Nel ferrarese tra Valli e Delizie alla scoperta di luoghi pieni di fascino

Un tour in tre comuni del Basso Ferrarese, Portomaggiore, Argenta ed Ostellato, a ritmi lenti tra natura e cultura, valli incantate e delizie estensi senza trascurare le prelibatezze dell’enogastronomia locale

La provincia di Ferrara è una terra particolarmente vocata al turismo lento ed al bel vivere in natura, all’aria aperta. Ciò è particolarmente vero per il Basso Ferrarese, la fetta orientale della provincia  che abbraccia anche Comacchio, piacevole cittadina d’arte e di canali, d il Delta del Po una delle zone umide più importanti d’Europa con tante vie d’acqua incorniciate da boschi secolari, pinete ed oasi ricchissime di biodiversità.

Un autentico paradiso per naturalisti, biologi, birdwatcher e turisti che qui possono vivere le magiche atmosfere create dalla natura per buona parte incontaminata che si alterna a preziose testimonianze architettoniche, eredità degli Estensi che per lungo tempo governarono il ducato di Ferrara.

Tre comuni del Basso FerrareseArgenta, Portomaggiore e Ostellato, hanno unito le forze per dare vita a “Valli e Delizie” per meglio presentare al turista il loro ricco ventaglio di  eccellenze, racchiuse in poche decine di chilometri . Le “Valli” sono quelle sconfinate delle oasi naturalistiche di  Argenta ed Ostellato a cui si aggiungono le Anse Vallive di Porto.

Invece per “Delizie” si intendono le ville, i palazzi ed i castelli utilizzati a suo tempo dagli Estensi, generalmente per le stagioni più calde e per momenti di svago e di festa. Sul territorio ci sono quelle del Verginese e di Benvignante, meravigliose e perfettamente conservate ancora oggi testimoni dello sfarzo di un tempo.

La conformazione, rende questo territorio particolarmente adatto al cicloturismo ed alla pesca. Infine da non dimenticare le tante prelibatezze dell’enogastronomia ferrarese che meritano di essere assaporate e gustate con calma.

Ecomuseo di Argenta: porta d’accesso alle Valli argentane

Le Valli di Argenta sono tra le più vaste zone umide d’acqua dolce dell’Italia settentrionale. Un territorio di circa 1.600 ettari che oltre ad ospitare uno straordinario patrimonio naturalistico e molte specie vegetali e animali, propone diversi percorsi ciclo-pedonali e un’ampia possibilità per i birdwatcher ed i fotografi naturalistici.  

Qui si può ammirare anche l’Ecomuseo di Argenta, la porta d’accesso alle Valli, che comprende il Museo della Bonifica, splendido esempio di archeologia industriale collocato nell’impianto idrovoro di Saiarino, un edificio in stile liberty ed il Museo Civico. Quest’ultimo, con sede nella chiesa di San Domenico in via Aleotti ad Argenta, include la sezione archeologica con i vari reperti rinvenuti nelle zone limitrofe e la Pinacoteca, dove si possono ammirare opere di Scarsellino, Benvenuto Tisi da Garofalo e Francesco Longhi.

I tre Musei sono idealmente collegati tra loro a mezzo del Po di Primaro e la  sua ciclabile immersa nella Via Romea Germanica, che nel suo tratto italiano congiunge, tra l’altro Ferrara con Ravenna ed il mare, e si colloca tra le ciclovie VenTo e Adriatica.

Le Vallette di Ostellato: ideali per birdwatcher e cicloturisti

Le Anse Vallive (o Vallette) di Ostellato, invece, costituiscono un biotopo di zona umida di acqua dolce peculiare ed unico nel territorio, soprattutto per la quantità e varietà di animali che lo popolano. Basti pensare che qui sono presenti ben 150 specie di uccelli acquatici, nidificanti e di passo, che le portano ad essere un luogo ideale per il birdwatching, ma anche per la pesca sportiva, il cicloturismo ed altre attività immersi nella natura. E gli amanti della bici possono tranquillamente scoprirle entrambe lungo un percorso di poco più di 30 km, completamente pianeggiante ed adatto davvero a tutti.

Ad Ostellato ci sarebbe anche il Museo del Territorio, in questo momento è però temporaneamente chiuso,  che illustra l’evoluzione della terra e dell’uomo nella storia, con particolare riferimento alla Pianura Padana ed al territorio del delta. Una sezione ad hoc è dedicata alla mitica città etrusca di Spina, che sorse alla fine del VI secolo a.C. lungo la sponda del Po Eridano, a poca distanza dal mare, divenendo un importante luogo di scambio e commerci dove gli etruschi convivevano con Greci, Veneti, Celti ed Umbri.

Anse vallive di Porto: la zona green di Portomaggiore

Anche Portomaggiore ha la sua zona naturalistica nelle Anse vallive di Porto – Bacino di Bando, stazione di nidificazione e sosta di varie specie di uccelli migratori, dove si possono avvistare aironi, cavalieri d’Italia e falchi. Da qualche anno oltre ai due importanti progetti avviati di reintroduzione faunistica dell’oca selvatica e della cicogna bianca, è stata realizzata una torretta per la nidificazione del Falco grillaio (Falco naumanni), un piccolo rapace diurno a priorità di conservazione a livello europeo, che rientra tra gli obiettivi specifici del progetto transnazionale Life Falkon, al quale Portomaggiore ha aderito.

