Orissa, India. Romanzo etnico

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È l’India meno battuta. Oltre 60 etnie tribali, templi imponenti, natura primordiale, le coste dolcissime: ogni angolo dell’Orissa inscena la bellezza atavica di una regione profondamente spirituale.

L’Orissa, o più correttamente l’Odisha, è uno degli stati indiani più interessanti da visitare. Meno noto di Rajasthan e Gujarat, apre scenari su un’India diversa da quella che spesso appartiene al nostro immaginario ma non per questo meno autentica. Conoscere questi territori significa infatti entrare in contatto con sfaccettature diverse di questo vasto subcontinente attraverso l’incontro con popolazioni che seguono una stile di vita tradizionale ed improntato ad una grande spiritualità. Antichi templi, maestose fortezze, una grande biodiversità, alcune delle spiagge più belle del paese, scenografiche cascate ed un ricco patrimonio composto dalle tradizioni di numerose minoranze etniche presenti sul territorio, rappresentano il giusto mix tra natura e cultura  attende ogni visitatore.

IMG_0773_Bubaneshwar_la capitale

I luoghi di maggiore interesse dell’Orissa sono la capitale Bhubaneswar, le città di Konarak e Puri, il lago Chilika, la spiaggia di Chandipur e l’area tribale.

Bhubaneswar, la capitale dello stato, è al primo sguardo trafficata e rumorosa ma spostandosi nella zona dedicata ai templi si può sfuggire al caos e rifarsi gli occhi con i bellissimi edifici storici che le hanno fatto meritare il soprannome di Città dei Templi. Nei pressi del Lago Bindu Sarovar si trovano stupende strutture induiste quali il Lingaraja Mandir, il Mukteshwar Mandir, il Parsurameswar Mandir ed il Brahemeshwar Mandir che insieme al Museo Etnografico ed alle grotte di Udaygiri ed a quelle Khandagiri rappresentano le maggiori attrazioni della zona. Bhubaneswar con Puri e Konarak costituiscono il cosiddetto  Triangolo Sacro dell’Orissa.

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L’edificio simbolo di Konarak è il Tempio del Sole dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. La singolare forma che riproduce il carro delle divinità arricchito da enormi ruote scolpite, i particolari architettonici ed i tanti aneddoti relativi a questa costruzione del XIII secolo rendono necessario l’ausilio di una guida per comprendere appieno tale capolavoro. Puri è una città in costante fermento per la presenza di pellegrini induisti, turisti locali ed hippies occidentali. Ad attirare i fedeli è il Tempio di Jagannath, soprattutto durante il famoso festival di Rath Yatra   quando tre grandi e pesanti carrozze che sembrano templi vengono trainate per due chilometri dalla forza dei devoti. Al di fuori di questo periodo è una lunga spiaggia sabbiosa a richiamare l’attenzione di molti turisti provenienti anche dalla vicina Calcutta (Kolkata dal 2001).

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Negli anni ’70 gli hippies avevano scelto Puri quale località prediletta tra le città indiane per la facilità con cui si poteva trovare il bhang, un preparato della cannabis tradizionalmente utilizzato in cibi e bevande. Anche il Lago Chilika attrae molti visitatori: a causa delle sue acque salmastre dovrebbe essere definito più precisamente laguna con dimensioni comprese tra i seicento chilometri quadrati della stagione secca e  gli oltre mille del periodo monsonico. Separato dal Golfo del Bengala da una striscia di sabbia lunga sessanta chilometri è un vero e proprio paradiso per uccelli acquatici come aironi, cicogne e fenicotteri rosa che si radunano qua durante l’inverno. Chandipur è una tranquilla località balneare, distante circa duecento chilometri da  Bhubaneswar, nota per l’incredibile dimensione del fenomeno della marea che recede di quattro chilometri ogni giorno al punto che molti turisti inseguono le onde direttamente a bordo di una jeep. Quando c’è una quantità di acqua sufficiente questa località rappresenta un luogo sicuro in cui balneare a differenza di altri in cui le onde possono giocare brutti scherzi anche ai nuotatori più esperti. Nelle zone collinari e boscose del centro e del sud-ovest dell’Odisha si concentra il maggior numero di gruppi etnici  che costituiscono circa un quarto della popolazione dell’intero stato. I più famosi sono i Kondh, i Bonda, i Gond ed i Gadaba. Alcune etnie non vedono di buon occhio l’ arrivo del turismo nei loro territori, temendo di essere sfruttati e di non ottenere nulla in cambio, per questa ragione è importante affidarsi a guide non solo competenti ma soprattutto rispettose degli usi locali.

L’Orissa si estende su un vasto territorio che richiede un paio di settimane per poter essere esplorato con la dovuta calma. Qualche giorno in più può essere utile a chi intende approfondire la visita nell’area tribale, sia perché in questa zona gli spostamenti sono più difficoltosi sia per avere il tempo sufficiente per entrare in contatto con la popolazione locale, ed anche a chi vuole concedersi, al termine di un viaggio impegnativo, un po’ riposo sulle belle spiagge di Chandipur o di Puri.

