Carso Sloveno: la terra dei mondi sotterranei

L’altopiano è un mondo a sé, fatto di meraviglie sotterranee ma anche di cose straordinarie in superficie e di sapori unici

Articolo di Tiziano Argazzi

Carso Sloveno: panorama. Foto: archivio I Fell Slovenia

Il Carso sloveno è la terra dei mondi sotterranei che ha tanto da offrire anche in superficie. Il territorio, stretto tra la Valle del Vipacco, la regione Brkini ed il Golfo di Trieste, è una realtà a sé: ricolma di meraviglie sotterranee, di fenomeni naturali mozzafiato, di sapori unici e di usi e costumi unici al mondo è da tempo immemore una peculiarità della Slovenia.

Sono tante le cose particolari da vedere: dalle pittoresche strade sterrate fiancheggiate dai muretti a secco costruiti senza uso di leganti o malte (un’arte che si tramanda da generazioni e che l’Unesco nel 2018 ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità) alle case coperte con “skrle” –  le lastre di pietra tipiche del Carso –  che oggi sono protette dal Ministero dei Beni culturali. Particolarmente belle le chiese con tetti di pietra risalenti al XV e XVI secolo, disseminate lungo la strada che va da Sežana a Štanjel.

Altri due monumenti naturali  tutelati dall’Unesco sono le grotte di San Canziano e quelle di  Škocjan con il canyon sotterraneo più grande al mondo. Inoltre il Carso sloveno è una delle aree naturali più importanti in fatto di biodiversità, a livello mondiale. 

Meritano una tappa  anche il giardino botanico della Villa Mirasasso a Sežana ed alcuni dei tanti borghi storici che si trovano nel Carso, tra cui Štanjel con la “casa carsica”, un edificio a due piani del XIV secolo: i locali residenziali si trovano al primo piano mentre il piano inferiore è riservato agli attrezzi agricoli indispensabili per l’attività degli abitanti dell’epoca.

Un’autentica attrazione mondiale è l’allevamento di Lipica culla dei cavalli lipizzani. Il viaggio di scoperta di alcune delle tante eccellenze del Carso sloveno può iniziare proprio da quest’ultima chicca: le scuderie di Lipica con suoi favolosi cavalli bianchi.

 Scuderie  di Lipica, patrimonio storico-culturale della Slovenia

L’allevamento fondato nel 1580 conta 350 cavalli ed ha festeggiato quest’anno i 442 anni di attività. L’oasi verde di oltre 310 ettari, si trova ad un passo dal confine italiano ed è punteggiata da tigli e querce secolari. E’ rinomata come l’esempio più rappresentativo del paesaggio culturale carsico ed è anche il  più grande allevamento al mondo di questi cavalli. Il loro mantello, inizialmente scuro, via via si schiarisce fino a diventare di un bianco cangiante che è una delle loro caratteristiche più apprezzate.

I visitatori possono conoscerli da vicino, accarezzarli, cavalcarli, fare dressage ed equitazione in mezzo alla natura, concedersi una gita in carrozza lungo i sentieri della tenuta e visitare le varie stalle tra cui Velblanca, la più antica della scuderia.

All’interno di Lipica c’è anche un campo da golf con nove buche di media difficoltà che si distendono tra gli infiniti prati della tenuta e che rispettano perfettamente gli elementi carsici naturali.

La Favola di Lipica

Nel primo dopoguerra nacque una vera e propria scuola di equitazione, che ancora oggi partecipa con successo alle manifestazioni equestri internazionali. Una giornata trascorsa a Lipica  è qualcosa di impagabile.

Nel maneggio si può ammirare la  giocosità e la grazia nei movimenti di questi stalloni bianchi che danno il meglio di sé nella “Favola di Lipica” uno spettacolo d’orgoglio e di bellezza durante il quale è possibile ammirare la destrezza di questi cavalli. È straordinario vederli “all’opera”, quando si alzano sulle zampe posteriori, saltano e danzano con eleganza su preciso comando dell’istruttore. E poi rimangono in attesa dello zuccherino, premio meritato per avere fatto, al meglio, tutti gli esercizi richiesti.

