Un viaggio in treno dall’Italia verso la Costa Azzurra: Antibes, Cannes e Marsiglia. Un modo semplice e sicuro per visitare questa parte della Francia mediterranea. Testo e foto di Giovanna Dal Magro
Nella mia vita di grande viaggiatrice molte volte mi è capitato di partire sola e per destinazioni nell’altra metà del mondo. Ricordo i tremori prima della partenza, l’eccitazione e la paura dell’ignoto e la grande gioia poi nel riuscire a fare cose straordinarie, a conoscere personaggi incredibili e angoli del posto che intuivo, magari con la coda dell’occhio, potessero essere speciali.
La prima tappa: Antibes
Il treno Thello mi ha permesso di andare e venire, scendere e salire senza preoccuparmi troppo dei pesi delle valige; sono stata sempre aiutata dal personale molto gentile e disponibile. La tratta che più mi impensieriva per la sua durata (da Marsiglia a Milano) è stata la più bella; dal finestrino ho assistito a un susseguirsi di immagini di boschi, vigneti, case, greggi e mare splendente e incantatore.
La prima tappa è stata ad Antibes e, appena lasciati i bagagli, ho fatto una lunga camminata lungo i bastioni del XVI secolo, fingendo di non esserci mai stata; sono arrivata al Forte Carré a forma di stella, che si affaccia sul porticciolo Port Vauban, popolato da yacht e barche a vela di ogni tipo.
Innamorarsi di una statua
Era l’ora del tramonto e alzando gli occhi dove i bastioni finiscono, ho scorto una scultura che non avevo mai visto dal vivo. Si chiama Il Nomade, opera dell’artista Jaume Plensa, inaugurata il 15 maggio del 2010. La scultura è imponente e ha una sua grande potenza vitale; guarda questo splendido mare misterioso che nasconde segreti, storie, speranze e delusioni, fin sulle Alpi Marittime che sfumano a sinistra come un paesaggio da quadro. Questa scultura dà un’indicibile serie di sensazioni, anche perché si può entrare e fondersi con le lettere dell’alfabeto che la formano, guardandoci attraverso.
Il mattino dopo all’alba sono ritornata – come attratta da un segreto richiamo – per vedere l’opera con le prime luci del mattino; il bianco delle grandi lettere dell’alfabeto brillava e le ombre che proiettavano si assottigliavano sino a scomparire con il sole alto del mezzogiorno.
Entrare e uscire dal castello
Passeggiando per Antibes, sugli spalti a strapiombo sul mare, ci si imbatte nel Castello Grimaldi, ora chiamato Museo Picasso,; non a caso il grande artista, come ospite per alcuni mesi nel lontano 1946, lasciò molte sue importanti opere: quadri, arazzi e ceramiche.
Il museo ospita anche una selezione permanente di opere di Germaine Richier, Anne e Patrick Poirer sulla grande terrazza e quindi visibili anche dal percorso pedonale ai piedi del castello. Uscendo dalla parte opposta rispetto al mare, ci si può spostare all’interno della città vecchia; qui la lucente e storica vista dai bastioni cede il posto ad un’atmosfera da villaggio tradizionale, molto tranquillo e sereno.
Prendersi cura di sé
Qui negli, Anni Sessanta, un quartiere chiamato Safranier si è costituito comune libero al fine di perpetuare le tradizioni locali e la piacevolezza della vita conviviale. In questo angolo fiorito e pacifico un importante Chef Pasticcere (Lilian Bonnefoi) ha aperto la sua pasticceria e cioccolateria con i dolci che crea da vero artista; non mancano anche insalate appetitose con i prodotti locali e bevande fresche, centrifugate e salutari.
Uscendo dal quartiere Safranier e tornando sui bastioni ci si imbatte nel Museo Archeologico, con un percorso di ceramiche dalla Grecia all’Etruria dal VI e dal I sec. a.C.; nota curiosa, un vaso di vetro soffiato ora a Biot dal maestro vetraio Pierini. Ad Antibes si trovano tante forme d’arte, non ultima quella di prendersi cura di sé. Una giornata al Thalazur è simile a un’immersione in rinfrescanti acque marine: acque magiche in grado di donare un profondo benessere.
Seconda tappa: Cannes
Riprendo il Thello ed in sette minuti sono a Cannes. Sono ospite del Barrière Majestic, meraviglioso hotel di fronte al mitico Palazzo del Cinema, arredato dalle foto dei più grandi divi della storia del cinema; nel giardino esterno sculture rappresentanti animali danno un benvenuto con quel tocco di artistica contemporaneità che stupisce.
Di hotel di lusso a Cannes che ne sono parecchi ma qui si può trovare qualcosa di più raro, un’accoglienza particolarmente cordiale che fa sì che anche una persona sola non si senta mai assolutamente tale. Un barman speciale, Emanuele Balestra, crea nuovi cocktail sempre più salutari, con erbe rare coltivate nel giardino dell’hotel e miele che produce con le proprie api sul tetto del Barrière.
L’inizio di un nuovo giorno
Dormo con le tende aperte per essere svegliata dalle prime luci rosate dell’alba, che poi si dilegueranno con la vitalità del giorno pieno. Esco come se fosse la mia prima volta a Cannes; inizio la passeggiata sulla Croisette, passeggiata di oltre tre chilometri che costeggia il mare e separa dalle facciate degli edifici eleganti e dai negozi di grande lusso; in genere non li guardo che di sfuggita, ma ho un debole per Cartier, per i suoi gioielli unici e i preziosi felini.
