
Milano tiene botta. Sicuramente a fatica. Consoliamoci: dopodomani è Pasqua; chissà se l’ulivo e le palme riusciranno a portarci un po’ di sollievo materiale, assieme a quello spirituale. Il funesto anno bisestile 2020 continua a non dar tregua alle vicissitudini del coronavirus. Superata la breve stagione degli entusiasmi da balcone, con canti improvvisati e selfies collettivi, la Lombardia e Milano hanno dovuto attraversare settimane di autentico dolore per quelle bare senza funerali trasportate dai militari, dolore al quale si è aggiunto il profondo senso di straniamento per le città deserte e quello di indicibile angoscia sanitaria per lo spauracchio di “non riuscire a farcela”. Restiamo vigili, comunque; perché il mostriciattolo è ancora in giro e tiene botta anche lui, anche se avrà avuto netta la sensazione di essere prossimo alla fine. Non c’è futuro per lui in una città amata dai suoi abitanti; un sentimento che è comune per chi è nato qui e per chi è venuto per viverci. Tutti hanno qualcosa di caro nella metropoli: un monumento, una strada, un luogo di ritrovo, un’istituzione culturale; qualcosa insomma che abbia fatto da palcoscenico o da semplice quinta a un episodio di vita lontano o recente. Qualcosa da ricordare e da vivere ogni volta che lo si desidera, come hanno testimoniato personaggi noti e meno noti della città.

Le segnalo in questa rubrica, queste persone; ciascuna con un proprio pensiero per Milano. A partire dal Sindaco Beppe Sala, che ama in modo particolare i luoghi che Leonardo da Vinci ha frequentato, secoli fa: Santa Maria delle Grazie col Cenacolo; la casa degli Atellani con la Vigna che il genio prediligeva per i suoi momenti di riposo. Anche Carlo Tognoli, ex Sindaco, che ha vissuto in vicinanza del Parco e di Piazza San Babila, le ricorda con affetto, ma è l’intera città ad entusiasmarlo; prova ne sia che ha dato vita all’Associazione Amare Milano, in seguito confluita in quella oggi attiva del Centro Studi Grande Milano.È naturale che sia l’area del centro storico a raccogliere le maggiori preferenze, nei ricordi dei vecchi e nuovi milanesi. Enzo Iacchetti, per esempio, nutre nostalgia per il quartiere dell’Isola nel quale è cresciuto, ma gli piacciono molto piazza Mercanti e il Planetario, nel quale andava “a rimirar le stelle” quand’era in crisi di lavoro e di soldi.

Per il trasformista e regista Arturo Brachetti il luogo simpatico per le pause durante le prove è il bar del chiostro del Piccolo Teatro, mentre l’attrice Maria Grazia Cucinotta gratifica il Duomo e la Galleria Vittorio Emanuele di un’elegante atmosfera “armaniana”! Per lo chef stellato Davide Oldani i luoghi preferiti sono Corso Magenta e la pasticceria Biffi, frequentati in gioventù. Fin troppo facile indovinare il luogo d’elezione dell’étoile Carla Fracci: la Scala, è ovvio, alla quale unisce i Giardini Pubblici e Porta Venezia. Differenti le preferenze di Elisabetta Sgarbi, direttrice della Nave di Teseo: la vecchia Casa degli Omenoni e gli affreschi di Palazzo Borromeo.

Numerosi sono gli uomini e le donne di spettacolo (attori, conduttori, showgirls ecc.) che vivono e amano Milano. Per Diego Abatantuono sono i luoghi dell’infanzia (Giambellino e via degli Oleandri) quelli che ricorda; senza dimenticare il Derby degli esordi. Giovanni Storti, quello del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, privilegia due piante situate in luoghi emblematici: la camelia cresciuta dietro il Duomo e il faggio di Santa Maria delle Grazie. Per Gerry Scotti i luoghi del cuore sono il quartiere Maggiolina (case piccole e basse, speriamo rimanga così…) e gli oratori di piazzale Istria e via Cagliero. Due donne della televisione, ora: Antonella Clerici, che ama il Duomo, La Rinascente, paradiso per lo shopping e piazza San Carlo e Michelle Hunziker che adora il Cenacolo (una bellezza che commuove…). All’avvocato matrimonialista Annamaria Bernardini De Pace piace la nuova zona Garibaldi con la splendida City Life, ma ama in modo particolare i Giardini Pubblici (quando c’era ancora lo zoo…). Mentre la campionessa di volley Francesca Piccinini corre lungo la Martesana, ma si perde nelle viuzze di Brera, la fashion manager Angela Missoni ama Palazzo Reale e la Fondazione Prada, ma torna volentieri al ristorante Boeucc, che era quello preferito da papà Ottavio. Si può concludere questa carrellata milanese di notorietà che la amano, con la testimonianza della regista Andrèe Ruth Shammah che dichiara di amare i Giardini Guastalla e quelli di Porta Venezia, la Milano Liberty con i decori in ferro battuto di via Malpighi ma, in special modo, il quadrilatero dove ha sede il suo regno: il Teatro Franco Parenti.
Libertas Dicendi n° 256 del ‘Columnist’ Federico Formignani |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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