Uno Sprtiz nei bacari a Chioggia fra i canali o servito in spiaggia e prenotato tramite app. Il prosecco, le moleche esclusive e i tanti piatti e prodotti autentici per un viaggio sensoriale sulla costa veneta.

Un viaggio non è completo se non si scoprono le delizie del territorio e in queste zone c’è molto da assaggiare e conoscere. A cominciare dal pescato freschissimo e con proposte molto particolari e uniche.
Da provare assolutamente le moleche, che soltanto qui e in pochissimi altri posti al mondo si trovano. Sono i granchi in muta e si mangiano soltanto nei mesi invernali. Una rarità particolarissima e squisita.
Spritz, ombre e cicheti

Da non perdere ovviamente uno Sprtiz nei bacari a Chioggia fra i canali o servito in spiaggia e prenotato tramite app. Lo Spritz in Veneto è un’autentica istituzione, non si può farne a meno. Seduti in un bacaro, o in piedi, con in alternativa un’ombra, il bicchiere di vino bianco, fra le calli di Chioggia e in ogni locale della costa. Accompagnato preferibilmente da sarde in saor, e gli altri imperdibili “cichetti”.

I cichetti sono una tradizione, a mio parere, meravigliosa. L’antesignano dell’aperitivo: si prende da bere e si accompagna il bicchiere con tante piccole proposte per lo più di pesce fatte al momento e scelte da voi.
Veneto, terra del vino
Il Veneto è la regione dove hanno origine alcuni dei migliori vini italiani. Prendiamo ad esempio il Prosecco.

Non solo è un prodotto DOC e in parte DOCG (il che significa che la sua qualità è controllata e garantita), ma dal 2019 le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Altri vini noti e da provare sono Amarone della Valpolicella, Bardolino, Recioto, Soave, Lugana, ma ce ne sono molti altri da scoprire.
Si mangia bene, eccome!
Specialità culinarie eccellenti, dai piatti più semplici e genuini, ai manicaretti più raffinati ed elaborati. Fiore all’occhiello è ovviamente il pesce!

Quando visitate le spiagge Venete, dovrete assolutamente assaggiare i piatti della tradizione che si ritrovano un po’ dappertutto. Ma nelle singole località ci sono poi tanti prodotti tipici e unici declinati in mille preparazioni, proposti in molti ristoranti.
Bibione

Sono diversi i prodotti gastronomici caratteristici della tradizione culinaria di Bibione.
Dall’asparago bianco a cui dedica anche un festival in aprile, al pesce azzurro pescato fresco nelle acque dell’Adriatico e biologico coltivato nella valle da pesca Valgrande. Ai filari di frutta e verdura, lavorati con passione nelle verdi distese pianeggianti dell’entroterra.
I pregiati vini di Lison Pramaggiore, dove i vigneti si inseriscono in un paesaggio incontaminato, impreziosito da testimonianze storico artistiche.
la cucina di Bibione è fatta di prodotti genuini e autentici, di mare e di terra. Un mosaico di sapori ispirato alla cucina tradizionale veneta ma spesso rivisitato con tocchi di originalità e modernità dagli chef locali.

Caorle
L’anima marinara di Caorle si rivela in tutto il suo splendore nell’arte di cucinare il pesce. Le ricette classiche della cucina caorlotta sono piatti senza tempo e sempre amatissimi che valorizzano al massimo le eccellenze del mare.
Tra cui il moscardino, le vongole e il canestrello bianco! Le sardèe in saòr (sardine fritte e messe a macerare con olio, cipolla soffritta, sale e aceto), la zuppa di pesce, il “broéto caorlotto”, sono altri must.

Così come moscardini in umido coi pomodorini o con polenta (e cucinati in tante altre preparazioni,) spaghetti con le vongole veraci, risotto con canestrelli, spaghetti al nero di seppia.
L’asta “ad orecchio”
La pesca a Caorle ancora oggi è molto praticata. La flotta peschereccia vanta, infatti, circa un centinaio di imbarcazioni. Il pesce viene scaricato al Mercato Ittico Comunale per essere poi venduto con un secolare sistema: l’asta “ad orecchio”.
Concordia Sagittaria
Concordia Sagittaria a 20 km da Caorle vale una visita non soltanto per il suo importante patrimonio storico, culturale e archeologico, ma anche per gustare le prelibatezze di una tradizione gastronomica con ricette locali. Che vengono tramandate di generazione in generazione, come per esempio quelle del baccalà alla concordiese o mantecato.
Ci sono poi dei prodotti e piatti tipici che vengono celebrati in giornate particolari, come la “brondua” che da sempre è legata all’Ascensione (quaranta giorni dopo la Pasqua). Si tratta di un insaccato composto da lingua di maiale e macinato di carne di maiale tipico della tradizione contadina, la cui origine risale all’epoca della Serenissima Repubblica di Venezia. Va fatto bollire per tre-quattro ore, si serve poi caldo e tagliato a fettine.

La Renga d’Oro
A Concordia Sagittaria ne esiste una versione speciale, aromatizzata con garofano, cannella ed aglio! Da provare anche con il cren (salsa di rafano). Ma è soprattutto l’aringa, la “renga”, la protagonista indiscussa della gastronomia concordiese, da servire su un crostino di pane caldo o con polenta. Questo pesce viene celebrato ogni anno durante il periodo prepasquale delle Ceneri con un concorso, “La Renga d’Oro”, che premia i migliori piatti a base di “renga”. vengono proposti da tutti i ristoranti e le trattorie concordiesi ma anche negli stand della competizione gastronomica.
Jesolo, Cavallino e Eraclea
Le tre località si possono accumanare per la tradizione culinaria del litorale della provincia veneziana.
L’ origine dei piatti tipici va individuata ai tempi dell’ insediamento dei veneti in laguna, per sfuggire alle orde barbariche.

