La città e il suo immediato hinterland in bici sono meglio, lungo piste ciclabili che attraversano il centro storico medievale, tra le architetture avveniristiche che si specchiano nella corrente della Scheda e i parchi cittadini e paesaggi che sembrano usciti da un quadro di Rubens.

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La bicicletta è il mezzo più usato dagli abitanti di Anversa @Shutterstock

Pedalare tra arte e natura

Dicono che la bicicletta stia alle Fiandre come il bateau-mouche sta a Parigi. Esagerato? Pare proprio di no perché la bici è, nel cuore dei fiamminghi, una specie di sigillo autobiografico del territorio e, quindi, seguendo l’esempio dei local, non c’è modo migliore per scoprire Anversa (e la sua provincia) che inforcare una due ruote e girare senza una meta precisa.

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Il Giro delle Fiandre © H. A. ROTH-FOTO

Il platpays (il copyright è dello chansonnier Jacques Brel) si può paragonare ad un enorme velodromo dove alla corsa più sacra (qui si corre il mitico Ronde van Vlaanderen, Giro della Fiandre,) si accompagnano le biciclettate slow, no problem e da fare in famiglia, con tanto di figli al seguito.

Percorsi in bici? Iconici è meglio

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@Shutterstock

Per bikers più o meno allenati, infatti, ci sono le Icoon fietsroutes, nove itinerari ciclabili iconici, dedicati al cicloturismo e creati proprio per seguire tempi  e ritmi personali. Fuori città, sono ciclabili sicure, che si srotolano tra campi e borghi antichi, costeggiano fiumi, si addentrano nelle riserve naturali.

Routes, insomma, su cui ci si muove facilmente lungo percorsi privi di dislivelli e dove canali, ponti, strade acciottolate fanno da sfondo a percorsi di estrema bellezza. In città, poi, le piste ciclabili sono ben indicate e seguono un criterio smart alla scoperta dei palazzi, delle chiese, dei beghinaggi, degli spazi verdi e delle nuove architetture.

Uno di questi itinerari iconici (il Kempen) parte proprio da Anversa, un altro (quello dedicato alle Città d’Arte) attraversa ‘T Stad permettendo di vedere i suoi monumenti da una prospettiva sicuramente diversa.

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gli abitanti di Anversa possono attraversare la Schelda utilizzando il St Anna’s Tunnel per arivare direttamente in città @Lucio Rossi

L’ingresso in città, per esempio, può avvenire attraverso il tunnel Sant’Anna, il passaggio pedonale e ciclistico realizzato quasi cento anni fa sotto la Schelda che, con i rivestimenti di mattonelle di maiolica e le scale mobili in legno, racconta il suo elegante look centenario.

In città, inoltre, è attivo un servizio di bici noleggio e per chi si muove con la propria due ruote ci sono i fietspunt, centri di assistenza e informazioni per ciclisti, nei quali è possibile parcheggiare la bici, ripararla e chiedere indicazioni sui percorsi da seguire.

Parchi, giardini & Co

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Il Middleheim Park, insieme un polmone verde per gli abitanti della città e un museo all’aria aperta pieno di installazioni di arte contemporanea @Shutterstock

Multicentrica, tecnologica ma anche verde: grazie ad architetti visionari e a designer green che hanno messo la loro fantasia e il loro genio al servizio di una nuova sostenibilità, il lato eco friendly di Anversa è una realtà tanto straordinaria quanto possibile.

Se nel Nieuw Zuid prati e boschetti occupano più della metà del quartiere, l’Hobokense Polder è il più grande spazio verde della città che, con la sua mescolanza di polder, paludi e foreste, ospita oltre 500 diverse specie di piante.

Non è tutto, ovviamente. A due passi dalla stazione Centrale si trova lo Zoo, uno dei più antichi e famosi d’Europa e una vera oasi di calma nel cuore della città grazie ai suoi giardini, lo Spoor Noord Park, poi, nato sulle ceneri di un vecchio scalo ferroviario, è un parco paesaggistico urbano, gettonatissimo dai local.

Ma il fiore all’occhiello della Anversa Verde è senza dubbio il Middelheim Museum, una accoppiata vincente di aree green e di arte all’aperto, un po’ parco e un po’ museo en plein air, un giardino delle sculture dove passeggiando, tra cespugli, alberi, prati, si vedono e si ammirano i capolavori di oltre un secolo di arte visiva.

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Una scultura di Rodin all’interno del Middleheim Park @Shutterstock

Ecco, per esempio, le sculture di Marini e Renoir, di Henry Moore e Braque, di Cascella e Manzù, di Rodin e Calder (solo per fare qualche nome) inserite negli spazi verdi di Middelheim e disseminate lungo uno “Sculpture Trail” da seguire con l’aiuto dello smartphone.

In oltre settanta anni di vita la collezione del Middelheim si è arricchita delle opere dei più famosi scultori del mondo, alcune custodite nel Braem Pavillion, creato appositamente per ospitare sculture piccole o fragili ed opere della collezione che non possono essere esposte all’aria aperta.

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Testo di Enrico Saravalle foto di Lucio Rossi|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com


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