
Facendo un tour nella Repubblica Ceca siamo stati a Praga molto frequentata dai turisti, e poi abbiamo attraversato la Moravia dove esiste una tradizione vinicola che caratterizza fortemente la cultura e l’economia locale. La vitecultura in Moravia si è originata ai tempi delle legioni Romane che coltivavano le viti per rifornire le loro truppe militari. La vite in Repubblica Ceca nel corso dei secoli ha avuto una storia travagliata pur rimanendo un elemento centrale nella cultura ceca, di

conseguenza è molto rappresentata come decorazione in molti monumenti e palazzi nelle città di: Brno, Lednice e Mikulov. Andando a sud con un bus ci fermiamo a Brno. Una bella città che sembra non riuscire a scrollarsi di dosso l’ etichetta di città industriale. Brno offre ai turisti delle belle chiese gotiche e piazze al centro città con palazzi stilosi, e si nota una discreta vivacità nella popolazione con giovani e studenti che camminano in centro. Sicuramente si possono osservare e conoscere i cittadini locali cosa più difficile a Praga per l’ aflusso di turisti. Sempre a Brno si visita il terribile castello-carcere dello Spielberg, molto interessante per l’ importanza simbolica per la democrazia e il patriottismo italiano. Infatti qui furono imprigionati patrioti e “carbonari” come Silvio Pellico, che scrisse “Le mie prigioni”, per avere espresso sentimenti di libertà e dissenso contro l’ impero Austro-Ungarico. Il prossimo anno ci saranno a Torino i festeggiamenti per i 150 anni dell’ unità nazionale ed è doveroso ricordare un piemontese come Silvio Pellico che morì proprio a Torino. Proseguendo verso sud presso la zona di Velke Pavlovice la strada del vino offre dei bei panorami rurali ed è una meta ideale da percorrere in bicicletta perchè le pendenze sono moderate . Infatti è diventato popolare

affittare bici nella zona, convogliando l’ attività fisica e un minor impatto ambientale. Si possono fare degustazioni di vino praticamente dappertutto e comprare direttamente dai produttori che producono maggiormente vini bianchi di vitigni internazionali come: Riesling, Sauvignon, Chardonnay, Traminer, etc… Ci si può anche fermare a dormire in una cascina di fronte alle vigne e far amicizia con gli amichevoli abitanti locali. Assolutamente deliziosa è la cittàdina di Mikulov con un’antica storia legata al vino. Nel centro si apprezzano palazzi tardo-rinascimentali con decorazioni mitologiche e figurazioni legate al vino. Merita una visita il castello barocco in cui ha sede un piccolo museo del vino con una delle piu grandi cisterne in legno intarsiato in Europa del 1643. Oltre ai vini c’è una specialità della regione, il Burcàk, un mosto fermentato d’ uva bianca con una gradazione del 4-6% alc., una bevanda piacevole che assomiglia al sidro di mele. Molto bello il castello di Lednice, con stile barocco e neogotico, che come molte altre residenze morave apparteneva alla famiglia ducale dei Liechtenstein. Una menzione particolare la guida, Sara, che parlava molto bene inglese, era anche carina e preparata. Le altre due guide che

abbiamo visto passare sembravano modelle da calendario, peccato sarà per la prossima volta. Comunque tornando al parco nei dintorni di Lednice-Valtice è stato dichiarato dall’ UNESCO il più grande paesaggio dell’ uomo in Europa con un’ estensione di duecento km/q. Originale è la visita a Valtice sotterranea, un labirinto di antiche cantine ricostruite che conservano il fascino del 15° secolo con una lunghezza di 700 m. Qui è possibile fare degustazioni di vini prodotti dal consorzio Lednice -Valtice, o fare cene in un atmosfera veramente suggestiva. I vini vengono raccontati dalle guide con sapienza che spiegano l’ ABC di come si degusta un vino e le caratteristiche principali di ogni varietà. Proseguendo il viaggio nei dintorni è interessante fermarsi a Dolni Kounice una piccola cittadina dove hanno sede le rovine di un convento, il Rosa Coeli, un convento di suore premostrate edificato intorno al 1180. Camminando tra le tetre mura e osservando i diavoli che adornano le guglie ho come un orribile presentimento, e penso che questo convento si presti bene come location per un film dell’ orrore. E quasi a confermare la mia intuizione più tardi la guida ci rivelerà un aneddoto

interessante. L’ ordine religioso del convento era piuttosto severo, ma dopo la morte della madre superiora, le regole non furono osservate strettamente, e una suora ebbe una storia d’ amore con un politico locale. Quando “il fattaccio” si venne a sapere, il politico dovette scappare dalla città e il popolo impose che la povera suora fosse murata viva nel muro portante del convento. Questa storia non fu una leggenda perchè recentemente una scansione ha confermato la presenza di ossa umane all’ interno del muro. Tornati a Praga abbiamo avuto il tempo di assaggiare le famose birre ceche in un pub locale, commentare il viaggio, e prepararci mentalmente per il ritorno a casa.
Testo e foto di Andrea Scappini
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