Il carnevale caliente delle Canarie

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Forse non tutti sanno che il carnevale di Tenerife, isola principale dell’arcipelago spagnolo, viene ritenuto secondo solo alle mitiche follie di Rio de Janeiro. All’ombra del possente Teide le celebrazioni carnevalesche durano oltre un mese, tra sfilate, concerti, balli in piazza e decine di iniziative per tenere costantemente sotto pressione il pubblico, che accorre sempre più numeroso ed entusiasta. Le Canarie sono una meta classica del turismo europeo, con decine di collegamenti aerei giornalieri e una dotazione di strutture d’ospitalità fra le più importanti del continente.
Per il carnevale di Tenerife vengono coinvolte tutte le località, ma gli appuntamenti più seguiti si svolgono a Santa Cruz e Puerto de la Cruz. Nella capitale si parte il 1 febbraio e si chiude alla grande il 10 marzo. Il tema di quest’anno s’ispira alle “profondità marine”, con carri e costumi ritagliati sulle meraviglie nascoste dell’oceano, dove esseri reali e fantastici danno vita a un mondo meraviglioso, tutto da scoprire. A Puerto de la Cruz lo start sarà dato il 24 febbraio e la chiusura è prevista per  il 10 marzo. Tema portante “lo spazio”. Fra alieni, astronavi, look extraterrestri, a tutti sarà data la possibilità di scegliersi una stella o un pianeta da rappresentare, in una gara a stupire super divertente.
In entrambe le città gli appuntamenti clou sono l’elezione della Regina del Carnevale e il famoso Entierro de la Sardina. Come nel resto della Spagna si tratta dell’evento che conclude ufficialmente il carnevale, anche se qui i festeggiamenti si protrarranno ancora per qualche giorno. L’Entierro de la Sardina è una sfilata che simula in tono scanzonato un corteo funebre, e culmina con il rogo di una figura simbolica, la sardina, appunto. Da un lato questa rappresenta il passato, da lasciarsi alle spalle per ricominciare ed essere migliori, tanto i singoli quanto la comunità tutta. Dall’altro impersonifica le sfrenatezze e  i vizi a cui ci si abbandona durante le feste, da cancellare con un bel colpo di spugna, o meglio, una fiammata, tornando d’incanto puri e morigerati come educande. Si fa per dire. Perché ovviamente lo strascico del carnevale è foriero di tante altre tentazioni, e comunque l’arcipelago dell’eterna primavera a tutto fa pensare meno che alle pacate atmosfere di un convento di clausura.
Non è dunque un caso se decine di miglia di persone si accalcano ogni anno per vivere una festa dove non esistono limiti ma solo un obbligo: divertirsi. L’eccitazione sale in particolare nei giorni dell’elezione della regina. Dopo le selezioni, le candidate sfilano su una pedana di 1200  metri  quadrati, con abbigliamenti spettacolari e talmente elaborati che possono pesare fino a 100 chili. Stupefacenti coreografie fanno da cornice e il tifo scalda gli animi, alimentato dall’avvenenza delle concorrenti. Eletta la regina, è un susseguirsi di cortei scatenati e variopinti, con fiumi di maschere e gruppi musicali, un serpentone ambulante che occupa le vie della città, fino all’apoteosi del martedì grasso. Non manca la samba e le relative scuole. Tutto è pensato per accontentare grandi e piccini. Unico problema: meglio prenotare per tempo. Il carnevale di Tenerife è ormai un appuntamento imperdibile.

Infocarnaval

Testo e foto Gianfranco Podestà|Riproduzione riservata Latitudeslife.com

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