Ascoli Piceno. Viaggio attorno a una piazza

Una piazza può rappresentare tutta una città, racchiudere in sé arte, storia e vita sociale, essere non solo un gioiello architettonico, ma anche una casa, intesa come luogo da vivere. Impressioni a ruota libera su Piazza del Popolo, attraverso lo sguardo  di chi la conosce da sempre.



“Ascoli Piceno è una delle più belle, piccole città d’Italia, e non ne vedo altra che le assomigli. André Gide la prediligeva…..bella come alcune città della Francia del Sud.

Bisogna avervi passeggiato, a cominciare dalla piazza del Popolo, la piazza italiana che insieme con quella di San Marco a Venezia dà più di un’impressione di sala, cinta da porticati, chiusa dalla stupenda abside di San Francesco….”
(Guido Piovene. Viaggio in Italia. 1957)

Questo è un viaggio a km zero che si svolge tutto nel rettangolo di una piazza. Piazza del Popolo in Ascoli Piceno (Marche). Non ha partenza e non ha arrivo, ma è un continuo tornare e ritornare nel corso del tempo per cogliere emozioni e atmosfere, situazioni e impressioni che non smettono mai di stupire. Lo struscio della domenica, la messa a San Francesco, il caffè nello storico Meletti, gli incontri.





Abitudini e relazioni sociali che si sviluppano dentro un contenitore prezioso che non è un semplice sfondo, ma parte viva della storia e della realtà cittadina. Fusione perfetta tra un complesso architettonico e i suoi abitanti. Essenza concentrata di socialità e civile vita urbana. Guardare la piazza nella luce del sole e nell’azzurro della sera. Scoprire tutti i suoi riflessi dentro le vetrine.

Sentire il lento respiro tipico di una tranquilla città di provincia a misura d’uomo. Immaginare lo stupore di chi la vede per la prima volta. Misurare coi passi tutti i suoi lati. Eppure non basta. Si continua a tornarci e ritornarci, per cercare quel qualcosa che sempre sfugge e si nasconde, appare e scompare, rendendola diversa in ogni situazione. Spesso è traboccante di persone. Vaso di folla. Un frullar d’ali, un volo di piccioni ed eccola svuotata. Luminosa e perfetta. Silenzioso palcoscenico in attesa di nuovi attori.


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