Da Gordes, secolare torre di guardia della Provenza, a Roussillon, immerso nei caldi colori dell’ocra. Da Lourmarin, rifugio di personaggi illustri a Cucuron, dall’autentico fascino provenzale. Il Luberon vanta alcuni del Villaggi più belli di Francia e sono il punto di partenza ideale per andare alla scoperta del territorio.

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I colori caldi, accentuati dalla luce del tramonto, del borgo di Roussillon©Shutterstock

Il Luberon è punteggiato da tanti borghi pittoreschi, piccoli scrigni di storia, arte e cultura che sembrano rimasti fermi nel tempo, che possono diventare tappe ideali di un viaggio on the road per la regione.

Ciascuno con le proprie caratteristiche e personalità, poi, alcuni di questi fanno anche parte del rinomato elenco “Villaggi più belli di Francia”, che affascinano per la loro bellezza e autenticità provenzale.

Gordes, la sentinella di pietra

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La sagoma inconfondibile del villaggio di Gordes, ©Shutterstock

Arroccato su una roccia di una ripida collina affacciata su un altipiano, Gordes – che significa, appunto, roccia – è stato a lungo uno dei più bei villaggi di Francia.

Per la sua posizione strategica, infatti, è stato per sette secoli una delle torri di guardia della Provenza a protezione delle invasioni barbariche, una funzione che ne ha plasmato la forma con mura fortificate, muretti a secco, alte case in pietra calcarea con poche aperture e un labirinto di stradine che salgono e scendono.

Percorrendo le viuzze si raggiunge l’imponente castello, simbolo della storia medievale del paese, posto sulla sommità della collina che dal X secolo fa da vedetta al territorio circostante.

Accanto si possono ammirare la chiesa di Saint-Firmin, dall’aspetto solido e sobrio, incastonata tra gli altri palazzi del centro storico e le Caves du Palais Saint-Firmin, un intricato percorso sotterraneo, scandito da volte in pietra, destinato alla conservazioni di alimenti o anche come rifugio in caso di pericolo.

Da qui si raggiunge uno dei punti panoramici più belli sulla vallata, ma percorrendo i vicoli del paese sono molti gli scorci incantevoli da cui ammirare il parco naturale regionale del Luberon e i Monti di Vaucluse.

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L’imponente castello di Gordes, Luberon ©Shutterstock

La fama di Gordes però non risiede solo nella sua straordinaria architettura. Il paese vanta anche un ricco patrimonio culturale e artistico che si deve alla presenza di numerosi artisti attratti dalla sua bellezza, fonte di ispirazione.

Grazie a loro il borgo è stato ripopolato e restaurato dopo anni di abbandono, ed è tornato alla ribalta in seguito al film Un’ottima annata con Russel Crowe che qui ha ambientato alcune scene.

Le attrazioni di Gordes si estendono anche nei dintorni. A soli 4 km, nel cuore della valle di Sénancole, si può visitare l’Abbazia di Senanque, uno dei tesori più emblematici del Luberon: un monastero cistercense fondato nel 1148 che è ancora oggi un luogo di culto abitato da monaci circondato da campi di lavanda che, in estate, regalano un paesaggio da cartolina.

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Le antiche case rustiche che costituiscono il Village des Bories a Gordes, Luberon ©Shutterstock

Un altro luogo interessante è il Village des Bories, un villaggio costituito da una trentina di antiche case rurali in pietra a secco risalenti all’Età del Bronzo ma utilizzate nei secoli dai pastori per portare le loro greggi al pascolo.

Il villaggio è stato restaurato negli anni ’70 – nella zona esistono più di 3000 bories – per mostrare la vita e il lavoro dei contadini attraverso mobili e attrezzi da lavoro come le tinozze per il vino, le pigiatrici e forni per il pane.

Infine, una passeggiata affascinante immersi nella natura è quella che si snoda tra Gordes e Murs dove si trovano i mulini di Veroncle: si tratta di mulini ad acqua rupestri costruiti tra il XVI e il XIX secolo che punteggiano il paesaggio circostante.

