Passeggiando nel cuore di Roma, quando vi troverete alle spalle di piazza di Spagna, prendendo la via Due Macelli, guardate in su, e un’antica pensilina in ferro battuto vi mostrerà che c’è il Cafè-Chantant tra i più belli e meglio conservati di architettura liberty: un magico luogo nato per consumare una cena assistendo ad uno spettacolo di varietà. E’ il teatro Salone Margherita dal 1898, che prese il nome in onore alla regina di Savoia, moglie del reggente dell’epoca, re Umberto.
Dopo un eccellente lavoro di rinnovamento è tornato ai suoi splendori di un tempo, meritando la classificazione di monumento di interesse nazionale. Cambiano i tempi e i gusti degli uomini, tutto si trasforma e così diventa anche cinema fino al 1972, quando ritorna in possesso delle sue origini con la compagnia di Pippo Franco, che insieme a Leo Gullotta, Oreste Lionello, Pamela Prati e Valeria Marini e atletici ballerini diventa di nuovo un piacevole angolo di divertimento delle serate romane. Ora, una nuova stagione teatrale, all’insegna della qualità e del divertimento con la direzione artistica di AB Produzioni, propone un cartellone che dà una rinnovata veste agli spettacoli, continuando a mantenere quel lustro che ha avuto in passato.
Questo non è solo un teatro, ma anche un punto d’incontro per passare il tempo, degustando raffinati menù o sorseggiando un calice di vino d’annata, tra ospiti e amici, durante e dopo lo spettacolo: infatti è l’unico teatro dotato di cucina sin dalla fondazione. I fratelli Marino, all’epoca della Bella Epoque, quando il Cafè-Chantant conobbe il suo massimo splendore, dopo il successo del Salone Margherita di Napoli, inaugurarono un elegante teatro omonimo anche a Roma. L’idea fu vincente, e ricalcando il modello parigino, quando persino i camerieri parlavano francese e i cartelloni erano scritti in francese, la moda di questo varietà spopolò con un successo inaspettato.
Attualmente i programmi sono intensi, a periodi brevi si alternano artisti diversi, comici come Antonio Giuliani o per perfomance, come un tributo a Michel Jackson di Andrea Zambaldi e il suo corpo di ballo, o con il Foolish Teatre ogni martedì fino al 29 marzo. In un allegra atmosfera si rinnova uno spettacolo senza barriere, dove l’arte e l’ottima cucina si fondono in un disordine artistico, regalando intense emozioni. Ogni lunedì fino al 18 Aprile, ballerine di prim’ordine della Scuola Micca Club con direttore artistico Alessandro Casella, si esibiscono tra costumi di strass e piume in balletti seducenti, addentrandosi in una Bella Epoque, sempre intramontabile.
Tutto merito del direttore artistico Alessandro Casella, che grazie alla passione per la musica e lo spettacolo, da dieci anni ha messo in atto le sue strepitose intuizioni, creando a Roma la scuola Micca Club, ormai tempio del mondo Burlesque, del Cabaret e della musica retrò, al quale chiediamo: “Ma oggi è ancora di moda il Burlesque”? La risposta vera è che “…è stato sempre fuori moda, da quando nacque nei primi Ottocento in Inghilterra con la compagnia di Lydia Thompson, fino al suo massimo splendore in Italia con la Bella Otero dei primi del Novecento, perseguitato dai ben pensanti e snobbato successivamente dallo show business internazionale, in continuo contrasto con le linee dell’arte dello spettacolo. Il vintage, la musica dal vivo, i vestiti con le sottogonne o cappellini con veletta appartengono ad un mondo “fuori moda”, ma che per la loro stravaganza e originalità risultano sempre di moda, come il Burlesque”.
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di Simonetta Bonamoneta |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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