Sulla Croisette, per tutta la sua lunghezza e con tappeto rosso, si può ammirare una mostra di grandi manifesti dai primi del Novecento agli ultimi Divi. A sinistra anche il centro d’Arte Malmaison ha in corso un’esposizione di quadri molto pop di Pierre ed Gilles da Il gusto del cinema, con foto stampate su tela e colorate con inchiostri speciali.
Ci sono palme e palme
Soffia un vento sostenuto che dà al mare tante tonalità di azzurro, blu e verde e piega le palme, simbolo e logo del più ambito Festival cinematografico. Nota curiosa: non si assegna solamente la Palma d’Oro al Festival, ma anche la Palm Dog, meno conosciuta che premia il miglior cane attore; la vinse tempo fa il jack russel interprete di The Artist.
Girando dietro al mitico Palazzo del Cinema, seguo la sua architettura che cambia e si arrotonda sinuosa; cancelli di ferro battuto con incise le palme come decoro ed un singolare monumento dedicato a una donna navigatrice vissuta dal 1890 al 1932, Virginie Hériot, grande velista e scrittrice.
Seguire le orme fino al Medioevo
Interessantissime sempre le orme degli attori e vicino un efficiente Ufficio del Turismo che ha allestito un set cinematografico dove scorrono momenti dei vari festival. Chi lo desidera può prenotare tramite il sistema Greeters guide volontarie, che trasmettono la loro passione per la propria città a chi ne fa richiesta.
Le Suquet è il quartiere medievale della città; inerpicandosi per stradine strette e pietrose si arriva al Castello de La Castre, con una vista strepitosa sul Golfo della Napoule. Riscendendo, non si può evitare la visita all’antico mercato coperto di Forville, ricco di prodotti del territorio; quasi tutti gli chef stellati dei grandi alberghi lo frequentano per acquistare pesci, verdure e formaggi. Una città a cinque stelle non solo per il lusso, ma anche per la vita comune di tutti i giorni.
Terza tappa: Marsiglia
Riprendo il Thello a Cannes e arrivo dopo un paio d’ore a Marsiglia, in tempo per vedere il tramonto sul Vieux Port e le luci delle barche che si illuminano di blu come lucciole. Amo da sempre questa città così diversa da tutte, aperta verso il Mediterraneo, dove storia, antropologia, arte contemporanea e ricerca architettonica dialogano tra loro.
Negli ultimi anni si è arricchita di nuovi edifici firmati da archistar internazionali come Zaha Hadid, Jean Nouvel e molti altri. L’architetto Ricciotti venne invitato a Milano dall’Ufficio del Turismo Francese per presentare il suo progetto per il Mucem (Museo delle civiltà europee e del Mediterraneo); da quel momento non desiderai altro che poter vederlo e fotografarlo per quanto mi aveva entusiasmato.
L’aspettativa non è stata certo disattesa e ho passato molto tempo dentro e fuori, davanti e attorno al Mucem con una gioia incontenibile. Di fianco al Mucem si può incontrare un’altra struttura architettonica imponente di Stefano Boeri: la Villa Méditerranée inaugurata nel 2013, anno della proclamazione di Marsiglia capitale della cultura; ora purtroppo l’edificio è chiuso.
Grotte e altre meraviglie
Oggi in programma ho il trasporto della grotta Cosquer, una delle più interessanti grotte sommerse al mondo, grazie alla presenza di graffiti preistorici i più antichi dei quali risalgono a circa 27.000 anni fa. Basterebbe la visita di questi due strepitosi edifici a giustificare un viaggio a Marsiglia, ma c’è molto altro.
Costeggiando il porto si arriva rapidamente ai Docks, trasformati mirabilmente da magazzini di stoccaggio merci ad un centro commerciale molto vario per tutta la sua lunghezza. Uscendo altro si ammira un altro gruppo di architetture, dalla torre CMA CGM di Zaha Hadid a quella di Jean Nouvel La Marseillaise sul lungomare, colorato di azzurro e rosso.
Ritornare al cuore della città
Ritornando verso il centro città ci si imbatte nel Contemporary Art Center, ardita e candida realizzazione dell’architetto Kengo Kuma. L’architettura ha avuto un ruolo molto importante nella ricostruzione di Marsiglia, dopo la devastante distruzione della seconda guerra mondiale.
L’architetto Fernand Pouillon ricostruì nel 1948 tutta la riva del nord-est, che si affaccia sul Vieux Port; Le Corbusier diede il suo immenso contributo con la prima Unitè d’Habitation nell’ambito di quella ricostruzione post bellica.
Uno sguardo al passato
Si possono ammirare importanti vestigia di tutte le epoche: l’ottocentesco Palais Longchamp, ora sede di Musei; l’hotel più antico di Marsiglia del 1816, il MGallery Beauvau, che ospitò Chopin, Picasso, Paganini e dal quale si ha una vista incantatrice del Vieux Port; l’Hotel Dieu, costruito come Ospedale del XVIII secolo, ora eccellenza come hotel di lusso, l’ Intercontinental. Un viaggio breve ma così denso di meraviglie, colori, incontri, sapori da renderlo indimenticabile.
Info utili
Per scoprire le meraviglie di Antibes si consiglia di consultare il sito ufficiale della città.
Se volete sapere cosa fare a Cannes consultare il sito ufficiale del turismo; per alloggiare all’hotel Barrière Majestic consultare il loro sito ufficiale.
Per scoprire tutto di Marsiglia e sulle sue attrattive, consultare il sito ufficiale del turismo.
Se volete rivivere l’esperienza di viaggiare con il treno Thello, consultare il loro sito.
Testo e Foto di Giovanna Dal Magro |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com