Couchsurfing, e il viaggio è servito!

CouchsurfingCome girare il mondo con una carbonara al giorno? Innanzitutto bisogna saper cucinare. Almeno una carbonara. Magari sapendo variare, altrimenti con una carbonara al giorno si rischia di non viaggiare troppo leggeri. Poi, superato questo non complesso requisito base, bisogna scaricarsi gratuitamente un’app fantastica, internazionale e casereccia allo stesso tempo, la Couchsurfing Travel App, scegliere la città del mondo che si vuole visitare e cercare chi, in quella città, è disposto a ospitarvi, sempre totalmente gratis, per qualche giorno. In cambio di cosa? Di un’amicizia. Di uno scambio culturale. E perlomeno, di un piatto di pasta nazionalpopolare.

Ma come funziona esattamente il Couchsurfing? Ora ve lo spiego bene.

Sto usando spesso Couchsurfing nel mio viaggio in Sudamerica. Qualche mese fa, al mio arrivo a Buenos Aires, dopo aver volato sopra l’Atlantico ed essere arrivato dall’altra parte del mondo, dove ancora non conoscevo nessuno, grazie ad una ricerca sull’app di Couchsurfing, in pochi minuti ho trovato una coppia argentina disposta a ospitarmi. Appena arrivato a casa loro, in un quartiere periferico della città, mi hanno dato una stanza tutta mia e invitato ad un “asado”, la tipica grigliata di carne argentina. Sono stato loro ospite 3 giorni, ricambiando l’ospitalità tra chiacchiere e il sapore nostrano delle mie carbonare, amatriciane e varianti varie d’emergenza. Poi, sempre grazie a Couchsurfing, sono rimasto a Buenos Aires quasi due mesi senza spendere un centesimo per i pernottamenti, ospitato da diversi couchsurfer nei differenti quartieri della città, affinando le mie doti ai fornelli e conoscendo decine di persone, tutte contente di incontrare un italiano disposto a cucinare un piatto di spaghetti!

Molti si chiederanno, “ma è sicuro dormire a casa di sconosciuti?”. La verità è che le persone che si contattano e a cui si chiede ospitalità, non sono poi così sconosciute. Hanno tutte un profilo personale sull’applicazione, nel quale, oltre a vedere le foto e gli interessi del couchsurfer, compaiono tutte le referenze lasciate dalle persone già ospitate. Referenze che nella maggior parte dei casi sono positive e solo in alcuni casi, neutrali o negative (siamo umani, a volte possiamo starci antipatici). Quindi, consultando il profilo della persona e verificando il numero di referenze positive, ci si può già fare un’idea della tipologia di couchsurfer dal quale si verrebbe ospitati. Ovviamente, ognuno può diventare anche couchsurfer ospitante, registrandosi velocemente sull’app, anche tramite facebook, ed iniziando ad ospitare tutti i couchsurfer che visitano il Bel Paese. Io, prima di partire per il mio viaggio in Sudamerica, viaggio che sto raccontando sul mio Blog, www.sullaviadeglisciamani.it, in Sardegna ospitai due ragazze francesi, le quali mi lasciarono una delle prime referenze positive, fondamentali per poter poi chiedere e trovare ospitalità con più facilità.

Couchsurfing però non è solo ospitalità gratuita. È conoscere gente del posto disposta semplicemente a incontravi all’aperto per farvi da guida locale e portarvi in giro per la città. È creare in pochi giorni amicizie. Ed è anche ritrovarsi in un bar a parlare una lingua straniera con gente proveniente da tutto il mondo. Questo perché nella sezione “Events” dell’applicazione, è possibile scegliere di partecipare ad eventi organizzati in città da un altro couchsurfer. Circa un anno fa ad esempio, mi trovavo a San Pietroburgo con un amico. Abbiamo dato un’occhiata agli eventi Couchsurfing che offriva la metropoli russa. Ce n’erano tantissimi. Abbiamo scelto un incontro di scambio linguistico in un pub. E dopo aver parlato inglese tutta la sera, con le persone conosciute avevamo già programmato attività e incontri per tutta la settimana. Anche quando vivevo a Bologna utilizzai spesso Couchsurfing per partecipare ad eventi di questo tipo.

Couchsurfing (www.couchsurfing.com) nasce nel 2003 grazie all’invenzione di un genio statunitense, Casey Fenton. Letteralmente significa “fare surf sui divani”, anche perché spesso può capitare che sia il divano ad essere offerto come soluzione per la notte. L’applicazione, in inglese, rapida e intuitiva, è utilizzatissima praticamente in tutte le città del mondo e si è diffusa principalmente col passaparola dei viaggiatori. Solo nei piccoli paesi, dove il numero di abitanti è inferiore alle città, è più difficile, ma non impossibile, trovare couchsurfer disponibili nella lista dell’applicazione. Lista nella quale si può scegliere perfino età e sesso del couchsurfer.

Più viaggio e più mi convinco che viaggiare costa per chi non sa o non vuole arrangiarsi. Couchsurfing aiuta a risparmiare sui costi d’alloggio e a conoscere gente in un secondo. Per risparmiare sugli spostamenti invece, ci sono tanti altre possibilità. Dal ride sharing di Bla Bla Car in Europa, al www.coviajero.com.ar argentino, fino ad arrivare all’intramontabile autostop, qui in Sudamerica chiamato “dedo” (dito), ancora efficace e molto utilizzato dai viaggiatori on the road.

Scoprire Couchsurfing per me è stato conoscere un mondo di persone che viaggiano, si ospitano, si conoscono, che spesso restano in contatto anche dopo l’incontro e che, in alcuni casi, al tavolo della carbonara, magari a lume di candela, incontrano anche Cupido, un couchsurfer alato sempre pronto a lanciare le sue frecce. Una ragazza tedesca incontrata recentemente in viaggio ad esempio, mi ha raccontato che in uno dei suoi ultimi couchsurfing itineranti in Brasile, ha incontrato l’amore. Sono abbastanza sicuro che lei non cucinò una carbonara al suo latinlover, ma evidentemente anche i crauti possono riscuotere grande successo.

di Stefano Lioni |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

Stefano Lioni, travel blogger, viaggia in Sudamerica tra popoli indigeni, sciamani e curanderi. Recentemente ha ricevuto dal Governo Andino locale il riconoscimento di Promotore della Cultura Ancestrale. Racconta il suo viaggio sul suo Blog, www.sullaviadeglisciamani.it e nella pagina Facebook.

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