Polinesia per tutti nelle guest house

La Polinesia è un sogno. Lontano, irraggiungibile, azzurro, limpido, cristallino come le sfumature del suo mare. Nell’immaginario collettivo è un luogo dove vi sono solo hotel che rappresentano l’essenza del lusso, con il loro preziosissimi overwater bungalow, raggiungibili con lunghi pontili ancorati a terra, dai quali si godono incredibili panorami, tramonti infuocati, albe promettenti e giornate radiose. Proibitiva? NO, non è decisamente così. Potete spendere 4mila euro a notte, se volete, ma la Polinesia è anche attrezzata, e molto bene, con piccole realtà a gestione prevalentemente familiare dove vi sentirete “a casa, lontano da casa”. Testo e foto di Massimo Terracina.

La prima e obbligata tappa è Tahiti, all’aeroporto internazionale di Taa’a. Ci arrivate da Los Angeles, Tokyo, o Auckland, secondo il viaggio che avete scelto di fare, con Air Tahiti Nui, che fra pochissimo avrà in flotta solo modernissimi B787/9 Dreamliner. Il viaggio è “mooooolto” lungo e, proprio per questo, vale la pena di farlo comodo. Papeete, capitale della Polinesia francese, 118 isole divise in 5 arcipelaghi, è un luogo di passaggio, per proseguire verso le mete più celebrate: Rangiroa, Raiatea Bora Bora, Moorea, Taha’a, per questo viene spesso bypassata in una notte. Ma c’è molto da vedere e da fare, dal mercato locale, al lungomare, dallo shopping di perle preziose, per nulla care, a degustazioni in vari locali, fino a cenare nei Food Truck che stazionano davanti al porto. Conviene esplorarla, magari per un paio di giorni e adattarsi al fuso orario, fare un giro per musei per farsi un’idea della cultura delle Isole del Pacifico: al Museo di Tahiti e le sue isole, il Museo dedicato a Gauguin, il Museo delle perle: insomma anche a Papeete c’è tanto da scoprire. Per non parlare dell’entroterra, con l’esplorazione della valle Papenooo, magari in elicottero, per rendersi conto della bellezza selvaggia dell’interno, terreno fertilissimo per il trekking. E per dormire evitando gli hotel, ve ne abbiamo parlato qui . Comunque l’ospitalità “alternativa” non è solo nell’isola principale ma anche oltre. E allora via all’esplorazione delle isole, viste dalle finestre di piccole strutture tutte diverse, ognuna con il proprio atout.

 

Rangiroa, la più famosa delle Isole Tuamotu, ospita la seconda più grande laguna del pianeta, la Blue Lagoon. L’isola è anche capace di stupire per l’accoglienza essenziale, di livello di piccolissimi bed & breakfast, mini resort, relais: insomma chiamateli come volete, ma offrono un’accoglienza a misura di persona: senza pretese ma immersi in scenari da favola.

Realais Josephine Rangiroa

Il Realais Josephine, ad esempio, gestito da una simpatica signora francese il cui Must è la terrazza sulla Tiputa Passe. Si trova a Ohtu e, al di là di 3 bungalow affacciati sull’acqua e 4 nel giardino, offre questa caratteristica unica: la terrazza panoramica e ombreggiata che dà direttamente sulla passe: quell’apertura che mette in comunicazione la laguna di Rangiroa con l’Oceano aperto. Da sola varrebbe la visita al piccolo gioiello. E’ da qui che entrano le navi da crociera, ma solamente una volta la settimana, ed è un vero spettacolo vederle incedere attraverso quel passaggio che divide in due l’isola. L’arredamento in stile coloniale delle camere, semplici e confortevoli, è arricchito dalla cucina sopraffina e dalla calda ospitalità della vecchia Europa trasferitasi qui, in Polinesia.

