
Oggi ci aspetta la traversata del lago Arenal e l’approdo alla provincia del Guanacaste, verso Monteverde. Il trasferimento in traghetto è una vera occasione per fare birdwatching inaspettato. Riusciamo a vedere e fotografare da vicino falchi pescatori, tucani e altre specie che vivono tranquillamente in questa riserva naturale.

Il ritorno alla terraferma ci mette fame e che meglio di un “tamal” per rifocillarci. Una tamalera cuoca specializzata in tamal ce ne prepara uno all’istante: si aprono le foglie di banano che nascondono un interno prelibato di mais e salsa lizano. L’emozione è quella di assaggiare un cibo già in uso ai tempi degli Atzechi e Maya che rifornivano i soldati in viaggio con questo semplice ma sostanzioso cibo portatile.

Arriviamo a Monteverde dove ci raccontano una storia davvero interessante: è stata fondata nel 1951 da 44 quaccheri pacifisti dell’Alabama giunti in Costa Rica dopo essere stati imprigionati negli Stati Uniti per aver rifiutato di partire per la guerra in Corea. I quaccheri pacifisti trovarono in Costa Rica un paese senza esercito, verde e col clima fresco per la produzione di latte. Oggi Monteverde è in tutto il paese il marchio di qualità per il formaggio, ma è anche il luogo che per molti anni è stato pioniere del turismo ambientale e dedicato a preservare la biodiversità della foresta pluviale.

A Sant’Elena il centro abitato di Monteverde oltre allo shopping bisogna fermarsi a bere una Imperial, la “birra di stato” costaricense, al Three House un bar ristorante letteralmente costruito attorno ad un gigantesco albero di fico: musica jazz e bella gente!
Testo e foto di Eugenio Bersani|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com con Vuela e Air France
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