Rail tips for train trips: Oceania

In Australia e in Nuova Zelanda per due viaggi sui vagoni dei treni dell’Oceania: come sempre all’insegna del viaggio itinerante e (speriamo) interessante.

Photo by Liam Pozz on Unsplash

Sempre all’insegna dell’ecologia, dei viaggi itineranti, di un turismo più lento e che dà la possibilità di osservare il panorama da vicino, subito fuori dal finestrino.

La settimana scorsa, l’Europa. Questa volta viaggiamo in Oceania, nei due Stati più meridionali del continente.

L’immensità dell’Australia

Chiunque abbia viaggiato o stia per viaggiare in Australia si rende conto di quanto sia immensa. È il sesto Stato del mondo per estensione, talmente grande che non è nemmeno considerata “isola”, ma la parte principale del continente Oceania. Quindi è troppo dispersiva per essere visitata in un solo viaggio. Ci sono però alcune linee ferroviarie che possono aiutare a coprire distanze che sembravano infinite (come cantava Guccini): la Indian Pacific, la Ghan, la Great Southern e l’Overland. Oltre a queste, in ogni Stato dell’Australia esistono compagnie ferroviarie con treni intercity. Percorrere ognuna di queste lunghissime tratte in una vacanza sola è molto difficile, ma vi proponiamo comunque un itinerario completo.

The Ghan, la ferrovia che spezza l’Australia in due

Uluṟu
Uluṟu. Photo by Ondrej Machart on Unsplash

Darwin si trova nel Territorio del nord, e da lì parte la ferrovia Ghan, che taglia in due il deserto per arrivare ad Alice Springs, permettendo ai viaggiatori di osservare le sconfinate distese di terra rossa di questa zona. Questa cittadina si trova nel centro dell’Australia, in mezzo al deserto, a 1200 km dal mare più vicino. E perché è sorta proprio in questo luogo apparentemente inospitale? Per le sorgenti d’acqua che si trovano qui, e che le danno il nome. Inoltre questo è un punto strategico proprio per collegare la parte settentrionale del continente con Adelaide, a sud. A circa 5 ore di auto da Alice Springs si trova uno dei luoghi più mistici del continente: Uluṟu, un imponente massiccio monolitico nel mezzo dell’outback australiano. Merita di essere osservato in ogni ora del giorno, perché assume sfumature differenti ad ogni inclinazione del sole; inoltre nelle vicinanze si trovano anche sorgenti d’acqua e antichissime pitture rupestri. Insomma, un luogo soprannaturale. Salirvi è proibito, proprio per non intaccare questa atmosfera che gli aborigeni conservano con cura.

Il viaggio sui lunghissimi convogli della ferrovia Ghan (che, attenzione, non sono proprio economici…) prosegue nelle bellezze del deserto fino al suo capolinea, Adelaide, nel sud dell’enorme “isola”, dopo aver percorso la bellezza di 2979 km. Oltre alle vie di questa grande città, merita una deviazione “extra-ferroviaria” l’Isola dei Canguri, raggiungibile in traghetto oppure in mezz’ora di aereo da Adelaide. Quest’isola si estende per 155 km di lunghezza, e il suo ambiente naturale ospita specie native come canguri, wallaby, aquile, leoni marini e opossum, e altre importate, tra cui i koala.

La costa est e la Grande Barriera Corallina

Queensland Rail
Un treno della Queensland Rail. Foto di RowanLifts da Pixabay

Da Adelaide passano altre tre “maxi-ferrovie”: la Indian Pacific, che collega Perth con Sydney, passando per Adelaide, per una lunghezza di ben 4352 km; l’Overland, con cui si arriva fino a Melbourne; e poi la Great Southern, che arriva fino a Brisbane passando vicino a Canberra.

Con la prima di queste ferrovie arriviamo fino a Sydney, la città più popolata d’Australia, presente nell’immaginario collettivo grazie alla celeberrima Opera House, ma assolutamente da visitare anche per altri motivi: è una delle città più multiculturali al mondo, e ha un meraviglioso skyline e interessanti opere architettoniche, come l’Harbour Bridge; e poi è circondata dalla verde catena delle Blue Mountains.