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Il clima tropicale che caratterizza questo stato garantisce temperature medie comprese tra i 25° ed i 30° durante tutto l’arco dell’anno. Il periodo più indicato per programmare un viaggio da queste parti è quello che va da novembre a marzo e proprio nel mezzo della stagione asciutta ha luogo l’evento più interessante dell’area, il Festival delle danze tradizionali di Konarak che ha come quinta lo stupendo Tempio del Sole. Da agosto ad ottobre il monsone innalza in maniera considerevole l’umidità ed il senso di afa rendendo da un punto di vista climatico più impegnativa la vista, il Festival induista di Puri però ha luogo proprio durante questa stagione.

Le peculiarità di questo stato non prescindono dalle caratteristiche e dalle criticità tipiche dell’ intera India e rendono doveroso organizzare un viaggio nella piena consapevolezza di ciò a cui si andrà incontro. Nei territori dell’area tribale poi è necessaria una pianificazione ancora più accurata affinché ogni visita sia condotta nel massimo rispetto delle popolazioni locali e delle loro tradizioni. Richiedere in anticipo i permessi per entrare in queste zone e soprattutto affidarsi ad organizzazioni esperte che conoscano le lingue delle varie etnie e sappiano scegliere i villaggi più interessanti da visitare è l’approccio migliore da cui partire.

Presso ogni villaggio dell’Orissa, come in tutta l’India, l’artigianato è molto vario, colorato ed economico. La lavorazione del legno, delle pietre e della ceramica così come la creazioni di dipinti, di gioielli finemente decorati e di tessuti di seta o cotone, come gli stupendi sari indossati dalle donne locali, sono attività fondamentali del tessuto economico locale. Fare acquisti di oggetti artigianali è sicuramente il modo migliore per coniugare il desiderio di fornire un piccolo contributo all’incremento dell’ economia locale con la possibilità di portasi a casa il ricordo di un luogo appena visitato. Avere tra le mani un souvenir è come fare proprio un pezzetto di quell’India dai tratti così forti da rendere ogni viaggio indimenticabile.

Testo e foto di Fabrizio Crippa |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

INFO UTILI

Informazioni:  Ufficio Nazionale Del Turismo Indiano, via Albricci 9. 20122 Milano. t. 02804952. Consolato dell’India: Via Larga, 16 20122 Milano t.028057691/02865337. Ambasciata dell’India, via  XX Settembre 5, 00187 Roma. t. 064884642/3/4/5.

 

Come arrivare: in aereo, dall’Italia operano Lufthansa ed Emirates che con 1 o 2 scali collegano Roma e Milano con la capitale Bhubaneswar.

Quando andare – Clima: Periodo dei monsoni (da luglio ad agosto): clima caldo-umido con abbondanti piogge, in più momenti della giornata, e umidità attorno al 90%. Le temperature variano dai 30-32 gradi del giorno ai 20-22 gradi della notte. Periodo autunno-inverno (da settembre ad aprile): clima caldo-secco generalmente soleggiato, senza piogge di particolare intensità, con temperature che variano tra i 22-26 gradi del giorno ed i 14-16 gradi della notte.

Dove dormire: il Swosti Group è una catena di alberghi presente in tutta l’India. Offre standard di qualità e sono prenotabili direttamente dal sito web.

Dove mangiare: L’India, Orissa compresa, è un grande ristorante a cielo aperto. E’ possibile trovare locali più eleganti dove gustare la rinomata gastronomia locale ricca di spezie ma anche lo street food è straordinario.

Fuso orario: + 4 ore e mezza, quando in Italia c’è l’ora solare, + 3 ore e mezza, quando in Italia c’è l’ora legale.

Documenti: è necessario il passaporto con  validità residua di almeno sei mesi al momento dell’arrivo. E’ necessario il visto d’ingresso, sia per turismo sia per affari, che può essere unicamente rilasciato dagli uffici diplomatico/consolari del Paese presenti in Italia.

Vaccini: nessuna obbligatoria.

Lingua: la lingua ufficiale è l’hindi ma l’inglese è comunemente parlato.

Religione: Induismo, Islam, Cristianesimo, Sikhismo, Buddismo, Giainismo sono le più diffuse.

Valuta: la moneta è la Rupia. 1 euro – 70 rupie circa

Elettricità: Corrente a 220 volt e prese circolari a tre poli. Conviene munirsi di adattatore universale.

Telefono: i cellulari italiani funzionano quasi ovunque. Per telefonare in India comporre il prefisso 0091.

Abbigliamento: Abbigliamento pratico, in fibre naturali. Un maglione leggero o una felpa possono sempre servire.
Abiti troppo succinti, canottiere, calzoncini e minigonne non sono molto ben visti nelle città.
Inoltre, le visite sono spesso legate a luoghi sacri, che richiedono un abbigliamento decoroso.

Shopping: l’artigianato indiano è famoso in tutto il mondo e qui si possono acquistare stoffe, gioielli in argento e dipinti di pregevole qualità.

Linkutili: Visto a Milano, Visto a Roma , Informazioni sull’India

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