L’altra faccia del Salento

In un cul-de-sac storico e sociale nel quale anche lo spostamento tra comune e comune risulta un’impresa titanica, parlare di viaggi potrebbe risuonare anacronistico e quasi inopportuno.

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Pecore al pascolo in Salento @Viviana Biffani

Siamo congelati tra le nostre quattro mura, titubanti a varcare la soglia di casa, a confrontarci con il mondo, fossilizzati in un momento in cui nuova avventura equivale ad un’ipotesi quanto mai remota. Le porte del mondo si sono chiuse con un grande tonfo, e la globalizzazione alla quale eravamo ormai pigramente ancorati non è più scontata.

Pur rimanendo un’affezionata sostenitrice del qui ed ora, mi rendo conto che mai come adesso leggere un articolo di viaggi equivale a guardare indietro, verso un ricordo felice, oppure a programmare quel che verrà, una volta che i confini saranno di nuovo aperti e fruibili.

Rifugiarsi nei bei ricordi

Segregati in una realtà inaspettata che ci spaventa, socchiudiamo gli occhi e schiocchiamo il palato quasi a rincorrere sapori sopraffini, profumi lontani e memorie dal mondo. Mi ritrovo a sorridere, tornando alla deliziosa sazietà provata in un’osteria pugliese, al profumo di finocchietto che solleticava i nostri sensi, alla vastità di panorami che invadevano ogni pensiero.

Rimpiango la nostra toccata e fuga salentina. Patù è un paesino di 1700 anime, dalle origini remote: sorge sulle rovine dell’antica Vereto, i cui primi insediamenti risalgono nientemeno che all’Età del Ferro. Questa cittadina a dieci chilometri da Santa Maria di Leuca si anima nei mesi estivi, quando ondate di turisti italiani e non, popolano la Puglia intera, ed in particolare la provincia di Lecce e il suo fascino poderoso.

Il Salento fuori stagione

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Un rudere tra i fiori di campo e i muretti a secco del Salento @Viviana Biffani

Il nostro soggiorno a Patù è stato ad ottobre, durante un’insolita perturbazione dai rovesci abbondanti e dalle smaglianti schiarite; lunghe dormite, colorate colazioni, passeggiate decisamente slow, inusitate cenette. La sensazione che abbiamo avuto è che anche in altissima stagione, quando le coste sono impraticabili, soggiornare nei paesini dell’immediato entroterra possa assicurare una relativa calma.

In realtà abbiamo davvero scoperto tutto le possibilità turistiche: ci sono vacanze on the road all’insegna del dinamismo, ci sono altresì dolci parentesi di silenzioso relax, dove il tempo è un optional.

A volte in viaggio ti scontri con sguiscianti letti d’albergo che invogliano alle sveglie anticipate, altre volte candidi giacigli ti catturano, risultando altamente narcolettici. In questo caso, la nostra camera era esattamente come avremmo voluto, e devo ammettere che questo particolare non ha alimentato un atteggiamento da viaggiatore compulsivo.

L’ospitalità di Roberta e Linda è stata discreta e solerte, ci hanno raccontato la loro storia, la vicenda di una famiglia che dal Friuli decide di trasferirsi in Puglia ed investire tutto in un sogno. Le fantasticherie prendono forma e nasce la Masseria Palane.

Sentirsi come a casa

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Masseria Palane, in Salento @Viviana Biffani

Probabilmente questo è stato l’incipit di tanti neofiti dell’ospitalità, che poi si sono ritrovati a fare i conti con la realtà, abbassando ben presto le aspettative. In questo caso felice, l’asticella non si è adattata alle necessità pratiche. Roberta, Linda & Family accolgono veramente come se a varcare la soglia della Masseria siano solo i loro più cari amici.

Il rammarico è di non aver trovato bel tempo, come ad ottobre ci si aspetterebbe da una zona baciata dal migliore clima mediterraneo. Tuttavia non mancano le occasioni di svago anche fuori stagione. Fra questi i meravigliosi percorsi a piedi o in bicicletta, che spaziano da antiche cinte murarie e tesori di archeologia, proseguendo verso campi di erbe aromatiche, e più giù fino al mare. Un percorso cromatico che si dipana tra il verde antico degli alberi, il cobalto del cielo, l’ecrù dei muretti a secco.

Antichi casali e aziende vinicole

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La chiesa di San Giovanni a Patù, Salento @Viviana Biffani

In questa disordinata armonia, anche gli antichi casali fatiscenti, i cancelli arrugginiti, trovano una collocazione perfetta: al viaggiatore non rimane che guardarsi intorno e respirare la Puglia. Nel raro accanimento climatico in cui la pioggia a catinelle dovesse persistere, l’alternativa è quella di rinchiudersi in un’azienda vinicola e deliziarsi con un bel tour di degustazione.

Patù può infatti essere un ottimo punto di partenza dal quale pianificare ogni giorno un’escursione alla scoperta del Salento: dalle coste, allo straripante Barocco leccese, alle piccole botteghe artigiane, dove si lavora ancora il ferro battuto o la carta pesta.

Vale sempre la pena di assaporare la cucina locale, ma in bassa stagione girare per paesi salentini e trovare un posto aperto per pranzare potrà risultare più complicato del previsto. Il consiglio è sempre quello di fare un’abbondante colazione a base degli adorabili pasticciotti e di tenersi leggeri fino a cena.

Una trattoria che vale il viaggio

Fave e cicoria della Trattoria La Rua de li Travai a Patù, Salento

Se invece avete tempo per il pranzo, recatevi da Rua de li Travai, una trattoria nel cuore di Patù. Da provare sicuramente gli antipasti: l’immancabile fave e cicoria, il tripudio di melanzane, le pittule; poi olive, formaggi, salsiccette in umido e trionfi di verdurine miste. Sapori genuini e composizioni casarecce, una vera festa per il palato e per gli occhi. Noi poi siamo stati particolarmente fortunati, il proprietario, Gino, ci ha allietati con i suoi racconti e la risata godereccia.

Da non perdere neanche il brasato della signora Fiorina, un’esplosione di sapori e di incontro fra le Langhe ed il Salento. Per concludere, provate qualcuno dei dolcetti tipici, come uno spumone di mandorle e fighi. Per concludere, un digestivo al finocchietto.

Arrivederci a presto, amici salentini, torneremo, senza ombra di dubbio.

Testo e foto di Viviana Biffani|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

I nostri blogger in viaggio
Viviana Biffani

Sognatrice per vocazione, viaggiatrice per coincidenza. Racconta con sana ironia di spiagge , compromessi matrimoniali e onde oceaniche. Leggi i suoi racconti di viaggio.

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