A due passi dal ponte della ferrovia e dalla stazione di Anversa Berchem, dove un tempo c’era solo una campagna brulla, ci si imbatte in un magnifico esempio di architettura Belle Époque.

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Il quartiere di Zuremborg, presenta un vasto campionario di stili architettonici @Lucio Rossi

Da latifondo sterile a quartiere residenziale

Alla fine dell’Ottocento Zurenborg era praticamente aperta campagna. Improduttiva, tra l’altro (zuren in fiammingo significa acido). I proprietari dei terreni (le famiglie Osy e Cogels) decidono, allora, di fondare una Società anonima per la costruzione del Quartiere Est di Anversa e una seconda Società per la costruzione di case borghesi: lo scopo è quello di far fruttare la loro proprietà grazie ad una avventurosa lottizzazione e alla costruzione di un nuovo quartiere destinato alla buona borghesia di Anversa.

Chi verrà ad abitare nel nuovo quartiere è sicuro che potrà costruire come meglio crede: non ci sono né un piano regolatore, né disposizioni urbanistiche vincolanti.

Commercianti e armatori, tagliatori di diamanti e gioiellieri, i nouveaux riches della città sono lontani anni luce da ogni idea di understatement, convinti come sono che il benessere e la ricchezza vadano ostentati, senza vergogne, senza pudore.

Gli agiati antwerpenaaren, insomma, si sentono liberi di mostrare, con fierezza lo status sociale raggiunto e Zurenborg, per loro, è il luogo ideale: lontano, ma non troppo, dal centro storico permette di costruire case ampie e confortevoli, dotate di giardini e piccole oasi di verde, fuori dal caos e dalla confusione.

Per farla breve, in una quarantina d’anni, tra il 1881 e 1914, Zurenborg è completato: gli architetti del tempo fanno a gara per dimostrare la loro originalità, utilizzando i più vari stili, recuperando dettagli, ornamenti e geometrie delle diverse epoche artistiche, dal Gotico riveduto e corretto al Neo Rinascimento di maniera, dal Barocco hard al Rococò stravagante su su fino all’Art Nouveau, per chi vuole osare…

A Zurenborg l’eclettismo architettonico si diverte a mescolare i secoli e gli stili

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La facciata in stile liberty di un edificio in Waterloostraat, nel distretto di Zuremborg, conosciuto come l’Art Nouveau district, Anversa @Lucio Rossi

Le case vengono costruite, una accanto all’altra ma ognuna diversa dall’altra (i buoni borghesi amano distinguersi dai loro vicini!) e così abitazioni in stile neo-gotico sono accanto a case rococò, le bifore che non sfigurerebbero sul Canal Grande si trovano accanto alle merlature di un piccolo maniero (finto) medievale.

E poi un mix di tempietti circolari e colonne doriche e corinzie, statue di divinità classiche o di vip dell’antichità. Capita anche che i proprietari vogliano dedicare la facciata della loro casa ad un avvenimento della storia, ad un personaggio celebre o anche ad elementi della natura.

Senza regole, ovviamente: busti all’antica e statue (di Carlo Magno, per esempio), profili di generali e imperatori (Napoleone), albe e tramonti, tulipani e scirocco, mosaici e vetrate…

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Particolare di un bovindo in stile liberty sulla Waterloostraat, distretto di Zuremborg, Anversa @Lucio Rossi

Ma  sono soprattutto i particolari degli edifici Art Nouveau (lo stile che tra Otto e Novecento furoreggia in tutta Europa) a stupire e a meravigliare (lo fanno ancora oggi!) grazie all’eleganza e all’abbondanza (eccessiva?) delle decorazioni: dalle volute floreali e dai motivi optical dei mosaici neobizantini al legno intagliato, al ferro battuto.

Tutto a portata di mano. Pardon, di occhi. Che devono essere rivolti verso l’alto per scoprire dettagli, come la statua di un monello che si diverte a tirar di fionda, i bovindi definiti da preziose vetrate, le volute eleganti di una ringhiera in ferro battuto o le esili colonnine di ghisa che sorreggono balconi e terrazzini. E, cosa più importante, nessuna insegna, nessun negozio su Waterloostraat e le strade tutt’intorno: solo il silenzio e una piacevole e nostalgica atmosfera “fin de siècle“. 

Groen Kwartier, il quartiere con cinquanta sfumature di verde

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Vista sulla Artsen Zonder Grenzenstraat a Groen Kwartier, ex ospedale militare e ora zona residenziale ristrutturata @Shutterstock

Ma la densità fascinosa di Zurenborg non si interrompe: proprio accanto alle residenze Art Nouveau si trova il Groen Kwartier (letteralmente Quartiere Verde). Stretto fino a una decina di anni fa da alte e imponenti mura di mattoni, il Groen Kwartier era un grande ospedale militare abbandonato, una specie di monumento all’incuria e alla desolazione.

Poi, la svolta, il recupero, la riutilizzazione di spazi tanto belli quanto trascurati e, finalmente, la rinascita. Oggi il Groen Kwartier è un quartiere innovativo ad alta vocazione ecologica che ha riportato a nuova vita luoghi caduti in disuso, un parco di 8 ettari di verde dove non circolano auto e dove vengono rivitalizzate le vecchie costruzioni come il Pakt, ex polo industriale trasformato in hub di economia creativa.

Una realtà utopica? Forse. Resta il fatto che qui, giovani imprenditori hanno aperto spazi, attività commerciali, bar, ristorantini o si sono trasformati in roof farmer, contadini dei tetti, che coltivano le verdure e gli ortaggi che vanno a finire sulle tavole stellate del The Jane (che non a caso ha aperto le sue porte proprio qui, nel quartiere).

Il PAKT, insomma, è diventato negli anni un ecosistema unico in cui il lavoro si combina con lo sport, il tempo libero e… l’agricoltura urbana.

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Testo di Enrico Saravalle foto di Lucio Rossi|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com


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