Giardino Botanico di Villa Mirasasso: un monumento all’orticoltura

Villa Mirasasso è stata per lungo tempo la residenza estiva degli Scaramangà, una famiglia  triestina di origine greca che a metà del XIX secolo decise di costruire nei pressi dell’abitato di Sežana, all’ombra della collina di Tabor, una villa con sale suggestive e verande estive.

Ai piedi della costruzione il Giardino Botanico di quasi due ettari con circa 170 specie vegetali tra cui cedri del Libano, abeti di Bornmüller, sequoie giganti, alberi di Giuda e magnolie. Nel padiglione si trova anche una serra che si ispira a quella viennese di Schonbrunn dove crescono palme e varie piante esotiche. Le origini del Giardino risalgono al 1848, quando Giovanni Scaramangà, il capostipite, iniziò a coltivare nel giardino piante in arrivo da ogni parte del mondo.

Annesso a Villa Mirasasso c’è <<l’Interpretacijski center kraške vegetacije>>, il Centro interpretativo della vegetazione carsica. Dotato di contenuti didattici interattivi, presenta in modo artistico i misteri del sottosuolo carsico, il fascino delle foreste locali, l’armonia dei prati, la bora e la poesia di Srečko Kosovel, poeta e critico letterario sloveno. 

Nella parte didattica ci sono immagini, fotografie, paroleanimazioni digitali,  una raccolta di rocce carsiche ed un erbario con piante vere che si possono anche annusare per rendersi conto degli odori inebrianti delle erbe carsiche.

Mitski Park: il parco dei miti e delle leggende

Rodik è una piccola località a due passi dal confine italiano.

Qui grazie ad un progetto europeo tra Slovenia e Croazia è stato allestito il Mitski Park: un affascinante scrigno dove miti, leggende e percorsi naturalistici si fondono per dare vita ad un percorso transfrontaliero con varie tappe tra Rodik e Trebišća, il primo in Slovenia e la seconda in Croazia. Nel parco, che si snoda tra prati e boschi sloveni e croati, lontano dagli occhi indiscreti, si narrano le storie e le credenze antiche dei popoli slavi e protoslavi, abbellite da varie sculture che spuntano dalla foresta incontaminata. Prima di inoltrarsi nel parco conviene fare tappa al moderno centro visite a Rodik.

Ci sono due percorsi che si snodano: Lintver e Baba. Il primo si sviluppa in mezzo ai boschi della foresta primordiale di Brkini ed il secondo su terreni carsici duri adatti anche per le bici. I tragitti sono contraddistinti da segnali rossi e grigi e sono facili da seguire anche grazie all’app dedicata. Un indicatore di pietra segnala un nuovo punto di interesse: quando lo si oltrepassa si entra in un “mondo mitico”.

Štanjel un borgo dalla storia millenaria

Il paese di Štanjel è uno degli insediamenti carsici più antichi ed affascinanti. Incanta da subito per la tipica architettura a terrazzi, per il castello e le torri difensive incastonate ai piedi del colle Turn.

Il suo nome deriva da San Daniele, il santo protettore del paese a cui è dedicata la chiesa, un chiaro esempio di patrimonio culturale con il caratteristico campanile in stile gotico, uno dei simboli di Štanjel. Interessante il giardino Ferrari, parte integrante della villa rurale del medico Enrico Ferrari. È disposto su più livelli terrazzati per rispettare la struttura del borgo. Oggi il giardino è monumento culturale d’importanza nazionale grazie al padiglione panoramico con vista sulla campagna, le fontane, la grotta artificiale, la piscina ovale con l’isolotto e lo straordinario sistema di approvvigionamento idrico è ritenuto uno delle massime imprese architettoniche in assoluto nella storia.

