La più piccola isola del Golfo di Napoli è una perla rara. Scoprite cosa fare a Procida, l’isola di Arturo, capolavoro letterario di Elsa Morante ambientato qui.
Perdersi nell’incanto dell’isola de ‘Il Postino’: è proprio qui che Massimo Troisi ha interpretato uno dei suoi film più belli. Nella spiaggia di Pozzo Vecchio, sabbia nera, ciottoli e acqua cristallina, l’atmosfera è magica e serena. Lontano dal caos è l’ideale per una giornata al mare indimenticabile.
Mangiare la ‘lingua’: fare la colazione sul mare con il tipico dolce del risveglio è d’obbligo. Pasta sfoglia con crema e zucchero. La carica giusta per girare in lungo e in largo l’isola a piedi o in bicicletta (elettrica!)
Seguire le orme di Arturo: subire il fascino dell’isola è semplice se si è un amante della letteratura. Non a caso Elsa Morante ha dedicato a Procida il suo romanzo ‘L’isola di Arturo’ in cui vive, appunto, il protagonista Arturo. Molti isolani, infatti, sentono proprio un passo del testo, ovvero: “Ah, io non chiederei di essere un gabbiano, né un delfino; mi accontenterei di essere uno scorfano, ch’è il pesce più brutto del mare, pur di ritrovarmi laggiù, a scherzare in quell’acqua.”
Lasciarsi guidare dai procidani: l’isola di Procida non va molto oltre i diecimila abitanti ed è un valore aggiunto diventare parte integrante dell’isola. Pochi turisti e tanta autenticità, dal racconto ‘di paese’ al consiglio spassionato, gli autoctoni sono una risorsa preziosa e parte essenziale di questa esperienza di viaggio.
Non solo Misteri: l’isola è nota anche nel periodo pasquale per i suoi riti religiosi legati alla processione del Venerdì Santo. Un suggestivo rito che lascia a bocca aperta sia credenti che non, l’occasione giusta per vivere l’isola al di là del mare.
L’isola nell’isola: appartenente alle Isole Flegree e unita a Procida, l’isola di Vivara, un’area di 0,4 km quadrati è una riserva naturale e oasi di pace. Visitabile previa prenotazione sul sito del Comune, è meta prediletta per gli uccelli di passo.
Corricella e i suoi pescatori: la ‘grancia’ (contrada) di Procida preferita dagli amanti dei colori. Questa suggestiva area si esplora scendendo da Terra Murata tra ripide ed impervie scalinate che sembrano quasi ‘entrare’ nelle case dei procidani. Una volta arrivati giù al molo è consigliabile fermarsi per una cenetta a base di pesce.
Un aperitivo a Marina Grande: il primo approccio (o approdo) con l’isola si ha con questo angolo di terra colorata. Localini, ristoranti, bar e spiagge: allora perché non fermarsi per un aperitivo e godere della pace isolana?
Monastero di Santa Margherita: non solo si può visitare il piccolo monastero ma si può godere di una visita mozzafiato dell’isola dall’alto. Così, la foto Instagram è assicurata.
Graziella e Terra Murata: la parte più alta di Procida è un piccolo gioiellino ed è interessante esplorarla a piedi. In più qui, presso il Palazzo della cultura (ex Conservatorio delle Orfane), è possibile visitare la ricostruzione storica della casa di Graziella, protagonista del famoso romanzo di Alphonse De Lamartine che, ai tempi del Grand Tour, soggiornò sull’isola.
Testo di Eleonora Tricarico | Riproduzione riservata Latitudeslife.com
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