La Tuscia d’autunno

L’arrivo della stagione fresca invoglia a visitare borghi romantici e natura assorta. Accesa dalle tinte brune e aranciate dell’autunno, la Tuscia è pronta ad accogliervi come vecchi amici al ritorno da un lungo viaggio.

Testo di Alessia Cesana e foto di Mirco Fiorini

Quando la folla dei turisti si affievolisce l’atmosfera si modifica e i territori mostrano la loro faccia più vera. Ecco perché l’autunno è la stagione perfetta per visitare la Tuscia, terra antica ricca di storia, culture e tradizioni.

Tuscia, storia millenaria

most beautiful medieval villages of Italy -Bomarzo(Viterbo province

La storia abita la Tuscia da tempo immemore e non basterebbe una biblioteca per raccoglierla tutta. Gli studiosi dibattono sull’età dei primi insediamenti nella zona, certo è che dal IX secolo a.C. fiorisce la civiltà del Ferro: è l’inizio della gloria etrusca. La Tuscia, chiamata anticamente Etruria appunto, custodisce reperti preziosissimi nei musei sparsi sul territorio.

Oltre al tesoro di inestimabile valore tutelato dai musei di Viterbo, Tarquinia, Tuscania e Vulci, è possibile visitare necropoli meravigliose, come quella di Cerveteri, patrimonio dell’UNESCO. La storia della Tuscia non si conclude però insieme a quella degli Etruschi ma prosegue con i romani e oltre.

L’esempio perfetto è Ferento, definita “splendidissima civitas” nel II secolo d.C: ad oggi rimangono i resti di un teatro, delle terme, del decumano (la strada principale in direzione est-ovest) e di una domus. Con la fine dell’impero romano questa città, come molte altre, subisce delle invasioni barbariche e continua la sua vita sotto i longobardi.

Civita di Bagnoregio, Italy

Le testimonianze medievali nella Tuscia sono innumerevoli, ma le città riportano il segno più evidente: si pensi a Civita di Bagnoregio, Corchiano, Soriano al cimino e Bassano in Teverina. I borghi sono così suggestivi che non è difficile pensare che il tempo qui si sia fermato.

Il paesino di Vitorchiano, ad esempio, vive ancora nel 1200, incorniciato fra mura e torri. Una particolarità che lo contraddistingue sono i profferli, scale che corrono lungo le pareti esterne delle case per raggiungere i balconi.

L’atmosfera della Tuscia d’autunno potenzia la sensazione di trovarsi in luoghi per qualche ragione magici. Celleno, ad esempio, è unica nel suo genere perché completamente abbandonata, ma miracolosamente intatta. Nel “Borgo Fantasma” probabilmente non troverete nessun altro oltre a voi: un’avventura atipica con un fascino tutto particolare.

Natura incontaminata nella Tuscia d’autunno

misty morning in foggy wood

Fra fiumi, laghi e boschi, il territorio qui è incontaminato. L’autunno dà l’occasione perfetta per esplorare i molti parchi naturali sotto una luce nuova. L’atmosfera magica della faggeta del Monte Cimino, ad esempio, diventa ancora più suggestiva quando le foglie si tingono di rosso.

L’incanto della foresta non ammette solo fate e gnomi, ma anche creature più inquietanti: il Sacro Bosco di Bomarzo, chiamato anche Parco dei Mostri, vi proietta in un altro mondo , dove gigantesche sculture del XVI secolo incontrano madre natura. Il luogo è mistico, quasi da fiaba, e le attrazioni sono per tutti: la casa pendente divertirà anche i più piccini.

É innegabile però che quando si parla di Tuscia il primo pensiero che attraversa la mente sono i suoi laghi. Quello di Bolsena in primis è di una bellezza che non può passare inosservata: la calma e la quiete delle sue sponde placano l’anima. L’omonimo paesino è tranquillo e domina il dolce lago con la sua Rocca Monaldeschi, imponente edificio medievale.

Bomarzo monster park Italy Tuscia

Passeggiare nelle viuzze fa venire voglia di portarsi via un pezzo di città: l’artigianato locale costituisce, in effetti, un ottimo ricordo da esibire sulle mensole di casa. Il negozietto Terre di Rasenna, ad esempio, eccelle nella manifattura di oggetti in ceramica smaltata e in bucchero, ceramica nera e lucida che risale addirittura agli Etruschi.

Bolsena, però, non è certo l’unico borgo straordinario: da Montefiascone, ad esempio, ci si può godere la vista migliore del lago vulcanico più ampio d’Europa. Assolutamente da visitare anche Capodimonte e il suo pittoresco promontorio.

