya”, indumento che viene consegnato in aeroporto al momento dell’arrivo. E’ consigliabile, ma non necessario, coprire la testa con un velo nero. Il volto può restare sempre scoperto, non è obbligatorio coprirlo come fanno le saudite. Gli uomini devono evitare di portare pantaloni corti. Tollerate, ma non sono viste di buon grado, le magliette mezze maniche. Come in altri paesi arabi è bene non usare la mano sinistra per mangiare o per porgere un oggetto. E’ proibito entrare nelle moschee. Fotografare e filmare sono due attività che non sono ben accettate dalla popolazione, soprattutto quando l’obiettivo viene puntato in direzione di donne o gruppi familiari. Più disponibili gli uomini. Sempre meglio chiedere il permesso. La popolazione in genere guarda con curiosità lo straniero che arriva dall’occidente. I giovani che parlano inglese chiedono spesso informazioni e amano conversare. Quindi non sorprendetevi se vi si domanda se siete musulmani. Evitare nel modo più assoluto di fotografare palazzi del governo, della polizia e dell’esercito.
Testo di Anna Rovo | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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