L’Italia in sella

In questi tempi amari per viaggiare fuori dai confini, 5 regioni italiane ci vengono in aiuto; e noi ci siamo andati, in sella ad una moto. Testo di Luca Bracali Foto di Luca Bracali e Francesco Mazzei

Grazie al progetto Planet Explorer abbiamo potuto girovagare per alcune delle nostre amate regioni; in particolare ne abbiamo selezionate cinque, per poter creare un mix variopinto e continuo di scoperte e di emozioni. Siamo partiti dalla Valle d’Aosta, nel cuore delle Alpi; poi siamo andati in Trentino, sulle cime delle Dolomiti. Quindi siamo scesi in Toscana, culla dell’arte e della cultura mondiale, per proseguire ancora più a sud e visitare la Puglia e i suoi coloriti villaggi. Chiudiamo in bellezza con la Sicilia, isola delle meraviglie e di tesori naturali. E tutto in sella ad una moto mitica: l’Africa Twin.

DAY 1: Valle d’Aosta a un passo dal paradiso

© Luca Bracali

Il viaggio inizia da Point Saint Martin, un villaggio assai modesto della bassa Valle d’Aosta, ma caratterizzato da un ponte con una storia millenaria, tramite il quale raggiungiamo Bard, un minuscolo borgo che deve la sua fama al suo forte, una “fortezza inespugnabile” per molti secoli, fino all’arrivo di Napoleone nell’ 1800. Per timore di nuove invasioni la famiglia Savoia nel 1830 fece edificare il forte con l’aspetto architettonico attuale.

Il nostro itinerario prosegue verso nord e in poco più di un’ora raggiungiamo Courmayeur per fare sosta alla Skyway, la funivia che porta ad un passo dal paradiso: arriviamo a Punta Helbronner, a quota 3.466 metri; l’esperienza è unica, e l’ascesa dura venti minuti in totale, durante i quali si sale un dislivello di quasi 2.200 metri! Siamo nel cuore delle Alpi, le più maestose vette italiane, ma il Monte Bianco, il tetto d’Europa, nonostante i suoi 4.808 metri resta ancora molto distante e poco percettibile.

E per concludere la giornata non potevamo che raggiungere uno dei valichi più spettacolari della val d’Aosta e già ricoperto di neve, il piccolo San Bernardo, laddove Italia e Francia si congiungono ad un passo dal cielo.

DAY 2: i Monti Pallidi del Trentino-Alto Adige

© Luca Bracali

Durante il secondo giorno abbiamo affrontato un viaggio impegnativo, attraversando l’arco alpino da ovest a est, e giungendo alle Dolomiti in Trentino. 6 ore di guida – buona parte in autostrada – per percorrere i 520 km che separano Aosta da Colfosco: qui inizia la nostra seconda tappa.

Se il Trentino-Alto Adige è una bellissima regione, le Dolomiti sono qualcosa di sensazionale, una perla di rara bellezza, uno spettacolo unico al mondo dal punto di vista naturalistico e paesaggistico. Una delle caratteristiche che rende queste montagne così speciali, nate milioni di anni fa dai fondali marini, è che sono composte essenzialmente di dolomia, una roccia che conferisce alle Dolomiti quel colore pallido che le rende così affascinanti.

Per un motociclista esiste ben poco che vada oltre al piacere di guidare una moto sulle strade delle Dolomiti che si inerpicano come tante serpentine fra valli e valichi, salendo dai 1.500 ai 2.500 metri in quindici minuti di curve e tornanti e pura emozione. Passo Gardena, Passo Sella, Passo Pordoi sono uno più bello dell’altro, tutti racchiusi nell’arco di poche decine di chilometri; il sole lascia posto alla pioggia e alla neve nel giro di pochi attimi.

DAY 3: Toscana dell’arte e dei monumenti

© Luca Bracali

Esiste un luogo in cui arte, storia, cultura, tradizioni, paesaggi, enogastronomia si fondono assieme: è la Toscana, culla del Rinascimento e dei più grandi geni della letteratura e dell’arte.

Firenze è una città a misura d’uomo: si riesce a vivere a piedi e a visitare in pochi giorni – ma andando di corsa. Piazza Duomo riflette il suo fascino senza tempo nel battistero di San Giovanni, nel campanile di Giotto e nella cupola del Brunelleschi. Percorrendo via dei Calzaiuoli si entra in Piazza della Signoria dove svetta Palazzo Vecchio, da cui parte il corridoio Vasariano che corre lungo il museo degli Uffizi e sopra il Ponte Vecchio fino a raggiungere Palazzo Pitti, storica dimora dei Medici.