Lourmarin: una bellezza luminosa

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Una veduta del villaggio di Lourmarin, Luberon ©destinationluberon

Sorge tra le montagne calcaree del Luberon, all’ingresso di due valli, Durance e Calavon, scavate dal fiume Aiguebrun, che per secoli ne hanno fatto un luogo strategico. Una posizione che oggi contribuisce al fascino di Lourmarin, adagiato su dolci colline, avvolto in un’atmosfera tranquilla e sospesa nel tempo, dove il ritmo della vita quotidiana è scandito dai rintocchi dei tre campanili del paese.

Per coglierne la bellezza basta passeggiare tra le sue antiche vie, con negozi raffinati, gallerie d’arte, ristoranti gourmand e belle case, tra cui quelle di illustri personaggi come Albert Camus e Henri Bosco che scelsero di vivere qui.

Da non perdere poi, il mercato di Lourmarin, che si svolge tutti i venerdì dell’anno (dalle 8 alle 13) per coglierne la sua anima semplice e genuina: frutta e verdure insaporite dal sole, formaggi artigianali e salumi dai profumi unici che sono una vera e propria celebrazione della gastronomia provenzale.

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Negozi tipici nel centro del villaggio di Lourmarin ©destinationluberon

Oltre ai prodotti di qualità della terra, le bancarelle propongono anche oggetti di artigianato nati dalla creatività di designer locali: dai gioielli fatti a mano alle delicate ceramiche e tessuti raffinati.

Ogni martedì sera, invece, si tiene il mercato contadino con tante prelibatezze dei produttori locali, l’occasione perfetta per assaporare la ricchezza del terroir provenzale.

Il cuore storico del paese è il castello: la sua costruzione di deve agli Agoult che costruirono la parte medievale tra il 1475 e il 1526, per poi essere ampliato, nel corso del XVI secolo dai discendenti della famiglia con una parte rinascimentale, facendone il primo castello di questo stile in Provenza.

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Castello di Lourmarin, Luberon ©Shutterstock

Sopravvissuto ai secoli, il castello cadde in rovina fino a quando, nel 1921, il lionese Robert Laurent Vibert, storico e grande appassionato d’arte, acquistò e restaurò il castello per poi lasciarlo in eredità all’Académie des Sciences, Agriculture, Art et Belles Lettres d’Aix-en-Provence, a condizione che venisse creata una Fondazione per ospitare giovani artisti.

Nel 1545 il villaggio venne in parte incendiato e distrutto durante l’eccidio dei valdesi che rappresentavano la maggior parte della popolazione residente e venne ricostruito nell’aspetto attuale.

Nei secoli successivi, tra il XVII e il XVIII secolo, Lourmarine divenne centro di nuove industrie, artigianali, agricole e soprattutto manifatturiere, dedite alla lavorazione della seta, della lana e del lino. Ed è proprio qui che viene creato il primo telaio per la tessitura del lino ad opera di Filippo di Girard.

Roussillon: tutte le sfumature dell’ocra

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Le cave di ocra di Roussillon, Luberon ©Shutterstock

Un paesaggio a tinte tenui, quelle dell’ocra, che dal rosso mattone sfuma nell’arancione, nel giallo dorato e nel rosa. Una tavolozza di colori che tinge, dolcemente, il paese di Roussillon, un luogo fiabesco che deve la sua scenografica bellezza alla presenza del più grande giacimento di ocra del mondo, la regina dei coloranti minerali naturali, situato ai piedi dei Monts de Vaucluse.

E, per questo, ritenuto uno dei borghi più belli di Francia. Immersi in questi colori caldi, si passeggia lungo i suoi vicoli per raggiungere la graziosa Place de la Mairie, circondata da case del XVIII secolo, la torre di guardia, la chiesa romanica di Saint-Michel del XII secolo, e le mura della cittadella fortificata fino a raggiungere la cima del villaggio da cui si apre alla vista un panorama spettacolare sulle montagne del Vaucluse.

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Le vie del centro abitato di Roussillon, Luberon ©Shutterstock

Un luogo da non perdere è l’eco-museo Ochre – Ôkhra, ospitato all’interno di in una vecchia fabbrica di ocra, l’unico al mondo dedicato a questo pigmento naturale, in cui scoprire la sua origine, la storia del suo impiego e dell’industria della Vaucluse attraverso tour guidati, laboratori e mostre di artisti.

