Valdobbiadene territorio UNESCO: tra storia, natura ed enogastronomia

Un tour esperienziale a Farra di Soligo e dintorni con il sottofondo di paesaggi mozzafiato punteggiati di bellezze storico architettoniche. Questa zona è l’ideale anche per chi ama la natura, grazie ai tanti sentieri immersi nel verde che conducono al cospetto delle Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, Patrimonio Unesco

Chiesetta di San Vigilio sul Col San Martino (TV) Veneto Italy (© Photo di Eugenio Bersani)

L’Italia è ricca di luoghi straordinari  con anfiteatri paesaggistici unici, che regalano scorci ineguagliabili. Il tutto abbinato ad una qualità enogastronomica che non ha eguali al mondo.

Inoltre il Belpaese è al primo posto per siti Patrimonio Unesco, ben 59, distribuiti in ogni parte della Penisola. Le Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene è uno di questi. Infatti nel 2019 è stato inserito nella World Heritage List come interessante paesaggio culturale, costituito da un terreno aspro, ostico dove l’opera dell’uomo, attraverso i secoli, ha contribuito a dare vita ad uno scenario unico. Uno spicchio di terra  caratterizzato da dorsali collinari, coltivazioni, villaggi, boschi e ciglioni, cioè particolari terrazzamenti  che utilizzano la terra inerbita al posto della pietra.  

Terrazzamenti e paesaggio a mosaico

L’uso di tali stretti terrazzamenti ha dato vita ad un interessante paesaggio caratterizzato da una ritmica striatura che lo rende simile ad un grande mosaico, parcellizzato ed interconnesso, formato da filari di viti parallele e verticali rispetto alla pendenza. Poi i piccoli vigneti sui ciglioni coesistono sia con elementi boscati ed improduttivi che funzionano come efficace rete ecologica (con grande vantaggio per la biodiversità e sostenibilità)  e sia con borghi ed insediamenti rurali disseminati nelle strette vallate o appollaiati sulle sommità delle colline.

Questa è anche una terra particolarmente vocata per la viticoltura. Qui si sviluppano e maturano i grappoli di uva Glera che poi vengono raccolti a mano e sapientemente lavorati per ottenere un vino amato e richiesto in ogni parte del mondo: il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg.

La viticoltura “eroica” qui è di casa

In molte parti di questo territorio la viticoltura è definita “eroica” in ragione della forte pendenza ed asperità del terreno che impone una lavorazione esclusivamente manuale, dalla potatura alla raccolta. Queste sono le “Rive”, cioè la parte più scoscesa delle colline di Conegliano Valdobbiadene.  Qui si sviluppano e maturano le pregiate uve utilizzate per il Cartizze ed il Rive prodotto quasi esclusivamente con uve coltivate in un unico spicchio di comune per esaltarne le caratteristiche organolettiche ed il relativo terroir .

La “core zone” delle Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene comprende la fascia collinare di una dozzina di comuni che meritano di essere visitati con calma, a piedi od in bici, per apprezzarne la bellezza. Anche perché – per utilizzare le parole di Freya Madeline Stark, scrittrice considerata la caposcuola del moderno travel writing – “ogni viaggiatore deve saper entrare nello spirito dei luoghi che visita: perché non si darà mai il caso che nella vita qualcuno possa rivedere lo stesso panorama due volte”.

Lungo il tragitto è quasi d’obbligo concedersi varie tappe sia per ammirare il territorio e le sue bellezze storiche ed architettoniche e per qualche intermezzo gustoso per assaggiare alcune delle tante tipicità enogastronomiche di questa terra straordinaria.

Per organizzare al meglio il soggiorno esperienziale e le escursioni tra le Colline di Conegliano Valdobbiadene ci si può rivolgere a Rive & More, Agenzia di Incoming con sede a Valdobbiadene specializzata in pacchetti turistici “all inclusive” ed escursioni guidate.

Dal Piave alle Rive: alla scoperta di un paesaggio di valore

Una di queste, “Dal Piave alle Rive”, porta a scoprire in sella all’e-bike alcuni degli angoli più suggestivi di Farra di Soligo e zone circostanti tra boschi, vigneti e torrenti. Il punto di partenza è Farra di Soligo, un piccolo comune che si trova nel cuore delle Colline del Prosecco, circondato da dolci rilievi collinari punteggiati da santuari, oratori e fortezze medievali.