Raira Lagoon a Rangiroa

Dal 2009 il Rairalagoon hotel accoglie gli ospiti all’interno di un fitto giardino di palme da cocco, bouganville, ibiscus di 9mila metri quadrati. Il piccolo hotel è recensito in maniera lusinghiera e vanta alcuni riconoscimenti delle associazioni alberghiere polinesiane, a garanzia del proprio status. Il Raira Lagoon si trova nel villaggio di Avatoru, nel secondo atollo più grande del mondo (Rangiroa, appunto) immerso nella flora tropicale di questo luogo in mezzo all’Oceano Pacifico. Le sistemazioni, semplici ma razionali, sono in 10 bungalow di due categorie: vista mare e vista giardino, tutti con aria condizionata, acqua calda e veranda di pertinenza. Il bar ristorante al bordo della laguna offre piatti francesi e locali e drink per alleviare la sete e la fatica di godersi cotanta bellezza.

Pensione Cecile Rangiroa Polinersia

Altro luogo di grande appeal è la Pension Cécile, che vi accoglierà in un ambiente conviviale, ma soprattutto familiare. Sono solo 7 i bungalow che offre alla clientela che giunge qui alla ricerca di un contatto molto diretto con gli isolani. Sette bungalow semplici e senza fronzoli, al bordo della laguna. Non esiste un accesso al mare, ma c’è un pontile che servee da ingresso in un’acqua cristallina dai riflessi verdi e blu. Il ristorante, rigorosamente casalingo, riceve pesce fresco dal fratello della proprietaria che è un pescatore e prepara manicaretti che godono di eccellente reputazione in tutta l’isola.

Opoa Beach Lodge a Raiatea

Nella parte sud di Raiatea, (gemella di Taha’a, con cui condivide la laguna, nelle Isole della Società), l’Opoa Beach Lodge, è un concentrato di attenzione e, nonostante le tre stelle, è dotato di tutto ciò che serve per rendere il soggiorno indimenticabile. Immerso nel giardino ben curato, offre magici punti di osservazione sulla laguna e l’alba sull’isola di Huahine. E’ ben nascosto nella densa foresta, al centro del luogo di nascita della cultura Maohi, di recente apertura, finemente arredato, su una delle poche spiagge di Raiatea, a pochi metri dalla laguna. L’appellativo di “isola sacra” di Raiatea nasce dal fatto che si narra vi nacquero gli dei polinesiani, tanto che qui si trova il sito archeologico più importante di tutta la Polinesia: il Marae Taputapuatea, un centro politico, cerimoniale e funerario che l’UNESCO ha inserito nel Patrimonio dell’Umanità. L’Opoa beach conta 9 bungalow nei quali la tecnologia si inserisce magnificamente nel setting tradizionale. Ogni unità dispone di ventilatore, mini bar, telefono, asciugacapelli e televisione con lettore cd e dvd, bollitore per tè e caffè, acqua calda, accesso a internet e bagno privato. Le decorazioni, con fibre naturali e interni in teak bianco, completano il quadro di questa raffinata bomboniera. Ci sono 6 “Garden bungalow”, spaziosi, 48 m2, che occupano il centro dell’area fra spiaggia e ristorante/corpo centrale. Altri 3 sono i “Beach bungalow” direttamente sulla spiaggia con splendida vista panoramica sulla laguna. La ristorazione è particolarmente curata, il ristorante del corpo centrale gode di una magnifica vista sull’oceano ed è aperto per colazione, pranzo e cena. E’ uno dei migliori ristoranti dell’isola e vi darà la possibilità di gustare prelibatezze di pesce ma non solo. Cucina di ispirazione francese e intercontinentale. La colazione è un momento da gustare con calma: dolci, yogurt e marmellate  (tutto fatto in casa), frutta fresca, prosciutto, formaggio. Non temete di rimanere sconnessi dal mondo: Il wi -fi c’è e funziona. A disposizione degli ospiti per le attività sportive ci sono kayak, canoe e attrezzatura da snorkeling. Nelle vicinanze il centro diving.