Fonte principale del nutrimento era il mare. Il litorale offriva uccelli e animali selvatici da cacciare. Nelle isole lagunari crescevano rigogliosi gli ortaggi, mentre dall’Oriente giungevano gli esotici aromi delle spezie.
Così ancora oggi la caratteristica peculiare della cucina locale sono varietà e creatività, soprattutto nei piatti a base di pesce.
Il vino Piave DOC rientra tra le produzioni tipiche della zona jesolana, cui vanno ad aggiungersi ben 6 prodotti tradizionali. Ovvero le pere del veneziano, la pesca bianca di Venezia, il miele di barena, i prodotti ittici delle valli da pesca venete e la farina di mais bianco perla.
Fra i piatti locali, sempre siano lodate le già citate Sarde in saor. Inimitabili sardine fritte, immerse nella cipolla appassita in olio e aceto, uvetta e pinoli (la tradizione le vorrebbe preparate solo d’inverno per aumentarne le calorie).
Con le cipolle così ottenute si coprono le sarde messe in una terrina. Si lascia il tutto a macerare almeno due giorni. Una vera delizia da gustare come piatto freddo.
Molluschi, pesci e verdure

Poenta e Schie. Piccoli gamberi di laguna, si presentano di color grigio da crudi e si trasformano in grigio-marroncini una volta cotti. Vengono fritti e adagiati su un letto di polenta gialla morbida. Sepe col nero. Seppie cucinate in tegame con olio, aglio, prezzemolo, vino bianco e l’aggiunta del proprio inchiostro. Ottima anche la variante con il rinforzo di un pò di triplo concentrato di pomodoro e dell’aceto di vino bianco.
Risotto coi go. Dopo aver fatto bollire questa tipica varietà di ghiozzi in acqua bollente si puliscono dalle spine e dalla lisca centrale tenendo solo la polpa. Si procede con la cottura del riso, il brodo di pesce filtrato e la polpa dei ghozzi. Un delicato primo piatto adatto anche ai più piccoli.
E ancora tanto altro. Molluschi e crostacei bolliti: “folpeti” (polipetti), moscardini, “latti de sepa” (uova di seppia). Le immancabili “canoce” (cicale di mare) e “granseola” (granchio di notevoli dimensioni) presentati con un battuto di olio, aglio e prezzemolo.
Cappe, capparossi (vongole), canestrei (ventagli), peoci (cozze): tutti molluschi fatti saltare in padella.
Baccalà mantecato: crema bianca ottenuta dalla mantecazione dello stoccafisso bollito, con aglio e olio. Perfetto con polenta o pane abbrustolito

Risi e bisi: risotto di piselli, il cui brodo di cottura è ottenuto con i baccelli dei legumi.
Bisato sull’ ara: anguilla cotta in forno in un letto di abbondanti foglie di alloro. Bisato in umido: anguilla stufata in sugo di pomodoro. Bisato fritto: cottura dell’ anguilla riservata agli esemplari più giovani (detti “stringhe”).
Fondi di carciofo: cuori di carciofo prima bolliti poi rosolati e conditi con un battuto di aglio e prezzemolo.
Castraure: sono le spuntature della pianta giovane dei carciofi, impanate e fritte.
Fiori de suca: fiori di zucca impanati e fritti; possono essere anche ripieni con formaggio o carne tritata.
Segoe in dolcegarbo: piccole cipolline in agrodolce, cucinate in acqua, aceto e zucchero.
Chioggia e Sottomarina

Prodotti genuini della terra (radicchio, cipolla, zucca…) e pesce fresco (pesce azzurro, crostacei…). Da qui prendono forma piatti e ricette unici per combinazione di sapori, colori e qualità, portando anche alcuni chef a vincere ambiti premi.
Alcuni fra quelli più significativi: Boboli de vida, lumachine condite con olio e prezzemolo e Granseole. La cui polpa bollita viene condita con olio, limone e spezie. Sardele salae: sardine o acciughe crude conservate su strati di sale e servite con olio crudo. Bibarasse in cassopipa: vongole cotte con un soffritto di cipolla.
Broeto: tranci pesce o molluschi vari cotti su una salsa di olio, cipolla e aceto. Si serve con crostini di pane. Risotto a la pescatora: riso con l’aggiunta di alcuni pezzi di pesce bollito sul loro sugo. Sepe nere: seppie tagliate a liste, bollite in un soffritto di cipolla e aglio, con l’aggiunta di vino bianco, pomodoro e spezie. Moleche frite: granchi in muta fritti in abbondante olio. Risi e vuovi: uova di seppia bollite e condite con olio, aceto e spezie,
Fra i dolci, eccone alcuni Smegiassa: focaccia formata con un impasto di miele nero, farina, zucca, uva passa, pinoli e zucchero. Torta ciosota: torta tipica preparata con i prodotti del territorio (radicchio e carote). Bossolà: tipica specialità riconosciuta come “pane di Chioggia” a forma di anello, fragrante e croccante, facile a conservare.
Testo di Teresa Scacchi|Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com
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