L’itinerario segue vie secondarie per consentire al visitatore di pedalare senza preoccupazioni e dedicarsi alla scoperta dei luoghi più caratteristici e nascosti a cominciare dall’Abbazia benedettina di Santa Bona a Vidor ed i vicini “Palù del Quartier del Piave”, una zona di un migliaio di ettari di estrema rilevanza per la biodiversità del territorio. Un ecosistema unico nel suo genere in Italia, caratterizzato da una maglia di prati umidi, chiusi da fossati e piante perimetrali. In primavera coloro che affrontano i suoi numerosi percorsi ciclo-pedonali, pianeggianti, viene accolto da stupende fioriture in particolare di orchidee, iris e la rarissima genziana palustre.

Il chiostro dell’Abbazia benedettina di Santa Bona a Vidor. Foto Tiziano Argazzi

Abbazia benedettina di Vidor: bella ed elegante

L’area dei Palù venne bonificata agli inizi del XII secolo sotto la guida dei monaci della vicina Abbazia benedettina di Santa Bona. Il complesso, oggi dimora signorile è di proprietà del conte Giulio Da Sacco, che appena può si trasforma in narratore e guida d’eccezione ed accompagna i visitatori in un viaggio piacevole attraverso il tempo e la storia, impreziosendo il racconto con aneddoti e ricordi di famiglia, spesso tramandati di padre in figlio. A stupire l’elegante chiostro e l’affascinante  parco con un ampio belvedere che domina dall’alto il fiume Piave.

All’interno della chiesa in stile romanico, perfettamente conservata, due altari laterali ed un altar maggiore che conserva le reliquie di Santa Bona, la santa arrivata dall’Egitto, che ha dato il nome al monastero.

Poi si riparte in sella alla fidata e-bike per affrontare i quattro tratti in salita, che i ciclisti chiamano  “strappi”, che portano a Col San Martino sulla cui sommità si trova l’antica chiesetta di San Vigilio, risalente al X secolo, con la bianca torre campanaria che domina l’intera vallata fino al Piave.

Col San Martino (TV) Veneto Italy © Photo di Eugenio Bersani

Torri di Credazzo: Castrum et fortilicia

Con un ulteriore sforzo ci si può inerpicare fino alle Torri di Credazzo, tipico esempio di “Castrum et fortilicia”, un fortilizio medievale realizzato dai Da Camino –  una nobile famiglia trevigiana protagonista a partire dal XII secolo della storia del Triveneto – che da allora sorveglia  il territorio circostante grazie alle tre alte torri, unite da muro di cinta. 

Ultima tappa al Tempio di San Martino buon esempio di architettura novecentesca. Al suo interno si trova anche l’Urna di San Martino. Secondo un’antica consuetudine, che si perde nella notte dei tempi, al grande Santo di Tours si rivolgono le coppie che hanno provato senza successo di avere figli. Costoro si recano nella Casa Canonica della Chiesa da cui “levano” dall’Urna un biglietto con due nomi, uno maschile e l’altro femminile, che dovrà poi essere quello imposto al nascituro. Ancora oggi decine di coppie, anche da molti paesi esteri, arrivano al tempio per invocare la grazia al Santo vescovo.

Un tour tra le cantine del Prosecco Superiore

Prima di lasciare le Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene non può assolutamente mancare una visita ad alcune delle cantine del territorio per scoprire i segreti delle bollicine famose in tutto il mondo raccontate direttamente dai titolari e, nel contempo, passeggiare tra i vigneti e poi  assaporare le sfiziose tipicità di questa terra “dove i crinali vibrano alle nubi a piombo sulle spoglie, sulle ombre del degenerante agosto” per usare le parole di Andrea Zanzotto, poeta ed intellettuale a tutto tondo nato a Pieve di Soligo e più volte candidato al Nobel per la letteratura.

Questa è anche la terra del Prosecco Docg Superiore di Cartizze una selezione di piccoli vigneti racchiusi in circa 108 ettari, tra tre frazioni di Valdobbiadene: Santo Stefano, Saccol e San Pietro di Barbozza. Uno spicchio di terra di circa un chilometri quadrato molto parcellizzato, con 140 diversi produttori vitivinicoli, ed esposto a sud. Ciò è fondamentale per la maturazione omogenea dei grappoli garantendo alti livelli zuccherini.

Nella zona di Ferra di Soligo ci sono diverse aziende vitivinicole, ognuna con una precisa identità, a volte inaspettata, che si esprime con una grande passione per la vigna e per la terra e per i vini straordinari.

