Continuiamo a sognare al Festival Fotografia Europea

Nonostante la situazione dell’ultimo anno, l’arte non si ferma: torna a stupirci il Festival Fotografia Europea in Reggio Emilia, invitandoci ancora a sognare, sperare e immaginare un futuro diverso.

Festival Fotografia Europea Reggio Emilia
Tottori © Marco Di Noia

Si svolgerà anche quest’anno il Festival Fotografia Europea in Reggio Emilia, a cavallo fra la primavera e l’estate. Il titolo dell’edizione di quest’anno riprende un celebre verso del nostro autore Gianni Rodari: Sulla Luna e sulla Terra / Fate largo ai sognatori! Il Festival infatti inviterà lo spettatore, pur spaesato in questo periodo, a guardare avanti, ad immaginare qualcosa di diverso e meraviglioso.

Abbiamo scelto per voi una carrellata dei migliori artisti del Festival, in anteprima.

Alex Majoli


Gli scatti dell’artista Alex Majoli sono raccolti sotto il nome di Opera aperta: queste fotografie vogliono rappresentare, con un taglio quasi giottesco, la teatralità e la drammaticità della vita umana di tutti i giorni. Un lavoro nato dall’ispirazione del teatro sperimentale Novecentesco, che trova la sua naturale consacrazione nel Festival Fotografia Europea in Reggio Emilia.

Antoine D’Agata

Un’opera sperimentale e incredibile quella di Antoine D’Agata: la fotografa francese, armata della sua termocamera, ha voluto cogliere i momenti più significativi del lockdown nella capitale francese. Il risultato sono scatti che riducono il soggetto ad un profilo, quasi un’anima sperduta nel dramma del cambiamento.

La collezione della Biblioteca Panizzi

In occasione del Festival Fotografia Europea in Reggio Emilia, la prestigiosa Biblioteca Panizzi ha voluto dare alle luce i suoi pezzi più preziosi, di diverse epoche. Quello che stupisce della mostra è la totale mancanza di gerarchia o differenziazione fra gli oggetti mostrati: bellissime miniature cinquecentesche si accostano a più recenti scatti d’autore, per un percorso unico, sospeso nel tempo.

David Jiménez

Gli scatti dell’artista spagnolo David Dimènez ci appaiono come un puzzle da ricomporre. La sua opera Aura vuole raccontarci gli indizi nascosti che svelano una trama di collegamenti che a primo impatto non riusciamo a ricostruire. Un viaggio di momenti, particolari che risvegliano in noi il desiderio di riscoprire le piccolezze importanti della nostra esistenza.

Donovan Wylie

La collezione The Tower Series di Donovan Wylie ci stupisce nella sua essenzialità: gli scatti ci raccontano le connessioni invisibili nel conflitto militare e la sua ripetitività nel tempo. Il primo scatto cattura l’immobilismo di una delle stazioni radar appena entro l’Artico Canadese. Segue poi una rappresentazione cruda e realistica di uno dei tanti luoghi di osservazione della NATO in Afghanistan. Infine l’ultimo ci racconta l’orizzonte di vista delle postazioni di sorveglianza lungo il perimetro irlandese.

Giovane Fotografia Italiana

Il progetto Reconstruction rappresenta il lavoro di sette fotografi giovani e giovanissimi (rigorosamente under35), scelti da una giuria internazionali per essere esposti al Festival Fotografia in Reggio Emilia. I progetti hanno un comune denominatore: far incontrare la fotografia e l’arte, così da trovare nuove chiavi per leggere il reale.

Soham Gupta

Il progetto Eden dell’artista Soham Gupta, ci svela una terribile verità: siamo destinati a scomparire. La natura, invece, sarà eternamente presente e riassorbirà tutto quello che le abbiamo tolto. Il progetto si svolge in una città immaginaria, dove la presenza umana è svanita ed il verde diventa padrone del paesaggio.

Hamzehian Mortarotti

L’idea dell’artista Hamzehian Mortarotti è un progetto ambizioso, che unisce l’immagine ed il sonoro in una ricostruzione unica ed avvolgente. Un racconto delle realtà geografiche e linguistiche più dimenticate e marginalizzate, in particolare su Yonaguni, isola del Pacifico dove vivono meno di mille persone, poche delle quali parlano un dialetto destinato a scomparire.

Jeff Mermelstein

Il progetto #nyc di Jeff Mermelstein è nato proprio a New York, una delle città più popolose al mondo e vuole mettere al nudo l’umanità e la tecnologia, spiando discretamente stralci di conversazioni sul cellulare. Una galleria di scatti che rappresentano spaccati di vita, dove l’uomo è solo davanti allo schermo, dove riversa tutte le sue emozioni, sia negative che positive.

Luca Manfredi

Un progetto a tutto tondo, per raccontare una realtà molto spesso invisibile: il mondo delle persone fragili. Prima un workshop per far riflettere sui nuovi linguaggi e opportunità per aprire le porte dei musei (e non solo) anche a questa importante fetta di persone. Poi un progetto fotografico, per rilevare i risultati dell’esperienza, sotto l’occhio dell’artista Luca Manfredi.

Marco Di Noia

Degli scatti per raccontare la storia: Marco Di Noia con Tattori si immagina la luna, che diventa gigante, e racconta come la città reagisce al fenomeno e l’incredibile incontro del protagonista con questo fenomeno astrologico. Un progetto che unisce immagine, video e fotografia in una piccola città costiera del Giappone.

Noémie Goudal

Gli scatti dell’artista francese Noèmie Goudal ci raccontano un modo diverso di vedere il mondo, mettendo in discussione la sua geometria controllata e, al contempo, facendola a pezzi. Uno spettacolo per gli occhi.

Piergiorgio Casotti e Emanuele Brutti

L’Index G, che dà il nome al progetto, rappresenta un metro di misura per la disuguaglianza sociale. Piergiorgio Casotti e Emanuele Brutti nei loro scatti hanno voluto raccontare momenti di silenzio, di vuoto e di riflessione degli spazi. In queste fotografie si ritrova le diversità dei diversi ambienti e le barriere invisibili che li popolano.

Raymond Meeks

Scatti che raccontano un’emozione comune: Raymond Meeks si è appostato sulle cascate vicino alla sua casa di campagna per cogliere lo straordinario spettacolo umano di giovani che decidono di gettarsi nel vuoto. Gesti sgraziati e cuori palpitanti, ma una vicinanza di amicizia e condivisione che le rendono delle fotografie uniche nel loro genere.

Sophie Whettnall

L’idea del progetto Universo Dentro rappresenta degli scatti istintivi e frenetici, parti del mondo che l’artista Sophie Whettnall ha voluto raccogliere nei suoi viaggi. Un modo nuovo di leggere il reale e comprenderne i dettagli più inaspettati.

Info Utili Festival Fotografia Europea Reggio Emilia

Il festival si svolgerà dal 21 maggio al 14 giugno in diverse città del Reggio Emilia.

Per maggiori info consultare il sito ufficiale.

Testo di Costanza Bersani |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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