CIPRO – Natale, Capodanno ed Epifania tra leggende e tradizione

Con il Natale, Cipro apre un periodo di feste che durano fino all’Epifania, con modalità che rispecchiano attualmente le analoghe celebrazioni nel resto d’Europa, pranzi tradizionali, inni popolari, alberi addobbati e scambio di regali (che nella Cipro contadina avviene di solito a Capodanno). Le tradizioni cipriote mantengono continuità, talvolta sotto forme mutate, di antichissime usanze, credenze o consuetudini di ere pagane: l’isola vanta tutte le contaminazioni storiche avvenute nei secoli per il sincretismo religioso che ha visto miscelare riti pagani a culti cristiani d’epoca successiva. Oggi chi si reca a Cipro nel periodo che prelude al Natale, rileva consuetudini domestiche che prevedono un’astinenza dai cibi grassi per la purificazione ed un intenso lavoro domestico gestito dalle donne che solertemente puliscono la casa, e fanno acquisti. Rinnovarsi e fare regali è nel cuore della tradizione. Nelle cucine cipriote si preparano i pani speziati e le pizze con il sesamo con il disegno della croce: una delle tradizioni culinarie delle feste cipriote. Yennopittes, ovvero “pizze della nascita” che hanno forme diverse, a volte esseri umani, a volte animali oppure strumenti agricoli. S’appendono anche quali portafortuna sulle travi portanti dei soffitti delle case, oppure davanti alle sacre icone, per rimanervi fino a Capodanno o fino al Natale successivo. Ovunque a Cipro a Natale, le campane a festa suonano fin dall’alba. I fedeli si vestono con gli abiti nuovi per recarsi in chiesa ed ascoltare la messa cantata, inni di ringraziamento per la nascita del Signore.

I bambini travestiti da San Basilio, patrono del Capodanno, iniziano ad andare in giro per le strade muniti di triangolo e tamburello, bussando a ogni porta per cantare le kálanda”, canzonette in rima che annunciano l’Avvento. Il loro arrivo è atteso in quanto augurio di gioia e di prosperità, e si spende volentieri l’obolo che essi raccolgono a fine esibizione porgendo il salvadanaio.

A tavola il capo famiglia spezza il “cristopsoma”, il Pane di Cristo e lo distribuisce ai membri della famiglia. Il pasto inizia con laminestra “avgolemono”, con brodo di carne e riso, con aggiunta di uova e succo di limone. Durante la giornata ci si scambia visite e si beve “zivania, forte acquavite, accompagnata da frutta secca e pasticcini.  Antiche leggende popolari tengono viva la credenza dei Kalikantzari, piccoli spiriti gaudenti e briosi, vestiti di nero con una coda tra le gambe che cominciano a comparire lungo i fiumi e nei boschi alla Vigilia del Natale. Spuntano nei villaggi dopo la mezzanotte e si trastullano nel disturbare la gente e spaventare donne, vecchi e bambini. Si ritiene che in parte rappresentino il maligno, oppure siano anime di bambini morti prima di essere battezzati. Vagano quindi fino all’Epifania, mentre ci si destreggia per mantenerli calmi con benedizioni di case con rami d’ulivo ed acqua santa, oppure ingolosendoli con dolci, salsicce ed altre delicatezze lasciate appositamente sopra i tetti delle case.

Le celebrazioni natalizie quest’anno offrono un folto calendario di iniziative vasto:
Ad Agia NapaIl 26 Dicembre 2010, sulla piazza centrale di Agia Napa s’ascoltano melodie natalizie con assaggi di delicatezze festive preparate dalla Cyprus Traditional Farm House “Agrotospito” (alle 16.00)

A Lemesos: Un concerto natalizio con canti tradizionali ed inni sacri – Kalin Esperan Archontes – è presentato dal Bizantine Choir Romanos o Melodos, The Youth Community Choir e dal Group of Traditional Instruments of the Music School delle Diocesi di Lemesos, il 21 Dicembre 2010.

Christmas Show il 22 Dicembre al Rialto Theatre di Lemesos, con Valando Tryfonos e Stavros Michalakakos, per uno spettacolo festivo di passione e d’energia, un viaggio nelle tradizioni musicali natalizie da tutto il mondo. Lo stesso spettacolo viene replicato il 23 dicembre  al Larnaka Municipal Theatre.

Il Capodanno Cipriota tra leggenda e ritualità vede imperare sulle tavole cipriote la vasilopitta (“Torta di San Basilio”), l’immancabile grande torta simile a un pane dolce con all’interno nascosta una monetina portafortuna. La torta sarà tagliata in fette uguali partendo da un’incisione fatta a croce, e quindi divisa dal padre tra i membri della famiglia, assenti compresi, a cominciare dal più giovane; una fetta spetterà tradizionalmente anche alla Casa, poi una al Cristo, una a San Basilio, mentre una sarà messa da parte “per i poveri”.  Chi troverà il soldo nella sua porzione sarà baciato dalla fortuna per tutto l’anno a venire. A Capodanno indossare un capo nuovo porta buon auspicio per il nuovo anno, divertirsi è l’obiettivo, mangiare bene e socializzare. Dopo la messa s’usa spaccare un bicchiere o un piatto davanti alla porta di casa per allontanare spiriti maligni, altrimenti spargere qualche beneficio bulbo d’asfodelo, sempre a richiamare la buona sorte. Se a varcare la porta di casa il primo giorno dell’anno è una donna di buon cuore, ciò porta bene, contrariamente al cane. Divinare il futuro la sera davanti al fuoco del camino rimane buona tradizione: le foglie d’ulivo nelle braci ardenti possono svelare felicità se sfrigolano, me se brucia senza crepitare allora è segno di mala sorte con delusioni e pianti.

A cura di: Samantha Lamonaca

Info: Visit Cyprus