Fuga in un’isola deserta? Al largo di Islas de Rosario



Il mare che ondeggia selvaggio e l’azzurro prezioso dei Caraibi, distesa di sale, veliero fantasma di avventure e segreti: in uno dei 46 Parchi Nazionali Naturali della Colombia scoprirete il fascino di Islas de Rosario, l’Arcipelago del Rosario.

Le deliziose follie notturne di Cartagena de Indias brillano a poca distanza, a un’ora di barca, mentre l’antico porto coloniale lascia annegare le sue luci fra barriere coralline e le foreste di mangrovie. Lo stretto di Bocachica e il passaggio in concomitanza del Fuerte San Fernando vi condurranno alle 27 isole del Rosario, avvolte da un silenzio splendido, capace di cadenzare il tempo quotidiano in istanti immemori, da smarrire nelle ore al sole come perle di una collana fra la sabbia. Sub e windsurf, immersioni, sport: passeggiare attraverso il mondo d’acqua osservando pesci sconosciuti e la palpitante vita marina vi permetterà di scoprire la ricca fauna e i fondali candidi che rendono celebre il territorio. Isla Grande è la maggiore della manciata di atolli che forma la riserva naturale di queste isole dall’ecosistema protetto: se fino a una cinquantina d’anni fa l’esistenza era scandita dalle abitudini dei pescatori immersi nella semplice vita sul mare, oggi il patrimonio di questo territorio prezioso, abitato da delfini e tartarughe marine, è appannaggio del popolo dell’alta borghesia e di tutti coloro che sognano di dimenticare l’orologio, almeno per qualche giorno.

Il metodo migliore per visitare l’Arcipelago corallino del Rosario è una gita in barca da Cartagena, in giornata, oppure un soggiorno in una delle ville qui presenti, di proprietà di ricchi attori e imprenditori, spesso altrove. Alcune dimore occupano atolli interi e con il giusto budget potreste persino affittarvi un’isola intera. Il costo per una villa da condividere in una decina di persone si aggira tra i 70 e i 90 euro al giorno ciascuno: idea accattivante per sognare un’inconsueta festa di matrimonio nella magia di un’isola deserta. Pesce fresco fritto e alla griglia e il riso al cocco da mangiare in spiaggia: la cucina stuzzica l’attenzione con il gusto verace del mare, mentre i venditori dell’Isola Caguamos tentano la voglia di acquisti. Per pochi euro potrete contrattare un passaggio in barca da un’isola all’altra, oppure partecipare al tour delle isole: chi saprà resistere al fascino di una nuotata con i delfini? Presso l’Acquario, nell’Isola San Martin de Pajarales, è possibile immergersi per un bagno insieme ai simpatici mammiferi, oltre a osservare tartarughe, granchi e una vasta, intrigante, varietà di pesci.

Coralli, danze di alghe e i crostacei dell’acquario oceanografico vi permetteranno di esplorare i segreti della vita marina. Dedicata a Nostra Signora del Rosario, l’area, che occupa una ventina di ettari, è Parco Nazionale dal 1977: sono oltre 1300 le specie animali e vegetali fino ad oggi censite entro i confini del Corales del Rosario. Un patrimonio naturale prezioso, dove praticare sport, assaggiare il gusto di ricette nate nel sole e inspirare il vento dei Caraibi, foriero di antiche leggende, marinai e tesori perduti. Barù, con oltre 6mila ettari di lagune e vegetazione, è il luogo perfetto per l’ultimo tuffo nella celebre Playa Blanca, una delle spiagge più note dei Caraibi: una nuotata appassionante prima di tornare una quarantina di chilometri verso la costa, là dove il silenzio si infrange tra gli scogli e l’orologio torna a ticchettare, senza tregua. Interrotto, chissà, da un granello di sabbia clandestino capace di mettere in crisi un meccanismo ormai arrugginnito dalle onde di sale.

Testo di Maddalena De Bernardi | Foto di Giovanni Tagini

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