All’interno del Castello è stato allestito un interessante Museo dedicato al patrimonio culturale sloveno ed all’uomo carsico. Ha aperto ad aprile di quest’anno ed è articolato in sette sezioni, ognuna delle quali riserva piacevoli  sorprese, che permettono di vivere un’esperienza autentica in tema di cultura e natura del Carso.

C’è anche una galleria del vento per sentire la “forza” della Bora a 90 e 120 km orari: una vera e propria magia carsica in grado di rinfrescare sicuramente le idee di ogni visitatore.

Carso sloveno i sapori del mondo misterioso

Un proverbio sloveno dice che “l’amore passa per lo stomaco…” ed in effetti è facile innamorarsi della Slovenia anche grazie alla sua cucina che viaggia in abbinamento con ottimi vini. Un intreccio di sapori che risente molto della posizione geografica del Paese.

Qui eccellono selvaggina ed agnello; poi salumi, tra cui il prosciutto del Carso tutelato dal marchio IGP, la pancetta e la coppa di maiale. Ottimi anche i formaggi ed il superlativo Terrano, un vino secco dal colore rosso rubino che nel Carso viene abbinato sempre a prosciutto e salumi vari. Qualcuno sostiene che il Terrano  ed il prosciutto del Carso stagionato alla bora siano, veramente, la coppia più bella del mondo.

Per assaggiare le tipicità carsiche non c’è che l’imbarazzo della scelta. Ci sono una infinità di ristoranti, anche stellati, trattorie ed agriturismi che propongono una interessante cucina.

Tappe golose a Sežana, Rodik e Štanjel

A Sežana, a pochi chilometri da Lipica, si può fare una sosta gustosa da Hiša Krasna,  un ristorante gestito direttamente dai proprietari Dajana e Boris Škibin. Un locale a cui la Guida Michelin Slovenia ha assegnato tre premi consecutivi: Targa Michelin 2020 e 2021 e Locale raccomandato 2022.

Lo chef Aleš Širca ne ha fatto un tempio della gastronomia dove si intrecciano i sapori mediterranei con la cucina mitteleuropea. E’ aperto da giovedì a domenica ed all’estate da martedì a domenica ed il menu cambia 5 volte l’anno. Sopra al ristorante c’è un boutique hotel con sei camere extralarge con vista sugli altipiani carsici.

Tappa gustosa anche alla Locanda Mahorčič di Rodik. Un ristorante storico (è aperto da 120 anni) a cui Michelin ha assegnato una “stella verde”. È gestito da Martin Mahorčič assieme alla moglie Ksenija Krajšek. Lei in cucina e lui in sala. Vengono proposte varie specialità slovene ed anche un menu degustazione da 5, 7 e 9 portate. Il ristorante è anche inserito tra i Bib Gourmand Michelin: quindi si possono assaggiare tre portate al prezzo massimo di 39 euro. Buona la carta dei vini con oltre 120 etichette di buon livello.

Il percorso di scoperta delle specialità slovene può continuare con i vini. Fra i produttori si può fare visita alla Cantina Vina Kras, in centro a Sežana, dove si possono gustare ed acquistare vari tipi di vini tra cui il famoso Terrano, la Malvasia, il Cabernet Sauvignon e l’Elite Rosato, ottenuto da uve Refošk, Cabernet Sauvignon e Merlot coltivate nel Carso.

Ultima tappa golosa al Bistro Grad Štanjel che si trova al piano terra del Castello di Štanjel. È gestito da Simo Komel assieme alla moglie Farzila e la figlia Gaja.

Dove pernottare: si può provare l’Hotel Maestoso a Lipica, all’interno dell’allevamento dei cavalli lipizzani. Dispone di 139 camere e di un buon ristorante, il Gratia, in grado di regalare un’esperienza gastronomica di buon livello.

Ulteriori info sul Carso sloveno: www.visitkras.info. Hastag: #visitkras – #iFEELsLOVEnia.

Testo di Tiziano Argazzi. Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com

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