
Non è una novità che le uova siano un emblema della Pasqua, poiché nascondono in sé la forza vitale, e la nascita del pulcino simboleggia l’uscita di Gesù dal sepolcro, la resurrezione e la vita eterna. E’ nota l’usanza, soprattutto nell’Europa orientale, di dipingerle con colori sgargianti, creando le tipiche pisanice, ma non tutti sanno che nella regione di Podravina, zona nord-occidentale della Croazia, le dipingono con le immagini tradizionali dell’arte naïf.
Una decina di anni fa l’Ente del Turismo della contea di Koprivnica e Krizevci ha avuto la bella idea di trasformare le sue cittadine in musei a cielo aperto, riempiendole di gigantesche uova di polistirolo alte due metri, che ormai costituiscono una vera e propria attrazione turistica, tanto da essere proclamate un bene culturale immateriale croato.
Gli artisti appartenenti alla Scuola di pittura naïf, i membri dell’Associazione di pitturi e scultori naïf di Hlebine e della sezione d’arte “Podravka 72” hanno rappresentato su queste uova la vitalità e le tradizioni della vita quotidiana della regione.
In collaborazione con l’Ente del Turismo Croato, queste enormi pisanice varcheranno i confini natii per andare ad adornare le piazze principali di capitali europee come Budapest, Roma, Bruxelles e Praga, e sorvoleranno addirittura l’oceano per farsi ammirare anche dagli abitanti di New York, Pittsburg e molte altre città.

L’arte naïf, caratterizzata da disegni semplici che rappresentano la quotidianità delle persone più umili, utilizzando la tecnica del dipinto autodidatta nella forma più poetica e favolistica, ha avuto origine nei primi anni trenta del ‘900 a Hlebine, un paesino con poco più di mille abitanti a cento chilometri a nord-est di Zagabria. Proprio qui si trova la Galleria di arte naïf, che quest’anno festeggia i 50 anni di attività, situata in un ambiente che ricrea l’atmosfera di una vecchia fattoria che ospita le opere pittoriche e scultoree dell’artista Ivan Generalić, considerato il maggior esponente croato dell’arte Naïf.
A pochi passi dal museo si può visitare anche la casa dell’artista, dove sono conservati i suoi capolavori, e il suo laboratorio, rimasto intatto dai tempi della sua morte avvenuta nel 1992. Oggi fanno parte della Scuola di Hlebine più di duecento tra pittori e scultori, dalle più vecchie generazioni fino a quelle più recenti.
La particolarità di queste opere sta nella tecnica, facilmente riconoscibile anche dai profani: i dipinti vengono eseguiti su vetro con colori vivaci ed accesi, e chiunque li osservi non può fare a meno di trovarvi un tocco di sincerità, qualcosa di genuino e di originale che manca al mondo di oggi, sempre più tecnicizzato ed accelerato.
Visitando il paese ed il territorio circostante è facile comprendere perché gli artisti di allora e di oggi si siano ispirati al proprio tranquillo luogo natio per le loro opere: i contadini che lavorano le distese di campi coltivati punteggiati da pascoli e greggi rappresentano infatti il soggetto perfetto di un quadro naïf.
Testo di Beatrice Caldovino | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
Info:
www.muzej-koprivnica.hr
www.galerija-josip-generalic.hr
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