Il Parco agroalimentare targato Eataly, dove imparare è… Fico!

©Fondazione FICO

Non manca proprio niente a FICO EatalyWorld. Neanche uno spazio dedicato ai bambini. A dirla tutta, i bambini, in questo parco agroalimentare – pare il più grande al mondo – sono decisamente messi al centro. Basta collegarsi al sito o imbattersi in qualche campagna pubblicitaria di questa Fabbrica Italiana Contadina, contratta in Fico, per rendersene conto. Alle porte di Bologna, in uno spazio un po’ al chiuso e un po’ all’aperto che vuole essere vetrina permanente della biodiversità, i bambini sono i benvenuti. Anche se rischiano di perdersi -ovviamente non nel senso letterale del termine – in un parco grande 9.000 metri quadrati, fatto di botteghe e mercato, di orti, di aree dedicate allo sport, alla lettura, a un centro congressi, a un teatro, a un cinema, con 2 ettari di campi e stalle2.000 cultivar. E sempre aperto, dal lunedì alla domenica, dalle 10.00 alle 24.00.

In questo tempio contadino, quello per i più piccoli è uno spazio improntato alla stimolazione dell’apprendimento attivo. Esplorare, sviluppare i cinque sensi, guidati da educatori esperti, tutto nell’ottica della cultura contadina, dell’appartenenza alla terra, è la mission di Fico. Un ritorno alle origini in chiave moderna. E vediamo cosa c’è da fare: l’Agribottega, l’Officina della Creatività, i Campus invernali, sono alcuni dei pacchetti offerti, per una serie di attività pratiche ed esperienziali (i contatti e i costi della attività sono sul sito ufficiale, mentre l’ingresso è gratuito per tutti, così come il parcheggio, almeno per le prime due ore). Qui ci sono anche le giostre, ma non quelle classiche, bensì di 6 tipi diversi, tutte multimediali e tutte, va da sé, educative. I temi trattati sono sempre il rapporto tra  l’uomo e il fuoco, o la terra, o il mare, o gli animali. E di animali, a Fico che ne sono circa 200, tra vacche, asini, cavalli, galline e maiali, presentati come “preziosi alleati” del genere umano. I bambini potranno anche entrare in confidenza con la filiera produttiva di alcune aziende interne al parco, in totale 40 fabbriche di alimentari in funzione per conoscere il processo che dalla materia conduce al prodotto finito.Prenotarsi è quindi d’obbligo, in tutti i sensi. Anche solo per mettere il naso dentro, per una volta.

Infine, per un parco che ruota intorno al cibo, anche il pranzo è un momento importante. E con oltre 45 luoghi ristoro tra bar e ristoranti stellati, ci sarà l’imbarazzo della scelta su dove trovare ristoro, sempre imparando, ovvio. Perché anche a tavola Fico si impegna a stimolare la curiosità dei più giovani verso il patrimonio agroalimentare italiano. Insomma, qui “conoscere, imparare, divertirsi… è Fico” come recita uno dei tanti slogan giocosi rivolti alle famiglie. Quello che ci si poteva aspettare dalla “Disneyland del cibo”.

Per maggiori informazioni veder il sito FICO

Testo di Annamaria Giannetto Pini  |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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