Le Delizie estensi del Verginese e di Benvignante

Per gli amanti della cultura, imperdibile è la visita alle due Delizie Estensi presenti sul territorio: Verginese e Benvignante. Si tratta delle monumentali residenze che oltre a voler affermare il dominio dei Duchi d’Este su queste terre erano anche utilizzate come luoghi destinati agli svaghi, al riposo ed alla caccia nelle estese campagne ferraresi.

E proprio per la loro capacità di “illustrare in modo eccezionale il riflesso della cultura del Rinascimento sul paesaggio naturale nel Delta del Po”, sono riconosciute tra i luoghi Patrimonio dell’Umanità Unesco.

La Delizia Estense del Verginese si trova a Gambulaga, una frazione di Portomaggiore. Originariamente casale di campagna, venne poi trasformata in residenza nella seconda metà del Cinquecento da Laura Eustochia Dianti, terza compagna del Duca Alfonso I d’Este. Le sale interne sono meravigliosamente decorate con stucchi, fiori in stile liberty a tempera, conchiglie, rosoni, volute e spesse cornici che delineano soffitti. Oggi tali sale, sono sede del Museo Archeologico “Mors Inmatura. Il sepolcreto dei Fadieni” dove sono esposti oltre 200 reperti rinvenuti nella piccola necropoli romana scoperta nella tenuta agricola di Santa Caterina a fianco alla Delizia del Verginese.

In territorio argentano, nei pressi dell’antico corso del Po di Primaro, trova collocazione la Delizia di Benvignante. Oggi in fase di ristrutturazione è liberamente accessibile all’esterno dove si può ammirare il bellissimo ed accogliente parco. Progettata dall’architetto di corte Pietro Benvenuto degli Ordini per conto di Borso d’Este, testimonia la sobria e raffinata eleganza dell’architettura ferrarese in epoca rinascimentale.

Le Pievi di San Giorgio e di San Vito ad Argenta ed Ostellato

Di particolare interesse storico ed architettonico anche due piccole pievi, quelle di San Giorgio e San Vito. La Pieve di San Giorgio è il monumento più antico della Provincia di Ferrara. Risale al 569 e fu costruita per volere dell’Arcivescovo Agnello di Ravenna; attorno ad essa si sviluppò il primo nucleo abitato di Argenta. All’interno spiccano un altare marmoreo in stile bizantino e resti di affreschi del XII secolo.

A pochi chilometri da Ostellato, si erge, invece, la Pieve di San Vito, uno dei pochi esempi di architettura romanica ancora esistenti sul territorio; risale al 1027 e fu costruita sui resti di un edificio più antico.

Le prelibatezze dell’enogastronomia ferrarese

Non si può lasciare questo territorio senza assaggiare qualcuna delle sue tante prelibatezze enogastronomiche: dalla “coppia”, in ferrarese “ciupeta“, il gustoso pane di questa terra dalla forma elaborata a “doppio corno”, ai popolarissimi “cappellacci”, tortelli ripieni di zucca e parmigiano; dalla “salama da sugo” al “pasticcio di maccheroni” sintesi perfetta delle tradizioni cortigiane fino al pampapato ed alla torta tenerina. Specialità in grado di soddisfare tutti i palati.

Ad esempio la “Salama da sugo” o Salamina Igp è la regina della cucina ferrarese. Un piatto imperdibile per gli amanti dei gusti forti.  È a base di carne suina macinata con vino rosso, sale, pepe nero, noce moscata, cannella e chiodi di garofano e altri ingredienti che nessun artigiano è disposto a rivelare.

I cappellacci di zucca ed il pasticcio alla ferrarese

Invece dei Cappellacci di Zucca si ha già traccia nei ricettari rinascimentali degli Scalchi al servizio della famiglia d’Este a Ferrara dove troviamo i primi riferimenti ai “tortelli di zucca con il butirro“. La zucca usata solitamente è la violina, dopo la cottura, al vapore o al forno, alla sua polpa si mescolano parmigiano reggiano o grana padano, uova, pangrattato, sale, pepe e noce moscata; il ripieno è così pronto per essere racchiuso a tortello nella sfoglia preparata a mano.   

Anche il pasticcio alla ferrarese di maccheroni ha origini nobili e secolari: si tratta di una crosta di pasta frolla dolce ripiena di maccheroni pasticciati con un ragù bianco, besciamella, funghi, noce moscata e tartufo. Il tutto cotto al forno su di uno speciale piatto in rame stagnato.

Tutte queste prelibatezze che possono essere accompagnate da un buon vino del Bosco Eliceo Doc. L’ambiente particolarmente umido, nebbioso e statico, l’aria e il terreno fortemente salmastri, la vicinanza costante del mare e la mancanza di acqua dolce, hanno contribuito nel tempo alla formazione di un’uva dal fortissimo carattere che si ripercuote sul vino.

Frutta ferrarese: un trionfo di colori e sapori

Ferrara in ambito frutticolo detiene da decenni una posizione di preminenza a livello nazionale ed europeo. Infatti la frutta di questa terra, in parte consumata fresca e in parte trasformata, è un vero trionfo di colori e di sapori. Pesche, pere, mele, uva, fragole, ciliegie, albicocche, cocomeri e meloni compongono una profumata e vivace tavolozza che portano gioia e gusto al centro di ogni tavola imbandita.

Quindi non  resta che preparare la valigia, mettere in lista le cose da fare e partire alla scoperta di questi luoghi che sapranno sicuramente  regalare grosse sorprese ed emozioni.

Ulteriori info: www.visitferrara.eu.

Articolo di Tiziano Argazzi. Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com.