Slovenia, passione outdoor


Dal trekking sul Monte Triglav al rafting nel fiume Isonzo, dal parapendio sul lago di Bohinj al ciclismo immersi nel verde, la Slovenia è una palestra naturale da vivere tra divertimento, sport e benessere.

Ci sono luoghi che mettono di buonumore e invogliano a stare all’aria aperta. Saranno gli ampi spazi verdi e l’azzurro vivace di fiumi e laghi, sarà la fitta rete di sentieri escursionistici disponibili sul territorio e le varietà di sport praticabili, ma in Slovenia è impossibile resistere alla tentazione di mettersi in movimento.

Cascate di energia

Si parte con una boccata di aria fresca, un aerosol naturale tra rocce e muschio. Lo spot ideale si trova alle Gole di Tolmin, situate a pochi km dall’omonima cittadina, un’oasi di pace dove il fiume Tolminka incontra il suo affluente Zadlaš?ica formando canyon selvaggi e frescura da brividi. Scenario da film fantasy avvolto in un’aura di vapore rigenerante, completo di una grotta carsica da cui sgorga una fonte termale. Un percorso sterrato permette di passeggiare tra i boschi e intorno all’acqua, di attraversare cunicoli e zigzagare sui ponticelli osservando le piccole cascate con cui le rapide scivolano sulle pietre. Andateci in un mattino di sole, chiudete gli occhi, inspirate profondamente. Benvenuti in Slovenia.

Con i suoi 180 metri sul livello del mare, questo è il punto più basso del Parco Nazionale del Triglav, 840 kmq di foreste verdeggianti, vette aguzze, creste seghettate, valli scavate da fiumi vorticosi, tappeti di fiori, laghi morenici e prati. Iscritto nella rete delle riserve della biosfera UNESCO, il parco comprende tutte le Alpi Giulie slovene e prende il nome dal Monte Triglav, o Tricorno, che domina la regione con le sue tre punte alte fino a 2864 metri.

La valle smeraldo

Tolmin è al centro della Valle dell’Isonzo, quella striscia di vegetazione che accompagna il corso del fiume smeraldo, impetuoso paradiso per gli sport acquatici. Lungo la strada statale che la percorre, s’incontrano furgoni carichi di canoe, gommoni e persone infagottate da mute e caschetti, pronte per avventurarsi nell’acqua gelida e trasparente. Sono tante le scuole di rafting e kayak cui rivolgersi per sfidare la corrente di questa valle: la maggior concentrazione si trova tra Kobarid e Bovec, dove l’Isonzo è più generoso e regala passaggi da urlo. Attenti ad ascoltare le istruzioni di marcia e, senza smettere di pagaiare, si raggiungono scenari incantati, dove la natura esprime tutta la sua forza. Il fiume turchese scorre e una miriade di puntini colorati dotati di giubbotto salvagente si divertono a scenderlo, risalirlo, attraversarlo, ammirarlo.

Memorie di guerra

E pensare che esattamente un secolo fa, sui due versanti di questa valle si combattevano alcune tra le più sanguinose battaglie della Prima Guerra Mondiale, lungo quello che passò alla storia come il Fronte Isontino. Le montagne qui intorno sono tutte bucate, scavate e attraversate da cunicoli sotterranei, che i soldati utilizzavano per spostarsi da una postazione all’altra. Sul confine tra Slovenia e Italia, infatti, i militari avevano costruito un sistema di trincee nascoste nel terreno e coperte da foglie. Oggi la fondazione Pot Miru si occupa di ripulirle e renderle accessibili, organizzando percorsi didattici ed escursioni guidate. È possibile addirittura percorrere a piedi un lungo tratto dell’antico fronte: al ritmo lento dei propri passi, la geografia delle montagne si mostra in tutta la sua grandiosità, lasciando il tempo alla mente di visualizzarne il passato. Tappa fondamentale è Kobarid, Caporetto, dove un museo completa il quadro storico e raccoglie fotografie, mappe, divise e munizioni originali. Osservare la ricostruzione plastica della valle vi aiuterà a capire meglio le dinamiche della guerra e a rendere ancora più emozionante la scalata al monte Triglav.

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