Fare Pea Iti a Taha’a

Taha’a, isola gemella di Raiatea è la casa di Pascal e sua moglie Maryline Combeaud, belgi, qui da una decina d’anni. Lui, ex imprenditore di successo, ha deciso di aprire il Fare PeaIti, un “boutique lodge”, vero piccolo hotel di charme indipendente che ha un “perché” ben definito. L’isola di Taha’a è un luogo che trasuda il fascino dell’antica Polinesia, 230 km a ovest di Tahiti, é una piccola isola di 88 km2 che condivide una laguna di 290 km2 con la più nota Raiatea. A Taha’a i resti dell’antico vulcano occupano il centro dell’isola e danno origine al monte Ohiri (590 m) e al monte Puurauti (550 m). La barriera corallina che circonda l’isola è costellata di molti angoli paradisiaci, principalmente a nord, proprio di fronte al Fare PeaIti Lodge. Taha’a sembra un enorme giardino colorato e profumato dove la vaniglia, orchidea importata 300 anni fa da Messico e Madagascar, regna sovrana negli oltre 180 giardini e serre dedicate alla produzione dei preziosi baccelli. Il Fare PeaIti si trova al bordo di una laguna dalle verdi acque, cui Bora Bora fa da sfondo con l’inconfondibile profilo segnato dall’imponente monte Otemanu. Le parti comuni prevedono un piccolo ristorante, con cibo di qualità eccellente, soprattutto il pesce, non a km “0”, ma a minuti di pescato ”zero”, una piscina prospicente il pontile che si insinua nella laguna e solo 5 camere: tre Suite Plage con piccola cucina, un Bungalow Jardin, una camera standard. L’essenziale gestito dai coniugi in tutta serenità e pace. Il Bungalow Jardin (30mq) è leggermente meno ampio rispetto al bungalow spiaggia, con una zona privata all’aperto, barbecue e un tavolo da pranzo. Elegantemente arredato in stile polinesiano dispone anche di un forno a microonde.

Rurutu Polinesian Vaitumu Village

L’isola di Rurutu è situata nell’arcipelago delle isole Australi, 90 minuti di volo a sud di Papeete. Qui il clima è più fresco, non serve l’aria condizionata, un luogo ancora “unspoiled” dove il Vaitumuvillage, “a polinesianguesthouse” accoglie gli ospiti con una allure d’altri tempi, d’altri luoghi. La proprietaria, deliziosa ospite, ha una nonna italiana e si chiama Oi LinTeriipaia. La piccola ed accogliente struttura è stata inaugurato due anni fa e consta di 7 bungalow e una suite, tutti affacciati sulla piscina, spiaggia e Oceano per potersi davvero rilassare. Pochissimi sono stati gli italiani che l’hanno visitata fin’ora. La cucina semplice servita al ristorante si basa su ingredienti freschissimi, davvero a km zero, visto che l’isola, è circa 10 km x 3. Le camere sono dotate di tutti i comfort, e gestiti come un piccolo albergo di charme. Quando l’ospite arriva al piccolo aeroporto collegato da Air Tahiti lunedì, mercoledì, venerdì, domenica viene prelevato e da li in avanti, coccolato per tutto il tempo del soggiorno. Le attività non mancano nell’isola nota per il passaggio delle balene. SI può imparare a intrecciare le palme o esplorare l’isola, il cui periplo è di appena 32 km, con la vetta più alta di 389 metri, con biciclette, auto 4×4, a noleggio, quad, tour a cavallo, trekking. Il Coco bar attiguo alla grande sala comune che funge da ristorante e corpo centrale, e un add on alla struttura che già offre massaggi tradizionali, è il fatto che si sta dotando anche si una vera spa. L’isola è del tutto genuina e, oltre che per le balene megattere è nota per grotte. Vale la pena di visitarla.

Testo e foto di Massimo Terracina|Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com

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