I laghi più piccoli della Tuscia permettono comunque di godersi una piacevole passeggiata nella natura. I sentieri e i boschi che circondano il lago di Bracciano e quello di Martignano sono ricchi di biodiversità faunistica: non è difficile avvistare diverse specie di anatre, aironi, allocchi e nibbi, oltre a piccoli mammiferi come lepri, ghiri, puzzole e volpi.

La vostra giornata all’aperto potrebbe concludersi con una gita e un po’ di riposo nel paesino di Anguillara Sabazia, adagiato sulla costa meridionale del lago di Bracciano.

Guarda la photogallery di Mirco Fiorini sulla Tuscia in autunno

Mangiare e dormire: ospitalità nella Tuscia d’autunno

L’esperienza in Tuscia non può essere completa se non si provano le specialità del posto partendo anzitutto da un tagliere di salumi e di formaggi (da provare il tipico Pecorino insaporito al pepe). Se vi trovate nella zona di Vitorchiano, provateli alla Fraschetta della mela stregata: l’ambiente è gioviale e la cortesia non manca mai; l’ottimo vino tipico migliora sempre la serata.

Ovunque si può trovare la classica cacio e pepe, ma chi vuole sperimentare qualcosa di diverso e più invernale deve provare le zuppe: l’acquacotta alla maremmana, con cicoria e mentuccia, e la minestra di ceci e castagne sono imperdibili.

Se ci si trova vicino ad uno dei laghi non ci si possono far scappare le prelibatezze ittiche: la “sbroscia casalinga” è la zuppa decisamente più particolare della Tuscia. Assaporarla ad un passo dal bordo del lago di Bolsena è un’esperienza indimenticabile: prenotare un tavolo alla Trattoria da Giggetto è un must.

Luccio, tinca, coregone, anguilla, scàrdola, pesce persico sono i protagonisti non solo della sbroscia ma anche di molti secondi tradizionali, come il coregone alla bolsenese o il luccio in umido. Un piatto che si trova solo nei laghi del centro Italia è la tinca a porchetta, cioè la tinca cucinata con fegato di maiale (o fegatini di pollo), patate, olive, foglie e fiori di finocchio selvatico.

I piatti sono genuini e le porzioni abbondanti: non ci si alza da tavola con lo stomaco vuoto. Gli amanti della carne possono gustarsi delle belle salsicce in padella, la coda alla vaccinara o la trippa. Per il dolce finale vanno provate le castagnole viterbesi o i tozzetti di Viterbo. Se doveste passare da Vitorchiano non perdetevi le pesche sciroppate.

Chi vuole lanciarsi in una cena più chic può prenotare al Ristorante Casa Iozzia a Vitorchiano: la sua cucina moderna e creativa che fonde la campagna viterbese con i sapori siculi, ricordi di gioventù dello chef, gli è valsa una stella Michelin.

Per riposarsi, invece, le opzioni sono le più disparate. Qui vi abbiamo già raccontato di un’esperienza incredibile: dormire in una torre di un castello medievale nella campagna a pochi chilometri da Tuscania. Per un relax più tradizionale la scelta migliore è sempre un agriturismo: consigliato Il Poggio dell’Artilla, a Castiglione in Teverina, fra lavande e ulivi.

Nel piccolo e pittoresco borgo di Calcata è possibile vivere un’esperienza memorabile che parte della tavola e arriva in camera da letto. La realtà Opera Calcata sorge nel centro del paese e vi accoglie come se foste figli del paese: primi fatti a mano e suite arredate da artigiani locali vi faranno sentire a casa.

La vista sulle campagne con una buona tazza di the vi regaleranno un momento di puro relax. Ricaricate le batterie, potete tornare a visitare il paese, noto come “il borgo degli artisti“. Scopritelo con una visita guidata.

view of lake from Castle Odescalchi di Bracciano, Italy

Info utili

Vi lasciamo il link dei ristoranti: Ristorante Casa Iozzia e Trattoria da Giggetto. Per Prenotare alla Fraschetta della mela stregata telefonate al numero 0761 373077.

Ecco dove trovare il sito dell’agriturismo Il Poggio dell’Artilla.

Se cliccate qui, trovate il sito di Opera Calcata.

Se volete farvi un’idea dell’artigianato a Bolsena, questo è il sito delle Terre di rasenna.

Testo di Alessia Cesana Foto di Mirco Fiorini| Riproduzione riservata Latitudeslife

Autumn sunset dome

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