Ha cent’anni, questa credenza color perla. “L’abbiamo avuto in tre, questo sogno: Sabrina, Christian ed io”. Fabio si illumina mentre mi racconta di quest’avventura, i gomiti appoggiati a questo mobile antico. “Abbiamo progettato e creato questo locale come se fossimo noi i clienti: cosa ci piacerebbe trovare, quando usciamo per una serata con gli amici o con la nostra famiglia? Ecco cosa ci siamo chiesti”.
Il primo degli ingredienti utili nella preparazione d’un incontro perfetto con i propri cari, secondo i proprietari di quest’osteria unica a Pordenone, è il cibo: alla Urban Farmhouse, vengono serviti solo prodotti di altissima qualità. Pezzata rossa friulana e limousine francese sono solo due delle eccellenze alimentari servite ai tavoli di questo locale. “Crediamo fermamente che l’alimentazione sia una parte fondamentale della nostra cultura. Crediamo che sia salutare cibarsi in modo semplice ed utilizzando esclusivamente materie pregiate della zona”, continua Fabio. Taglieri di formaggi del territorio o provenienti da aziende agricole italiane sono invitanti e confermano il messaggio di benvenuto sulla porta d’ingresso: “in questo locale, tutto quello che mangiate e bevete non proviene da multinazionali”. Le soluzioni proposte sono anche economicamente ragionevoli: panini, toast, hamburger e crostoni vi verranno serviti ad un prezzo che varia dai 4€ ai 10€ circa. Il pane, ovviamente, è quello lavorato da un forno locale tutto a lievitazione naturale.
“Crediamo anche nella birra, sai”, mi dice Fabio. La loro offerta è a rotazione continua ed è impressionante. Quando sarete ad uno dei tavoli della Urban Farmhouse, vi verrà chiesto di che cosa avrete voglia. I tre soci sono incredibili: sapranno consigliarvi la birra più adatta ai vostri desideri, raccontandovi gli elementi d’una lista in continua espansione. Potrete assaggiare birre nate da collaborazioni italo-serbe, vi saranno presentate scelte svedesi, o la mitica canadese Péché Mortel per arrivare a prodotti d’eccellenza italiana, come la birra Amiata o l’Endorama Vermillion della provincia di Bergamo.
“Grazie alla pressoché infinita conoscenza in materia di Christian, che è un birraio eccezionale, abbiamo cominciato anche un altro sogno. E’ proprio qui sotto, sotto ai nostri piedi”. Guardo in basso senza capire: non penso che Fabio si riferisca alle mie stringate nere. “Qui sotto, abbiamo aperto la nostra bottaia: produciamo la nostra birra. L’abbiamo chiamata come il nostro locale, Urban Farmhouse. Se ripassi a giugno, ti facciamo assaggiare la versione farmhouse che sta maturando in botti chardonnay”.
Tutto quello che vedrete qui è stato costruito completamente da zero. “Si tratta principalmente di materiali di recupero”, mi dice Fabio, mentre entrano alcuni clienti abituali che lo salutano come si saluta un amico. Il bancone su cui vengono spillate le birre era quello di un’antica osteria. I lampadari sono in realtà cestelli di lavatrici. Della Urban Farmhouse, sono interessanti anche i muri: sono stati dipinti in bianco e verde petrolio con la tecnica di wash and tape proprio da Fabio che in un’altra vita faceva il disegnatore ed il tecnico del suono. Di suo nonno, sono i gioghi da buoi appesi al soffitto.
Tornerò volentieri a giugno nel capoluogo di regione friuliano. Come diceva Shakespeare, “una pinta di birra è un pasto da re”. E qui, alla “Urban Farmhouse” di Pordenone anche voi vi potreste sentire re e regine in un locale in cui, giovani come me, hanno creato da zero un sogno e lo stanno trasformando in realtà.
Testo e foto di Vanessa Marenco |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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