Da Sydney un treno della Transport for NSW conduce fino a Brisbane, la città più popolosa dello stato del Queensland e una delle più interessanti dal punto di vista degli edifici storici. Un treno della compagnia Spirit of Queensland sulla Queensland Rail trasporta i passeggeri fino a Cairns, che è, di fatto, la porta d’accesso al più esteso monumento naturale del mondo: la Grande Barriera Corallina. Cairns poi è circondata da parchi nazionali, tra cui quello di Kuranda. La località omonima si può raggiungere tramite la Kuranda Scenic Railway, una ferrovia storica che passa attraverso il Parco e permette di osservarlo mentre ci si avvicina al villaggio omonimo.

Nuova Zelanda: da nord a sud

 Coastal Pacific
La ferrovia Coastal Pacific presso Kaikoura. Photo by Tim Marshall on Unsplash

Le principali linee ferroviarie della Nuova Zelanda forniscono un ottimo spunto per un viaggio dalla città principale, Auckland, passando per Wellington (la capitale), per arrivare nella South Island, a Greymouth.

Auckland è il punto di partenza di quasi tutti gli itinerari che hanno a che fare con la nuova Zelanda, perché lì si trova il principale aeroporto della nazione. A nord di Auckland si trova Whangarei e, ancora più a nord, la meravigliosa Bay of Islands. Il punto più a nord-ovest della Nuova Zelanda è Capo Reinga, e pochi km più a sud si trovano le Giant Sand Dunes, vere e proprie aree di deserto sabbioso sul mare. Tutta la regione a nord di Auckland però è scarsamente fornita da ferrovie, dunque è consigliabile noleggiare un’auto.

Auckland è fresca, viva, giovane, cosmopolita; una metropoli che non stanca. Da qui verso sud si dipana la linea ferroviaria chiamata Northern Explorer, che attraversa tutta la North Island. La prima tappa è Hamilton, da cui si può raggiungere in meno di 45 minuti di auto il set cinematografico di uno dei più famosi film della storia del cinema: Hobbiton, la città degli hobbit de Il Signore degli Anelli; questo set è una delle più frequentate mete turistiche dell’isola, e le visite guidate organizzate all’interno delle viuzze della città hobbit fanno sentire gli spettatori totalmente all’interno del mondo immaginato da Tolkien.

Di nuovo sul treno per scendere a Otorohanga, che si trova vicino alle Waitomo Caves; queste grotte lasciano i turisti senza parole: le pareti sono piene di glowworms, minuscoli vermi bioluminescenti che creano un’atmosfera favolosa; a patto che non vengano disturbati dal rumore e dai flash delle macchine fotografiche. Si riprende la ferrovia in direzione National Park, una piccola località da cui si accede al maestoso Parco Nazionale del Tongariro, che con i suoi tre vulcani domina il paesaggio. Il treno verso Wellington passa per alcuni suggestivi e vertiginosi viadotti, tra cui l’Hapuawhenua e il Makatote. E poi arriva alla capitale.

Da Wellington alla South Island

Wellington. Adagiata tra le colline, immersa in eventi musicali e sportivi, ma anche in graziosi bar e ristoranti, merita di essere visitata con calma, magari in una giornata di sole. Bisogna attraversare il canale che divide le due isole neozelandesi per salire su un treno della ferrovia Coastal Pacific, che parte da Picton e scende sulla costa della South Island fino a Christchurch. Il treno attraversa panorami gradevoli e tranquilli, come le distese di vitigni di Blenheim e il lago Grassmere che presenta colori che vanno dal rosa al blu, a causa del sale contenuto nell’acqua. Sul Kahutara Bridge, dal finestrino a destra si possono ammirare alte montagne innevate; da quello a sinistra, l’oceano. La ferrovia costeggia le rive del Pacifico su viadotti suggestivi, per giungere infine a Christchurch, una città traboccante di arte e architetture innovative, giovane e vivace nonostante sia una delle più antiche città coloniali dello Stato, nonché la più grande dell’Isola del Sud.

Da Christchurch parte il terzo ed ultimo tratto di questo itinerario, sulla ferrovia TranzAlpine, che si lascia l’oceano alle spalle per risalire in mezzo ai monti, e attraversare le valli su ponti da far venire le vertigini, come quelli sul Waimakariri River. Valica le montagne ed entra nel Parco Nazionale Arthur’s Pass, per poi ridiscendere a fianco al Lake Brunner e giungere a Greymouth, una piccola cittadina sulla costa ovest. Qui termina il viaggio sui binari, ma la zona meridionale della South Island meriterebbe un altro itinerario a sé, da percorrere noleggiando un’automobile.

Testo di Stefano Ghetti|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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