Ci spostiamo a San Gimignano, i cui simboli sin dal ‘300 sono le sue torri: se ne contavano allora ben 72, erette dalle famiglie più abbienti come simbolo di ricchezza e potenza. Oggi ne restano solamente 13, ma sono l’esempio più autentico dell’architettura medievale toscana.

In sella alla nostra Africa Twin riprendiamo la Firenze-Siena da Poggibonsi ma, dopo una quindicina di chilometri, usciamo di nuovo per un’altra sosta. Entriamo nel cuore di Monteriggioni, un borghetto medioevale costruito in una manciata di anni dai senesi, dal 1214 al 1219, a scopo difensivo. Proseguendo il nostro tour in direzione Asciano si incontrano gli scenari più belli delle terre toscane, quelli dei dipinti e dei libri, quelli dalle colline ondulate, punteggiate da cipressi che disegnano i contorni di un paesaggio che non ha uguali al mondo. La Val d’Orcia offre panorami straordinari, in cui colline e vigneti si alternano quasi senza sosta.

© Luca Bracali

Un’ora di strada separa questo Patrimonio dell’Umanità da Siena, una città che gode di una fama inferiore alla sua bellezza e che vive la sua meravigliosa storia nel centro storico in Piazza del Campo, a forma di una conchiglia a 9 spicchi, e che deve la sua popolarità a livello mondiale anche e soprattutto al Palio.

Il tour in Toscana sta per concludersi, ma non possiamo mancare una sosta a uno dei monumenti italiani più conosciuti nel mondo. Sono 120 i chilometri che separano Siena da Pisa, che oggi vive il suo splendore nella magnifica Piazza del Duomo, con la sua torre pendente, la Cattedrale, il Battistero e il Campo Santo: i monumenti che Gabriele D’Annunzio definì miracoli.

DAY 4: Puglia tra i due mari

© Luca Bracali

La quarta tappa del progettoPlanet Explorer cambia decisamente pagina a livello geografico: ci spostiamo in Puglia, partendo da Ostuni, ribattezzata Città bianca per quel suo centro abitato interamente dipinto a calce. Ma quest’area è abitata da molto prima che venissero costruite le candide case di Ostuni: era frequentata già durante il Paleolitico Medio, da sapiens e neanderthal.

Saliamo nuovamente in sella all’Africa Twin per attraversare la Puglia e finire sul Mar Ionio; al largo di Porto Cesareo ecco lo Scoglio della Malva: un’isoletta adagiata in mezzo al mare, a 100 metri dalla costa, che dall’alto ricorda la forma di un cuore; è inoltre famosa nel mondo per il curioso ritrovamento, nel 1932, di una preziosa statuetta di Thot, una divinità egizia a forma di scimmia.

© Luca Bracali

Santa Maria di Leuca è la fine di questo tragitto pugliese: presso Punta Ristola si incontrano l’Adriatico e lo Ionio. Da qui possiamo solo fare dietrofront per poi fermarci in uno dei luoghi più iconici in assoluto di tutte le Puglie: Alberobello. Una meta super turistica, tanto che del fascino del secolo scorso si è definitivamente perso il profumo. La vera essenza si ritrova solamente in qualche trullo fuori dal centro abitato e in piena campagna. È qui che possiamo ammirare la storia autentica di queste tipiche abitazioni in pietra calcarea create sulla base delle costruzioni preistoriche chiamate thòlos.

Anche se la nostra tappa pugliese sarebbe finita qui, non potevamo rinunciare a percorrere quei pochi chilometri che separano la Puglia dai sassi millenari di Matera, Patrimonio dell’Umanità, eletta nel 2019 capitale europea della Cultura.

DAY 5: Sicilia delle meraviglie e dei tesori

© Luca Bracali

Eccoci alla nostra ultima tappa: ci spostiamo in Sicilia, isola delle meraviglie e dei tesori.

La nostra prima tappa è l’Etna, con le sue rocce nerissime: lo raggiungiamo percorrendo 230 km da Palermo. Arriviamo al rifugio Sapienza, a poco più di 1900 metri s.l.m.; ma la cima del gigante è molto più in alto, a 3.326 metri; le sue fumarole bianchissime, attive a fasi alterne da 600.000 anni, sono sempre il primo segnale di allarme di una prossima eruzione.

