Marrakech è la città perfetta per assaporare l’autentica vita marocchina ma anche per abbandonarsi a qualche coccola da turista. E Dar Essalam, set del celebre “L’uomo che sapeva troppo” di Alfred Hitchcock, è sicuramente una chicca da sperimentare.

Marrakech, vivace, poliedrica e inebriante, si conferma la capitale imperiale più affascinante del Marocco, piena di avventure in ogni angolo. Con la sua atmosfera sospesa fra antico e moderno, stupisce per locali tradizionali e novità, fra cui ristorante-gioiello di cui vi stiamo per parlare.
Oltre piazza Djemaa el-Fna

Là dove sfociano i souq traboccanti di spezie, argenti e tappeti c’è piazza Djemaa el-Fna, fiore all’occhiello della città di Marrakech. Quando tramonta il sole lo spiazzo prende vita e viene invaso da una folla variopinta di saltimbanchi, musicisti e incantatori di serpenti.
Ai venditori di succhi di frutta si aggiungono ogni sorta di bancherelle di street-food, vera attrazione della piazza. Qui, dove essere un buttadentro è un’arte, è difficile non lasciarsi convincere a sedersi. Gli odori, d’altronde, sono molto invitanti nonostante l’ambiente spartano.

Si trovano i tradizionali piatti di cous-cous e tajine, tra cui pollo con limone e olive o manzo con le prugne. Altri chioschi offrono pietanze a base di pesce come spiedini di gamberi o sardine fritte con chermoula (una salsina a base di prezzemolo, coriandolo, succo di limone e olio) e molti altri presentano una sfiziosa varietà di carne grigliata al momento.
Tutto è molto alla mano e la fregatura rischia di essere dietro l’angolo: ecco perché è bene chiedere prima il costo per accertarsi che non vi siano eventuali extra. Pochi posti vendono anche piatti più elaborati o particolari, come quelli a base di testa di pecora, e questo potrebbe essere un motivo per cercare una esperienza diversa.
Dar Essalam: lo spettacolo al ristorante

Se siete alla ricerca di un’esperienza diversa rispetto allo street-food, attraversate la piazza Djemaa el-Fna verso sud e, dopo cinquecento metro, troverete il ristorante Dar Essalam. I motivi per sceglierlo sono innumerevoli, ma vi è uno che nessuno può vantare: l’essere stato il set di un film di Hitchcock!
Cenare nello stesso locale di James Stewart e Doris Day, come nelle prime scene de “L’uomo che sapeva troppo”, è un’emozione unica. In tutte le grandi sale gli zellige, tipiche piastrelle colorate di terracotta, coprono pareti e colonne con intricate decorazioni. Gli ornamenti non lasciano spoglio nemmeno il soffitto, dai quali pendono le caratteristiche lampade marocchine, anche se ben più grandi di quelle che si trovano nelle abitazioni.

I tavoli e i divani per sedersi sono disposti lungo le pareti della sala per un motivo ben preciso: nel centro si svolgerà uno spettacolo che coinvolgerà gli ospiti per tutta la serata. Dar Essalam, infatti, non è speciale solo per il cibo sopra la media e la raffinatezza, ma soprattutto per gli artisti.
A turno si esibiscono danzatrici del ventre, donne con in testa candelabri, musicisti arabi (specialmente per musica Gnawa), uomini con lo chechia (un cappello di tipologia fez con una lunga nappa da far roteare) e molti altri. Il clima è allegro e rumoroso e la cena passa in un baleno.

L’esperienza offerta è certamente turistica, ma vale assolutamente tentare perché i piatti sono buoni, specialmente la tanja marrakchia, agnello con cumino e zafferano puro. Qui si può provare il piccione e la pastilla, uno sformato preparabile con carni diverse (piccione, agnello o pollo di solito), mandorle, cannella e zucchero.
I prezzi sono alti rispetto a quelli locali, ma oltre alle preparazioni dei piatti non banali vi è incluso lo spettacolo. Con cinquanta euro in due, senza trattenersi, ce la si cava tranquillamente.
Info utili
Se volete dare un’occhiata voi stessi, basta cliccare qui per trovarvi sul sito ufficiale di Dar Essalam.
Testo di Samudra |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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