I Fori Imperiali di Roma: una passeggiata nella storia

Per gli amanti della storia antica e dell’archeologia, sarà particolarmente emozionante poter poggiare i propri piedi sulle pavimentazioni delle piazze realizzate da due dei più grandi e importanti uomini del passato: Giulio Cesare e l’imperatore Traiano. Siamo ovviamente a Roma, a ridosso di piazza Venezia e ai piedi del Vittoriano. Qui Giulio Cesare, nella prima metà del I secolo a.C., decise di far realizzare qualcosa di assolutamente nuovo in città: una grande piazza rettangolare porticata (foro appunto) con al centro la propria statua equestre e sul fondo il Tempio di Venere Genitrice. Per la sua realizzazione si ispirò all’ordine e alla precisione del mondo greco e così fecero subito dopo di lui alcuni importanti imperatori.

Ottaviano Augusto, suo nipote, diede il via alla realizzazione di un altro foro, comunicante con quello di Cesare e della stessa identica tipologia: una piazza porticata con al centro il Tempio di Marte Ultore (il vendicatore). Qualche tempo dopo saranno i Flavi a costruire altri due fori: Vespasiano il Tempio della Pace, mentre il figlio Domiziano iniziò la piazza oggi nota come Foro di Nerva, perché inaugurata dal suo successore. Il quinto e ultimo Foro è in realtà il più imponente e sontuoso e la sua realizzazione si deve a Traiano. L’imperatore non badò a spese visto che poteva disporre di un’ingente ricchezza grazie al bottino di guerra sottratto ai Daci, una popolazione europea che viveva nell’area dell’odierna Romania. Lo spazio rimasto libero non era poi molto, ma grazie all’ingegno del suo architetto di fiducia, Apollodoro di Damasco, si procedette a un vero e proprio sbancamento dell’area circostante, “affettando” parte dei pendii del Campidoglio, del Viminale e del Quirinale.

In questo modo si poté realizzare una grande piazza su cui si affacciavano i vari edifici: la Basilica Ulpia, così chiamata dal nome dell’imperatore; due Biblioteche destinate allo studio; la spettacolare quinta scenografica dei cosiddetti Mercati, un grande centro polifunzionale per l’amministrazione dell’intero foro in grado di superare perfettamente il dislivello creatosi con lo sbancamento e la sbalorditiva Colonna istoriata, i cui rilievi raccontato con particolare precisione le due vittoriose campagne militari dell’imperatore. Cosa accadde ai Fori Imperiali dopo la caduta di Roma? L’intera area fu abbandonata, iniziarono le lente spoliazioni e a partire dal Medioevo, esattamente al di sopra degli antichi edifici, iniziò a prendere forma l’area residenziale del quartiere Alessandrino. Sarà poi Mussolini, nei primi anni del Novecento, ad ordinare la sua totale demolizione per riportare alla luce le antiche vestigia imperiali e poter aprire l’evocativa via dell’Impero, attuale via dei Fori Imperiali.

Testo a cura di  L’Asino d’Oro Associazione Culturale |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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