Sana’a e la notte: essere una donna in Yemen

Siamo su un tetto, uno dei tanti imbiancati di Sana’a. Come in un sogno, abbiamo deciso di seguire l’autrice di questo libro; da lassù abbracciamo la città più bella e famosa dello Yemen: tutto intorno a noi, rimbombano le voci dei muezzin e si rincorrono le urla degli uomini.

Le antiche case del centro di Sana’a, capitale dello Yemen ©Lucio Rossi

Sana’a e la notte non è un semplice racconto di viaggio: per me, è stato il primo libro completo che ho letto durante la pandemia. Mi ha curata in un certo senso, perché mi ha portata lontana in questo mondo in cui tutto, ora più che mai, mi sembra ancora più distante. Sana’a e la notte mi ha fatto dimenticare quello che mi circondava in questi mesi di auto isolamento.

Le atmosfere

Un venditore al mercato di Sana’a, capitale dello Yemen ©Lucio Rossi

Sana’a e la notte è una scatola di gioielli, di polaroid, di ricordi: scegliete voi quale scoprire e quale toccare per primo. Sfogliate con lentezza le pagine di questo scritto: camminate insieme ad Elena Dak per le strade polverose di Sana’a. Perdetevi insieme all’autrice: vedrete il lembo di una veste scura che si rifugia dentro le case turrite della città yemenita; incontrerete bambini che giocano per la strada polverosa con le stesse biglie che avevamo noi da piccoli. Troverete alberi di pepe, fichi d’India, zenzero, datteri, jacaranda lilla e bouganville viola.

Il conflitto

In questa moderna versione di Le mille e una notte, nulla però viene indorato o romanzato: Elena Dak racconta anche della burocrazia stritola questo paese inaccessibile per i viaggiatori; della corruzione dilagante ovunque e che sfibra chi lì ci vive da sempre; del traffico inconcepibile e allucinante; degli uomini che masticano senza sosta il qat, una pianta molto diffusa in Asia ed esportata anche dall’Africa, le cui foglie sprigionano un principio che provoca effetti simili a quelli delle anfetamine.

La trama

La copertina del libro

L’autrice ci descrive la condizione della donna che, nello Yemen, non esiste finché un uomo, sposandola, non fa di quel corpo di femmina una vera donna. In Sana’a e la notte incontriamo compagne di viaggio estremamente diverse tra loro: Hakima e Thikra, cognate così simili ed allo stesso tempo così differenti; entriamo in uno degli hammam femminili più belli della città e chiudiamo il libro con l’immagine di quella donna dalle mani dipinte di henné all’aeroporto, in attesa di un volo per lasciare questo paese, sull’orlo dell’ennesimo conflitto.

 

Casa Editrice: Poiesis Editore – Sana’a e la notte

Testo di Vanessa Marenco  |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

Vanessa Marenco

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Vanessa Marenco 
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