Wine Center della Cantina Val D’Oca a Valdobbiadene. Foto Tiziano Argazzi

Val D’Oca: i vini della Cooperativa Produttori di Valdobbiadene

Si può iniziare con i vini Val D’Oca, espressione della Cantina Produttori di Valdobbiadene una realtà cooperativa con 600 soci con terreni da Asolo a Conegliano. Nel wine center di Valdobbiadene (TV), aperto sette giorni su sette, si potrà scoprire di più sul processo produttivo, in un percorso di approfondimento all’insegna dell’ospitalità e poi degustare alcune delle tante interessanti “bollicine”.

Cantina Andreola: Experience Room e spumanti eroici

Molto interessante la Cantina Andreola con sede sulle colline di Col San Martino. Fondata oltre 35 anni fa produce una vasta gamma di Prosecco Superiore Docg in agricoltura biologica, coniugando modernità e tradizione. La vendemmia, al pari delle altre lavorazioni in vigneto, sono effettuate rigorosamente a mano in ragione della pendenza dei vigneti: a ragione quindi si parla di “viticoltura eroica”.

Oggi l’azienda lavora direttamente circa 100 ettari di vigneto in varie parti della Denominazione e produce circa un milione di bottiglie. Una chicca da non perdere è il nuovo “Experience Room” che completa ed arricchisce l’area del wine shop a Col San Martino. Uno spazio pensato per rilassarsi con un aperitivo eroico e al contempo ammirare, dalla terrazza panoramica,  il territorio del Valdobbiadene Docg.

Cantina Serre di Pederiva: il Prosecco tra le colline del Combai

Terza tappa alla Cantina Serre di Pederiva abbarbicata sui colli del Combai dove il paesaggio è magnifico. L’azienda, nata alla fine degli anni ’50 del secolo scorso, oggi coltiva 20 ettari di vigneto, con uva Glera e Verdiso, il vitigno autoctono del paese di Combai, che l’azienda vinifica in purezza. La produzione annua, a marchio Serre, è di circa 600 mila bottiglie principalmente di Prosecco Valdobbiadene Docg, nelle tipologie Dry, Extra Dry, Brut ed Extra Brut.

L’azienda ha anche ottenuto tre importanti certificazioni inerenti la sicurezza alimentare tra cui il sistema Sqnpi (Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata) per tutte le fasi produttive e gli standard Ifs (francese/tedesco) e Brc (inglese) che valutano la capacità di un produttore alimentare di realizzare prodotti sicuri, autentici e di qualità in conformità ai requisiti di legge e alle specifiche del cliente.

Una selezione dei vini della Cantina Ronfini

Cantina Ronfini: sostenibilità dai vigneti alla bottiglia

Quarta tappa alla Cantina Ronfini con sede in via Del Prosecco a Col San Martino, con lo sfondo di quello straordinario anfiteatro naturale rappresentato dal cuore dell’area produttiva del Prosecco Docg.

Tra le referenze aziendali spiccano le due versioni Brut ed Extra Dry del Valdobbiadene superiore Docg, il Millesimato Extra Dry ed anche un interessante Rive di Col San Martino Dry che vengono preparati nella nuova cantina completamente interrata, in una logica di eco-compatibilità, che permette di mantenere in maniera del tutto naturale la temperatura giusta per ottimale maturazione del vino e la sua conservazione.

La cantina aderisce al ” Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata” che attesta l’applicazione della difesa integrata e l’uso di tecniche agronomiche che garantiscano un minor impatto ambientale e la riduzione dell’immissione nell’ambiente di sostanze chimiche favorendo così una maggiore sostenibilità all’intera filiera, dalla vigna alla bottiglia.

Cantina Riva Granda: viaggio nei profumi della tradizione

Infine si arriva a Riva Granda, azienda vitivinicola a Col San Martino, di proprietà di Silvia Spadetto che, su prenotazione, guida i visitatori in originali viaggi sensoriali che partono dalla vigna, dove sono presenti anche le storiche varietà di Perera, Bianchetta e Verdiso oltre all’uva Glera  ed arrivano ai vini che vengono proposti in una suggestiva esperienza degustativa in abbinamento ai salumi di propria produzione e formaggi locali. Il percorso gustoso viene proposto, se il tempo lo permette, sulla terrazza con vista panoramica sui vigneti oppure dentro l’attigua “casera”, completamente restaurata e trasformata in sala degustazione.

Testo di Tiziano Argazzi Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com