Una tappa utile anche per apprezzare ancora di più il suggestivo Sentiero dell’ocra, creato nell’area di una cava dismessa a cielo aperto, dove pannelli esplicativi illustrano la formazione e lo sfruttamento di questo sito.

Il momento migliore è al tramonto, quando il sole gioca con i colori creando paesaggi e scorci davvero unici.

Oppède le Vieux: dove soffia il vento della storia

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Una veduta del villaggio di Oppède le Vieux ©destinationluberon

Costruito su uno sperone roccioso, in un luogo aspro di boschi e rocce, Oppède le Vieux è uno dei villaggi più autentici e preservati del Luberon.

Per la sua posizione, venne abbandonato dagli abitanti nel XVII secolo per spostarsi a valle a coltivare i campi, più accessibili e fertili.

Dopo essere stato riscoperto, oggi offre un luogo immerso in un’atmosfera senza tempo, con case ben restaurate e tanti ateliers di artisti che hanno scelto questo villaggio per viverci.

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La chiesa di Notre-Dame Dalidon a Oppède-le-Vieux ©Shutterstock

A Oppède si accede solo dal parcheggio obbligatorio dei Jardins de Sainte-Cécile, un’oasi verde arricchita da 80 specie di alberi, arbusti e piante del Luberon. Da qui si passeggia per le vie del centro antico, dove si trovano la Collégiale Notre Dame Dalidon e le rovine del castello, dove pareti, archi, stanze a volta e finestre permettono di immaginare la sua grandezza passata.

Proseguendo verso valle, ai piedi del borgo si trovano le terrazze Sainte-Cécile da cui si ha una vista panoramica sui dintorni mentre, ancora più avanti, si raggiunge la frazione di Les Poulivets dove sorge la nuova Oppède con deliziosi caffè, ristoranti e piazzette ombreggiate da platani.

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Una deliziosa piazzetta con ristoranti a Oppède le Vieux ©destinationluberon

Una bella escursione da fare è il sentiero del Vigneron, che dal parcheggio del paese vecchio attraversa il paesaggio ai piedi del massiccio del Luberon modellato dai contadini e dove ancora oggi, olivi, ciliegi, viti e terrazze invitano a immergersi in questo incantevole paesaggio provenzale.

Cucuron: fascino provenzale

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Il grande stagno nel centro del villaggio di Cucuron, Luberon ©Shutterstock

Situato nel cuore del Luberon, ai piedi del Mourre-Nègre, la cima più alta della regione, e a circa settanta chilometri da Avignone, Cucuron è famoso per i suoi 300 giorni di sole all’anno. Ma anche per il suo ricco patrimonio architettonico che non è sfuggito neanche al mondo del cinema come set naturale.

Fondato nel XI secolo, il paese ha vissuto un momento di forte spopolamento nel XIX secolo per poi essere riscoperto a metà del Novecento per la sua alta qualità della vita.

È, infatti, un luogo pittoresco dove, al centro del paese, si trova uno stagno artificiale, incorniciato da platani maestosi, creato prima del 1400 per alimentare i mulini: è il Bassin de l’Etang, che, dopo la dismissione degli opifici, è diventato un piacevole luogo di ritrovo per abitanti e visitatori dove rinfrescarsi al’ombra e sorseggiare un buon calice di vino.

Da qui si aprono stretti vicoli fiancheggiati da case in pietra tradizionali con persiane colorate.

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Veduta sui tetti del villaggio di Cucuron, Luberon ©Shutterstock

Da visitare è l’antica chiesa di Notre-Dame de Beaulieu, costruita alla fine del XIII secolo e caratterizzata da diversi stili architettonici, come le volte a botte in romanico provenzale della navata o il campanile della facciata risalente alla prima metà del XVII secolo.

Ancora, il suo castello medievale o le residenze signorili, come la Casa d’En-Bas des Seigneurs con una facciata rinascimentale in parte rovinata, la Casa dei Consoli con la sua statua della Vergine col Bambino in calcare, la torre della Cittadella che si erge ancora con orgoglio e i resti di una antica ghiacciaia della metà del XVI secolo.

Testo di Francesca Pace|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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