Colpiti prima dalla grandine e subito dopo da un caldo sole di metà ottobre, abbiamo raggiunto Ortigia, l’isola che costituisce di fatto la parte più antica di Siracusa. Da lì in quaranta minuti di strada giungiamo a un piccolo gioiello della Sicilia: Noto, una città dai forti connotati religiosi, definita La capitale del barocco.

Scendiamo ancora poco più a sud verso Marzamemi, piccolo villaggio di pescatori adagiato nella zona più meridionale della Sicilia. Questo piccolo borgo è nato attorno ad un approdo e la sua tonnara risale al tempo della dominazione spagnola in Sicilia nel 1600.

Non ancora sazi di visitare questa stupenda isola, ci dirigiamo verso ovest, e in quasi 5 ore arriviamo a Mozia, nel cuore delle Saline della Laguna di Marsala, con i colori che variano dal bianco al rosa a seconda della luce e della salinità delle vasche.

© Luca Bracali

La Sicilia ci piace così tanto che percorriamo altri 150 km di strade – a volte molto accidentate – per ammirare la Valle dei Templi, assoluta meraviglia archeologica della Sicilia, caratterizzata dai resti di ben undici templi di ordine dorico, tre santuari ed una grande concentrazione di necropoli.

Lasciamo con un po’ di nostalgia queste vestigia archeologiche per la nostra ultima tappa: la Scala dei Turchi: nonostante le strade dissestate, lo spettacolo della natura una volta ancora ci ripaga e ci appaga; è una scogliera che non ha eguali al mondo. Una parete rocciosa bianchissima, perfettamente modellata e sagomata da acqua e vento, a picco sul mare; in questo angolo meno battuto dai venti trovavano riparo i pirati del XVI secolo.

E qui concludiamo il nostro viaggio, in quest’anno così particolare che ci ha dato la possibilità di riscoprire questi tesori infiniti nella nostra Italia.

© Luca Bracali

Partner di viaggio

Fujifilm – È stata la nuovissima X-T4 la nostra partner di viaggio e di avventura che ha realizzato le immagini foto e video che potete vedere in questo reportage. È una fotocamera mirrorless con un sensore retroilluminato da 26 megapixel prodotta da Fujifilm. Versatile e leggera come una compatta, sebbene utilizzi ottiche intercambiabili, la X-T4 offre una qualità superiore alle reflex di alta gamma. Oltre che per le foto, è adatta anche a fare video, visto l’inserimento nel body dello stabilizzatore d’immagine Ibis a 3 assi; l’unica mirrorless al momento ad offrire il 4K a 60 fps e 200 Mbps.

Befast – Casco CONNECT, modulare con interfono incorporato, calotta in termoplastica, occhialino parasole integrato.

Giacca VICTORY 3 strati, studiata per tutte le stagioni, imbottitura e membrana anti acqua asportabili, ampi pannelli frontali per l’areazione e protezioni spalle e gomiti certificate.

Pantaloni VICTORY 3 strati, con la stessa struttura a strati della giacca.

Stivali FREEDOM, certificati, impermeabili e con la calzata di una scarpa da jogging.

Guanti RERUN, estivi, leggerissimi da indossare, con protezioni nocche rigide e palmo in pelle.

ID&T Laser – Un’azienda con sedi in Italia, Svizzera e Inghilterra. Il modello in nostra dotazione fa parte della serie IDT4, un laser utilizzato nelle macchine da taglio per il posizionamento dei pezzi da lavorare. ID&T è stata la prima azienda a fornire un sistema che fosse adeguato se posizionato tra la corona ed il pignone, consentendo di prolungare la vita delle componenti della trasmissione e di viaggiare in maniera sicura ed efficiente.

Macota – Fra le più conosciute aziende di spray, Macota per combattere l’emergenza Covid ha voluto in quest’anno un po’ particolare inserire un prodotto nuovo e inedito nella propria gamma: parliamo di Macota GEL, un prodotto per l’igiene delle mani, conforme alle direttive del Ministero della Salute Italiano con una base alcolica del 70° ed una efficacissima azione antibatterica e igienizzante. Un piccolo flacone utilissimo che abbiamo sempre tenuto a portata di mano, in tutti i sensi.

Testo di Luca Bracali Foto di Luca Bracali e Francesco Mazzei|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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