Jules Verne, ventimila leghe di avventure

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Una cartolina storica del capolavoro di Jules Verne

Esattamente 191 anni fa, l’8 febbraio del 1828, nasceva a Nantes Jules Gabriel Verne, conosciuto in Italia come Giulio Verne. Lo scrittore francese appartiene alla schiera degli autori che, con le loro opere, hanno accompagnato la crescita culturale di moltissimi giovani. Romanzi e racconti fantastici ambientati nei cinque continenti, i cui eroi sono divenuti popolari e seguiti proprio perché protagonisti di avventure straordinarie, al limite dell’umano. Le opere di Verne rientrano nel filone letterario comune a molti grandi cronisti-scrittori: Marco Polo e Ibn Battuta fra quelli antichi, Colombo e Vespucci con le cronache dei viaggi per mare e per terra, poi Robert Louis Stevenson (l’Isola del Tesoro) Joseph Conrad (Cuore di Tenebra) Michael Crichton (Congo) e l’infinita serie di romanzi-racconti del “sedentario” Emilio Salgari.Tra gli scrittori più recenti, tra gli altri, Terzani, KerouacChatwin e Kapuscinski. La fama di Jules Gabriel è legata alla letteratura per ragazzi. I giovani amano l’avventura; meglio se questa è “fantastica” purché surrogata da sufficienti cognizioni scientifiche e Verne – che ha scritto moltissimo – deve averlo capito un po’ in là con gli anni. Infatti i suoi maggiori successi datano dal 1863 in poi, quando si dedica ai romanzi d’avventura e fantascienza “ragionata”. Una frase che gli era familiare era questa: “…qualunque cosa un uomo può immaginare, altri uomini possono rendere reale”. Vivesse oggi, constaterebbe di persona come molte delle sue intuizioni fantastiche si siano mutate in realtà.

Le note biografiche di Verne raccontano di una gioventù vivace e avventurosa; alla tenera età di undici anni (siamo nel 1839) scappa da casa per imbarcarsi su una nave diretta in oriente. Gli va però buca perché suo padre, che era un magistrato e sognava per lui una carriera da avvocato, lo fa bloccare a Paimboeuf, un porticciolo sull’estuario della Loira, a pochi chilometri da Nantes. Più tardi lo scrittore ricorderà che la fuga aveva uno scopo ben preciso: procurarsi una collana di coralli da regalare alla cuginetta Caroline, della quale si era innamorato! Compiuti gli studi liceali (retorica, filosofia) Jules, in contrasto con il padre, si trasferisce a Parigi. Nella capitale ha modo di frequentare, oltre agli studi universitari, circoli letterari (conoscerà Alexandre Dumas) e la Biblioteca nazionale, utilissima per le sue ricerche storiche e scientifiche. Dal 1862 in poi, intraprende la carriera di scrittore di evidente successo, tant’è che l’editore parigino Pierre-Jules Hetzel lo vincola con un contratto della durata di vent’anni, chiedendogli di scrivere tre libri ogni anno! Verne per la serie dei Viaggi Straordinari ha scritto oltre 60 romanzi e un gran numero di altri lavori. Gran parte del successo dei suoi libri è dovuta alla meticolosità con la quale lo scrittore sapeva condurre le proprie ricerche; oltre ai romanzi, Verne ha scritto anche un’opera geografica, allargando le ricerche in altri campi: zoologia, fisica, chimica e tecnologia. Un lavoro che alla fine sommerà qualcosa come ventimila schede; una piccola biblioteca!

I libri di Jules Verne, tradotti in moltissime lingue, sono conosciuti nei cinque continenti. Questi i titoli più noti: Cinque settimane in pallone (1863), Viaggio al centro della Terra (1864)Dalla Terra alla Luna(1865)Ventimila leghe sotto i mari (1870), Una città galleggiante (1871), Il giro del mondo in ottanta giorni (1873), L’isola misteriosa (1875). Da alcuni di questi libri sono state ricavate pellicole di grande successo. Sono racconti e personaggi, quelli descritti da Jules Verne, ambientati nell’aria, nello spazio, nelle viscere della terra e nei mari, che lo scrittore amava in modo particolare, tanto da celebrarli con queste parole: “Il mare è tutto: non per nulla copre i sette decimi del globo. Ha un’aria pura e sana, è il deserto immenso dove l’uomo non è mai solo, perché sente la vita fremergli accanto. Il mare è il veicolo di un’esistenza soprannaturale e prodigiosa, è movimento ed amore, è l’infinito vivente”.

La grande passione di Verne erano i viaggi, i misteri di popolazioni lontane, l’esotismo. Ma non solo: si è anche dedicato alla descrizione (una specie di biografia) di personaggi celebri come Cristoforo Colombo e di colleghi come Edgar Alla Poe. Per i cultori delle sue opere molto apprezzata è stata la Geografia illustrata della Francia e delle sue colonie, del 1866, e i quattro volumi pubblicati tra il 1870 e il 1880 dedicati ai grandi viaggi e ai grandi viaggiatori, specie quelli che hanno navigato tutti i mari del mondo. Jules Verne è morto ed è sepolto ad Amiens nel 1905, città di sua moglie, minato da diversi mali.

del ‘Columnist’ Federico Formignani |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com